Vietato ancorare, Posidonia a rischio estinzione!

Poseidonia

Nei prossimi mesi regioni, province e comuni che si specchiano nelle acque delle aree marine protette, di maggior pregio o nelle isole dovranno dotarsi di campi boe, pena l’impossibilità per tutti i diportisti di gettare l’ancora in questi fondali.

Il decreto approvato dal Senato il 23 settembre scorso e votato all’unanimità, da tutti i gruppi parlamentari,  attua una direttiva europea che tende a salvaguardare le praterie di Posidonia, una pianta elemento base della catena alimentare ittica del “mare nostrum”.

Bénéteau Antarés 7.50… amo o non amo?

beneteau-antares-750A proposito di peche promenade, ecco un modello interessante proposto dal cantiere francese Bénéteau, famoso per le imbarcazioni a vela, ma che non disdegna quelle  a motore.

Bénéteau Antarés 7.50 è un piccolo cabinato fish-oriented, senza dubbio, concetto che è rafforzato dall’alta opera morta, la tuga per starci comodamente in piedi, e spazio nel pozzetto a sufficienza per piazzarci un set di canne, o per muoversi comodamente.

Peche promenade, a metà tra la pesca e la gita fuori porta

peche-promenadeNon solo pesca, ma anche la classica gita fuori porta. Sono le fisherman, di ispirazione americana, rivisitate all’europea per permetterne un utilizzo polivalente, al di là dello scopo per cui sono nate.

Fisherman vuol dire pescatore, il termine indica una ben definita categoria di imbarcazioni, che sono state pensate, appunto, per la pesca. Al di là del fatto che si possa pescare anche su una zattera con un amo e un metro di filo, queste imbarcazioni adottano accorgimenti dediti a migliorare le condizioni di pesca.

Velocità a vela, record inutile?

Hydroptère capovolto
Da sempre l’uomo ha cercato di competere con se stesso cercando di superare gli elementi naturali che ci circondano o i limiti delle forze naturali e della fisica. Nel mondo dello sport dell’era moderna è iniziata la sfida degli atleti ai “cosiddetti record” e non più solo contro i rivali o avversari del momento.

Oggi non si assiste ad una competizione sportiva col solo intento di vedere chi vince, ma anche di chi batte il record in quella categoria, che sia indifferentemente di: velocità, lunghezza, peso, tempo, profondità, altezza, non importa, l’importante che si possa dire: “il primato del mondo è stato battuto”, nel superamento di un limite sempre più in là del precedente e nella ricerca di una continua sfida alla dimensione spazio temporale dove abbattere ogni limite o legge della fisica nota è l’unico scopo.

Barche moderne, troppo simili e poco affabili

Sly 61

Lo sviluppo tecnologico dei materiali ha portato, in pochi anni, una radicale inversione nel modo di concepire la barca a vela e l’andare per mare in generale, tendendo a facilitare al massimo le manovre e la conduzione di una barca con poco equipaggio o magari anche in solitario.

Di conseguenza i progettisti si sono adeguati alla moda disegnando scafi dove si prova ad unire tutto il meglio possibile e coniugando: il confort di bordo, gli accessori, la facilità di manovrabilità con equipaggio ridotto, le prestazioni veliche e doti di navigabilità per lunghe traversate.

Phobos 24, sette metri e venti per tutte le tasche

phobos-24Se ad un certo punto della vostra vita, vuoi per sfuggire allo stress quotidiano, vuoi perché si è risvegliato il navigatore che è dentro di voi, sentite il bisogno di andar per mare, probabilmente vi sarete domandati quanto costi acquistare una barca.

Una barca di dimensioni accettabili, il che vuol dire una barca in cui è possibile mangiare, dormire, e proteggersi nelle giornate di pioggia, senza particolari orpelli o sfarzosi sottocoperta, per 3-4 persone, magari due coppie.

Se l’ancora non galleggia, la barca va a fondo

Sfera galleggiante

La maggior parte dei velisti e dei marinai in genere non le considerano  strumenti utile da riporre nelle dotazioni di sicurezza, alcuni non sanno neanche cos’è ed a cosa serva, forse perché non hanno mai affrontato un mare in tempesta con venti sopra ai 50 nodi ed onde alte più di dieci metri, ma chi le burrasche le ha viste davvero sa bene quanto siano utili. Stiamo parlando della “ancora galleggiante” e delle “spere”

Il numero dei metodi per superare il mare in tempesta è aumentato da quando si possono reperire sul mercato questi tipi generatori di resistenza idrodinamica cioè attrezzi che  calati da prua o da poppa trattengono lo scafo da una delle estremità rallentandolo.

Ikarus, quando il politico è navigato

Ikarus - D'AlemaPer molti sarebbe bello possedere una barca come l’Ikarus , visto  il costo,  ma vedere un leader di partito come Massimo D’Alema cimentarsi al timone di una regata come la “Roma X tutti” e vincere, mi riappacifica da tutte le illazioni che si sono fatte sul suo conto e sulla proprietà dello scafo.

Di questi tempi in cui la “casta” è investita, (o svestita a seconda dei casi ndr)  da scandali sessuali di ogni tipo, sapere che c’è un onorevole che ha come unico “vizio” il mare e la vela, beh non penso che sia poi tanto male.

Soldini e D’Alì al comando nella Solidaire du Chocolat

Soldini - Solidaire du ChocolatPartiti in 24 dal porto di Sain-Nazaire, a Nantes, dopo 13 giorni di navigazione il team italiano Soldini-D’Alì è in testa nella traversata oceanica “La Solidaire du Chocolat“.

L’equipaggio, alla guida di Telecom Italia, ha staccato di almeno 70 miglia il resto dei 24, che ha visto 8 ritirati per problemi tecnici. Cinque le depressioni affrontate finora, che hanno messo a dura prova gli equipaggi. Fina dalla prima, con raffiche a 60 nodi in prua e mare forza 10, che ha causato un black-out di 24 nelle comunicazioni, dopo le quali Soldini ha comunicato di averla superata.

Amon-Ra, un “concetto” divino

amon-raYTEAM Italian Yacht Design è una realtà tutta italiana, specializzata nella progettazione nautica e nello yacht design, utilizzando le più moderne tecnologie cad cam e modellazione 3d.

Lavora in collaborazione con Romani Design e KEYFRAME studio, e recentemente si è aggiudicata una menzione speciale al MYDA 2009 (Millennium Yacht Design Award), in occasione Sea-Tec, relativamente al concorso Nuovi Progetti-Sezione Motore, Categoria “Professionisti”.

Te Vega, la storia naviga ancora

te vega 2

Per chi non ama le vele d’epoca il nome Te Vega non suscita nulla, ma per chi ha la passione del mare nel sangue, come il sottoscritto, rappresenta un’icona d’ammirare e forse venerare.

La sua storia risale all’inizio del secolo  scorso, quando la nautica da diporto era agli albori e le barche venivano commissionate da ricchi magnati e gentleman con la passione del mare e della vela. Varata dai cantieri tedeschi Krupp di Kiel nel 1930 con il nome di Etak, per l’americano Walter Ladd, veleggiò inizialmente tra le isole del Caribe  e le coste atlantiche degli USA, poi allo scoppio della seconda guerra mondiale fu requisita dalla US Navy ed adibita, col nome di USS Juniata, alle previsioni ed emissione di bollettini meteorologici per l’oceano Pacifico, con base a San Diego in California.

33° American’s Cup, per ora timonano solo i “lawyers”

Alinghi 2009

Il 27 ottobre è arrivata l’ennesima sconfitta per il team Alinghi ed il suo “boss”, l’italo-svizzero Ernesto Bertarelli, dalla Corte Suprema di New York che ha accolto la richiesta dello sfidante statunitense Bmw-Oracle.

Secondo la Corte, la scelta della località di Ras al Khaimah, non rispetta il Deed of Gift, il principale corpus regolamentare dell’America’s Cup, in quanto questo vieta di tenere regate a febbraio nell’emisfero Nord. Anche se un altro giudice (Cahn) aveva deliberato in una precedente sentenza che il match si sarebbe potuto disputare “a Valencia o in un’altra località” a febbraio 2010.

Comunicare in barca, quando il satellite è utile?

YachtIn un mondo globalizzato dove sapere, conoscere e comunicare in tempo reale è ormai un’esigenza irrinunciabile per chiunque, anche la nautica da diporto non è stata da meno ed ha risentito degli effetti di questa tendenza.

Infatti nel corso degli anni, con lo sviluppo tecnologico e la conseguente diminuzione dei costi, molti armatori hanno deciso di installare sulle proprie imbarcazioni sistemi di comunicazione satellitare oltre ai classici apparecchi ad onde radio come il WHF o gli SSB.

L’Arcidiavolo e l’acqua santa

Arcidiavolo 42

Quando vidi lo scafo dell’Arcidiavolo 42 per la prima volta nel capannone di un improvvisato cantiere nautico di  Bereguardo (PV), tutto avrei pensato, ma mai di trovarmi di fronte ad una barca che sarebbe divenuta poi, una delle prime concept  boat italiane.

In realtà quello che vidi era soltanto una stampata di vetroresina, tra l’altro mal riuscita, di quella che doveva essere la barca commissionata da un architetto milanese al “cantiere”, ben due anni prima, il quale, stanco dei continui ed ingiustificati ritardi, mi aveva contattato per una consulenza al fine di dirimere la questione e valutare tecnicamente ed economicamente lo stato di fatto.  Sin dal primo momento mi accorsi che si trattava di un progetto innovativo e di pregio che mi ricordava una barca da competizione simile, ideata nel 1972 da Renato Levi, e che ne replicava la tipologia della carena a  triciclo rovesciato e, seppure vagamente, lo stile.