Moitessier, il filosofo dei mari

Josuha Moitessier

Uno dei più grandi navigatori di tutti i tempi è stato certamente Bernard Moitessier, non tanto per le sue imprese veliche, epiche e pionieristiche, che lo hanno visto protagonista sia in regate famose che in interminabili traversate transoceaniche in solitario, ma soprattutto per la dimensione filosofica e spirituale che ha trasmesso a tutti i velisti del mondo durante la sua vita e con le sue opere.

Nato ad Hanoi ( Indocina francese oggi Vietnam) nel  1925 sin da giovanissimo si dedicò alla navigazione girovagando  nel golfo di Siam sopra una piccola giunca a vela da lui stesso costruita. Verso la metà del 1956, dopo varie peripezie nel mare della Cina e nell’oceano Indiano, a causa della guerra che sconvolse la sua terra natia e la perdita di alcuni cari amici vietnamiti, decise di lasciare il sudest asiatico e dopo un naufragio nel mare delle Antille arrivò in Francia, patria originaria dei suoi genitori.

Cigarette 50 Marauder, 100 nodi ma non per tutti

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Molti credono che andare a 300 km/h con una super car come una Ferrari Testarossa od un Porche GT 3, sia una cosa estrema ed emozionate, altri pensano che sia una pazzia soprattutto se la corsa è fatta sull’autostrada, magari quella dietro casa. In mare, per ora, non ci sono limiti di velocità od autovelox in agguato, pertanto chi volesse provare emozioni forti può comprarsi il Cigarette 50 Marauder: una vera Formula 1 del mare.

Il cantiere americano ha concepito questa imbarcazione con il solo scopo di raggiungere una velocità record, fino a poco tempo fa impensabile, per uno scafo costruito in serie e non da competizione.  E’ vero che il brand statunitense è noto soprattutto per la realizzazione di motoscafi super veloci, ma arrivare a varare  un monocarena da far invidia agli off-shore di classe 1  è proprio da ”fuori di testa”.

Un concept da scoprire: Origami, quando lo spazio non basta

origami-conceptAl Seatec 2009, settima Rassegna Internazionale di Tecnologie, Subfornitura e Design per Imbarcazioni, Yacht e Navi in programma a CarraraFiere dal 5 al 7 febbraio 2009, si sono premiati i vincitori del 6° concorso internazionale di design di imbarcazioni da diporto “M.Y.D.A. – Millennium Yacht Design Award” promosso e organizzato da CarraraFiere.

Quest’anno venivano premiate due categorie: professionisti ed esordienti, ed è proprio tra quest’ultima che è stato assegnato il 1° premio per la sezione “Motore” a Massimo Facchinetti, Victor Ghia, Tiziana Lorenzelli, autori di “Origami”.

Cos’è Origami? Arte di piegare la carta a parte, su tratta di un concept molto originale di yacht a motore che prevede l’ampliamento dello spazio a bordo con la geniale idea di calare delle paratie che normalmente costituiscono in pratica le mure dell’opera morta (la parte di scafo sopra la linea di galleggiamento).

Come regolare l’albero della vostra barca

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La regolazione di un albero, frazionato o no, con crocette acquartierate, cioè inclinate verso poppa non è assolutamente un’operazione facile da eseguire. Su questo tipo di armo, molto diffuso nella maggior parte delle barche da crociera, non essendo previste sartie volanti la tensione dello strallo viene impressa inevitabilmente dalle sartie alte e, in misura minore, dal paretazzo.

Ovviamente una volta compresa la sequenza corretta delle operazioni di regolazione sarà più facile poter sistemare ogni tipo di albero ed armo con le stesse modalità di base. Lo scopo principale è quello di avere la testa d’albero al centro barca in senso trasversale e così deve essere per ogni attacco di ogni coppia di crocette che devono essere centrate sulla mezzaria longitudinale al centro dello scafo. Durante la fase di regolazione è altresì importante di raggiungere il giusto “aggolettamento”, ossia l’inclinazione dell’albero in senso poppa- prua.

Costruirsi la barca: come, quando e perché – parte 3

Costruire barcaAvendo navigato un pò per i siti che contengono i piani di costruzione, dovremmo adesso deciderci per scegliere quantomeno la tipologia di imbarcazione che vorremmo costruire. Intanto pensiamo a dove realizzare il nostro cantiere, garage, tettoia o serra (non un serra propriamente da giardino, ma qualcosa di simile che quindi possa contenere la nostra barca, e fornirle e fornirci un riparo nei mesi invernali), tenendo conto che dovremmo avere almeno un metro o meglio due per ogni lato, in modo da muoverci agevolmente.

Trovato un rifugio, potremo organizzarci per la scelta. Sui siti che ho segnalato è possibile avere di massima un’idea di ciò che sarà la nostra imbarcazione. Che si tratti di deriva o cabinato o barca da regata, ogni progetto è da valutare bene, poiché una volta intrapreso si dovrebbe ultimare (si spera, nonostante non sia bassa la percentuale di chi acquista piani e non termina neanche lo scafo).

Lavagna, apre il porto-mercato della nautica

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Sabato 24 ottobre si è inaugurata la prima edizione del Salone Internazionale di Lavagna, manifestazione incentrata soprattutto sulla possibilità di acquistare, provare in mare, barche nuove ed usate, di vari cantieri che hanno portato yacht a vela e motore fino a 24 metri.

Più che dell’ennesimo salone nautico si tratta di una vera e propria “mostra mercato del mare” dove gli operatori di settore, per la maggior parte liguri o nazionali, potranno proporre e far testare con mano le barche che magari i potenziali clienti hanno visto in precedenti  esposizioni o fiere.

Vela Latina, a Genova trionfa “Alghero”

alghero-circuito-mediterraneo-2009“Navigare all’antica”. Questo il motto degli appassionati che si sono sfidati e in questi giorni hanno concluso il Circuito Mediterraneo 2009, in cui si è disputato il trofeo di vela latina, un particolare armo che deve il suo nome alla forma della vela, triangolare, e non al nome del popoli che l’ha inventato, come facilmente si potrebbe supporre.E’ stata Alghero a vincere, una lancia catalana che grazie alla partecipazione alla tappa di La Spezia e alla prova di Stintino ha conquistato l’ambito trofeo.

I dati sono entusiasmanti per la categoria: un totale di 537 imbarcazioni iscritte nei nove anni di circuito mediterraneo, mentre solo quest’anno si è registrata la presenza di 31 nuove imbarcazioni (dati forniti dall’UNIVET – Unione Italiana Vela Tradizionale).

Elios e storie tese dei pannelli solari

BARCA CON APNNELLO SOLARE

Produrre energia elettrica dal sole non è certo una scoperta recente ma sino ad ora installare dei pannelli fotovoltaici sulle barche non è stato semplice, né tanto meno conveniente. Paradossalmente anche sui mega yacht, da decine di milioni di euro, dove si può trovare ogni tipo di accessorio o gadget per il confort di bordo, di pannelli solari non se ne vedono molti e non certo per questione di costi.

I designer di barche non li amano perché sono “antiestetici” e di difficile collocazione a bordo, i cantieri non li offrono quasi mai tra gli optionals perché costosi e gli armatori non sanno che farsene di “energia pulita” e preferiscono risparmiare.

Cucinare in barca, fantasie da chef

La Cucina della barca

Molti pensano che cucinare in barca sia una cosa facile e divertente, altri pensano che sia una cosa impossibile e c’è poi chi, come il Prof. Marino Malissano esimio nutrizionista, vi “terrorizza” affermando:

Cucinare in barca non è un’impresa facile scordatevi le comodità di casa, perchè non è possibile preparare piatti sofisticati od elaborati dati gli spazi ristretti, con un frigo piccolo e la mancanza di luoghi idonei dove conservare la cambusa ed i cibi freschi.

Nella realtà, come sempre, la verità sta nel mezzo e per esperienza diretta, anche in navigazioni oceaniche, posso garantire che su ogni barca è possibile preparare piatti gustosi, succulenti da fare invidia a molti Chef de Rang. Al massimo è il servizio che lascia a desiderare visto che nella stragrande maggioranza delle barche non vi sono piatti di porcellana, calici di Boemia e posate d’argento.

Leasing nautico, le nuove disposizioni lo rilanceranno?

Leasing nauticoAcquistare una barca non è una robetta da nulla, specialmente se si parla di dieci e più metri. Non ne parliamo poi se anziché per la vela si opta per il motore. Il leasing, da qualche anno a questa parte non solo è divenuto uno strumento che determina un terno del fatturato del settore nautico, ma è stato anche promosso dal governo per agevolare le imprese che in qualche modo con questa forma di agevolazione lavorano.

Vediamo in cosa consiste. Per una definizione “da manuale”: “La locazione finanziaria (o leasing) è un contratto tra una società di leasing (c.d. Concedente) e un cliente (c.d. Utilizzatore) in forza del quale la Concedente da in uso all’Utilizzatore un bene acquistato dalla Concedente stessa sulla base delle indicazioni dell’Utilizzatore. In cambio, l’Utilizzatore deve pagare dei canoni di leasing periodici, ed ha la possibilità di divenire proprietario del bene esercitando l’opzione di riscatto prevista contrattualmente.”

Sessa Key Largo 36′, pura adrenalina

Sessa Key Largo 36

Key Largo è un nome che richiama immediatamente al mare azzurro della Florida e dei suoi innumerevoli isolotti che da Miami si spingono per oltre 70 miglia, all’interno del golfo del Messico, sino al più grande: Key West. Sessa (Aurunca) è il nome di un paesino, della Campania, vicino alla più nota Teano di garibaldina memoria, che le cronache dicono essere molto caro alla fondatrice dell’azienda nautica.

Dalla magica unione tra i due nomi e dalla matita di Christian Grande nasce una linea di imbarcazioni open della quale il Key Largo 36 rappresenta il top di gamma. Un motoscafo dalle grandi dimensioni che promette sicure e veloci navigazioni off-shore per raggiungere, in poche ore, anche le Keys più lontane appunto.

Costruirsi la barca: come, quando e perché – parte 2

piani-barcaQuesta seconda puntata di “Come costruirsi la barca: come, quando e perché” vuole fornire le giuste indicazioni su dove reperire i progetti, e come farsi inoltre quattro conti per non rimanere a metà dell’opera con il conto in banca scoperto.

Partiamo dal presupposto che scegliere un progetto è quasi come scegliere la barca finita, quindi prestando attenzione a ogni dettaglio, ogni minimo particolare che possa farci orientare verso quella piuttosto che quell’altra scelta. La differenza, però, sta nel fatto che nel caso di una barca bella e pronta, possiamo verificarne ogni parte toccando con mano, nel nostro invece dovremmo lavorare fortemente d’immaginazione.

Spinnaker, consigli per l’uso

spinnakerLo Spinnaker era in origine una vela studiata per le regate ed il suo modo d’impiego rimane legato alla sua primordiale vocazione. Vela aristocratica, essa non si affida a manovre accessorie e non sopporta d’aspettare, tanto che deve essere issata subito pena la ribellione della “caramella”.

I detrattori la definiscono capricciosa ed ostica, ma in realtà ha solo manie di “grandezza” e non ammette mezze misure. Molto sensibile, sviene facilmente alle grandi emozioni dei suoi spasimanti. Le sue regolazioni durante la navigazione sono molto difficili e soprattutto nelle virate di poppa vengono costantemente analizzate.

Costruirsi la barca: come, quando e perché – parte 1

autocostruzione-barca-1In Italia siamo un popolo di navigatori, nonostante solo pochi abbiano la capacità, la volontà e anche la possibilità economica di andare in mare pilotandone una. Per fortuna siamo anche in popolo di tuttologi, ed è proprio questa la caratteristica che ci rende poliedrici, e permette a volte l’impossibile.

Così come volare è un sogno che viene alimentato sin da piccoli, il progetto di costruirsi una barca può venire fuori in età adulta. Vuoi per la difficoltà oggettiva a maneggiare fogli di compensato diverse volte più grandi di noi stessi, vuoi per l’impossibilità a procurarselo.