Southernwind 102 DS, lo “scirocco” del Sud Africa

Per chi ama la vela poter navigare su barche importanti come il nuovo Southern Wind 102 Ds è certamente più di un sogno. Allo stesso modo la nascita di questo cantiere è stata  la realizzazione del sogno di un uomo che da sempre ha respirato l’aria di mare.

Guglielmo Persico, conosciuto da tutti come  Willy, passo la sua gioventù a Napoli, una delle più belle città  italiane di mare. Egli visse l’esperienza dei cantieri navali sin da quando era un ragazzo  al seguito del lavoro paterno contornato da un mondo fatto di odori, lavoratori e di oggetti che gradualmente prendevano forma per diventare grandi navi.

Dopo la laurea in ingegneria e costruzioni navali lavorò presso gli storici Cantieri Navali Rodriguez, famosi per la produzione di aliscafi e navi veloci. Ma il suo vero amore era la vela e per questo navigo a lungo, partecipando altresì a numerose gare.

Nel 1990 inizia la sua avventura nel mondo della cantieristica. Per  costruire la  prima barca scelse un architetto di prestigio come Ron Holland oltre all’amico napoletano Antonio per la progettazione degli interni.

Dopo aver acquisito il progetto cercò il cantiere giusto per realizzare questo suo primo scafo. Durante uno dei suoi numerosi viaggi di lavoro, raccomandato dal Holland stesso, visitò  il Cenmarinein di Cape Town, un piccolo cantiere specializzato nella costruzione di imbarcazioni personalizzate, dove il personale dimostrò una notevole competenza nell’assemblaggio delle fibre composite.

Con il progetto del Southern Wind 102 Ds il cantiere mette a frutto la grande esperienza maturata negli ultimi quattro anni con la costruzione di 11 SW 100 ed un SW 94 ed un SW 110. I disegni del nuovo SW 102 DS  sono usciti della matita dello studio Nauta Design in collaborazione con lo Farr Yacht Design.

Pur rispettando le linee progettuali del precedente modello il nuovo scafo sfrutta una carena piatta con una notevole uscita di poppa con una lunghezza al galleggiamento maggiore di 1.35 metri, per consentire maggiore velocità soprattutto alle andature portanti.

Gli interni sono studiati per poter effettuare lunghe navigazioni e traversate oceaniche con molti amici ed un nutrito equipaggio, tanto che sono presenti ben quattro cabine doppie e tre cabine multiple per la crew, posizionate a poppa e con ingresso indipendente.

Il deck saloon è certamente l’elemento centrale del design della barca, racchiuso sotto una tuga moderna ma non eccessivamente sproporzionata rispetto alle line della coperta e del pozzetto poppiero.

Lo scafo è stratificato con fibre di kevlar, carbonio e resina epossidica così da contenere il peso pur mantenendo una rigidità strutturale sopra la norma. A vela le prestazioni sono veramente eccezionali con punte che possono superare tranquillamente i 15/18 nodi, grazie alla possibilità di sfruttare l’armo a cutter e varie soluzioni di vele rollabili.

Solo a vedere le foto si può capire perché non ci si può non innamorare di questa super barca, speriamo che prima o poi lo “scirocco” del Sud  Africa arrivi sino al Mediterraneo, così da poterla almeno vedere dal vivo e magari farci pure una veleggiata.

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