Porti turistici, moltiplicatori d’economia.

Porto turistico

Da sempre sono un sostenitore dello sviluppo delle strutture portuali turistiche sia in qualità di operatore del settore che in qualità di diportista e vacanziero dei mari. L’Italia con ben oltre 8 mila chilometri di coste è uno dei paesi al mondo con meno porti turistici in rapporto allo sviluppo costiero.

La cosa assurda è che la realizzazione di un porto turistico non solo comporta un vantaggio per il gestore del marina, ma crea un volano economico che incrementa sino a 8 volte quello della località che riceve la struttura portuale dedicata alla imbarcazioni da diporto.

La conferma di quando da noi sempre sostenuto oggi arriva anche da uno studio dell’Osservatorio nautico nazionale il quale, basandosi su dati forniti dal Censis e dall’ISTAT, ha elaborato una ricerca che evidenzia in modo chiaro ed incontrovertibile come la struttura portuale turistica riesca a incrementare le risorse del territorio, molto più di quanto non riescano a fare quelle dedicate alla pesca o alla logistica portuale ausiliaria ai trasporti marittimi.

Oltretutto la convivenza delle strutture turistiche e ben conciliabile con quelle di altra natura come è certamente evidenziato dai  Marina neo realizzazione come  quello di Ravenna o di Rimini, sorti accanto alla strutture portuali già esistenti e dedicate alla pesca od ai trasporti.

Inoltre è fuori di dubbio che i porti turistici attirano un turismo indotto non solo di coloro i quali possiedono un posto barca, ma soprattutto di quanti vogliono “gironzolare” per mari alla scoperta di nuovi approdi e realtà sconosciute.

La cosa sorprendete però, che emerge da questo studio, è che la maggior parte degli intervistati lamenta una cronica insoddisfazione della qualità dei servizi forniti in rapporto alle spese sostenute per un sosta anche di una sola notte.

Avendo girato per lavoro moltissime strutture portuali dedicate al diporto posso garantire che molti cosiddetti “Marina” lo sono solo sulla carta in quanto oltre al pontile di attracco non vi è nulla di più ed alla volte, anche solo  per fare rifornimento, è necessario utilizzare la Italica metodologie degli “amici degli amici”, che tanto cara al nostro vulgus allontana però  il turista straniero di cui invece la nostra economia avrebbe tanto bisogno.

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