Lansman, una pompa svedese “naturale”

Drainman from Länsman on Vimeo.

Altra novità svedese che voglio presentare oggi è una pompa di sentina che funziona senza corrente elettrica. Anche in questo caso, si tratta di un’invenzione – in questo caso molto più tecnica – che permette l’aspirazione dei liquami senza l’ausilio di generatori di corrente, ma basandosi sul moto ondoso e dall’azione del vento.

Vediamo di cosa si tratta. Drainman – questo è il suo nome, anche se da una svedese ci si sarebbe aspettato un altro “genere” di nome – è una pompa che viene azionata dalla tensione della cima di ormeggio quando la barca si muove sulle onde, a causa del vento o del mare. In sostanza, la pompa si fissa solidarmente alla cima di ormeggio e ad un punto dello scafo, in modo da avere “il mare in mezzo”. Il moto ondoso faraà ora tendere ora rilasciare il cavo, provocando una forza che viarierà in modo direttamente proporzionale alle onde.

Lagun, un tavolo portatile per il pozzetto

cena-in-pozzettoDa un’idea semplice nascono le grandi invenzioni. In effetti è un’espressione un pò esagerata, ma chi ci aveva pensato sinora? Faccio fatica a ricordarne qualcuno. L’accessorio indispensabile, stavolta, è un tavolo per il pozzetto che risolve tutti i momenti di convivio castrati dalla mancanza di un piano di appoggio.

Si chiama Lagun, viene nientemeno che dalla Svezia, ed è semplice quanto geniale. In sostanza, un tavolo a profilo ottagonale, bordato da un listello di legno per evitare che un leggera inclinazione faccia scivolare qualsiasi cosa –  e munito di un supporto in alluminio che gli permette di essere sistemato praticamente ovunque.

Pronto soccorso a bordo, cosa serve oltre la cassetta

 

Cassetta pronto soccordo

Quando si naviga capita spesso che si possa incorrere in un piccolo infortunio. Le barche a vela per loro natura sono molto instabili e piene d’insidie dovute alla presenza di manufatti in acciaio che possono provocare traumi o ferite. 

Come è noto, già da alcuni anni le imbarcazioni e le navi da diporto abilitate alla navigazione senza alcun limite, hanno l’obbligo di tenere a bordo materiale sanitario ai sensi del decreto del ministro della Sanità  del 25/5/1988 n. 279.

Hallberg Rassy 310, i natanti si fanno largo

HR310 Neustadt

Negli ultimi decenni i cantieri hanno quasi smesso di costruire barche al di sotto dei dieci metri, quasi come se il velista medio fosse disposto a comprarsi solo scafi di classe superiore. Nel mondo dei cosiddetti natanti senza patente, per legge italiana, solo i cantieri francesi hanno sempre investito e prodotto barche di qualità.

La tradizione transalpina delle barche piccole resta immutata, forse grazie al fatto che in terra di Bretagna si corrono regate come: la Solitarie du Figarò, la Minitransat, eec., per cui molti velisti iniziano a farsi esperienza su scafi mignon.

FinDelta, la vela che stabilizza

Nonostante il mare sia quanto di meno stabile possa esistere in grosse quantità sul globo – esclusa la nitroglicerina e le donne, ovviamente – in barca, paradossalmente si ha di un bisogno praticamente costante di stabilità. Durante la navigazione, o all’ancora, è un bisogno quasi spasmodico.

Se durante la navigazione la stabilità è funzione di tante variabili, tra cui vento e bravura dello skipper, all’ancora esiste solo il vento e il moto ondoso delle acque a rompere le uova nel paniere, come si suole dire.

Baia One 43, design e lusso corrono veloci

Baia one 43

Si sà, la Campania è una regione dalle mille risorse e dalle mille sfaccettature, dove spiccano però delle eccellenze di tutto rispetto, quasi a ricordarci che sotto il Vesuvio c’è sempre qualcuno, che grazie alle proprie capacità, riesce ad emergere dall’anonimato omologante.

I cantieri di Baia, che prendono il nome dalla omonima città , rappresentano certamente una testimonianza della capacità e della creatività tipicamente partenopea.

Precedenza, in mare è diverso

Chi si accinge ad acquistare o a manovrare in qualche modo una piccola imbarcazione, specialmente a motore, spesso sconosce le regole di precedenza che in mare sono abbastanza diverse rispetto che in strada, sulla terraferma.

Per prevenire gli abbordi in mare sono da fissare alcuni concetti di base, abbastanza semplici. Prima di tutto dobbiamo sapere che le barche che navigano a vela hanno la precedenza su quelle che navigano a motore. Non basta infatti che la barca abbia fisicamente le vele per avere la precedenza in ogni caso – può sembrare ovvio, ma non per tutti – ma deve navigare con le vele al vento.

Banque Populaire V, codice rosso per il via alla sfida la Jules Verne

Banque Populaire V

Il team francese di Banque Populaire V, capitanato dallo skipper Pascal Bidégorry, è pronto a lanciare la sfida al trofeo Jules Verne che premia l’equipaggio che stabilirà il nuovo record di percorrenza del giro del Mondo in meno tempo.

Da venerdì scorso quando il maxi trimarano ha lasciato la base di Lorient, in Bretagna, per dirigersi nella baia di Brest, siamo in attesa del via a questa nuova ed emozionante gara.

Come vestirsi su una deriva: il minimo indispensabile – parte 2

deriva-abbigliamentoProseguiamo con questa piccola rassegna sul vestiario che è sempre meglio adottare quando si va su una deriva, e in generale quando si fa vela, sia per imparare che per passione o per sport. Le parti più esposte, abbiamo detto, sono le mani, i piedi e la testa. Vediamo come proteggerli.

Le mani vanno protette dai guanti, ovvio. Per diversi motivi, già meno ovvio. Se il cordame è di piccolo diametro – specialmente coi materiali sintetici – avere mani scivolose vuol dire perdersi le cime, ma anche trovarsi con i palmi delle mani ustionati nel peggiore dei casi. Tutte le manovre sono eseguite con le mani, per cui il grip deve essere sempre al massimo, specialmente in caso id vento forte, dove le tensioni aumentano e, se ci pensate bene, tutta la forza della natura è in sottile equilibrio con la vostra tramite i punti di contatto che sono proprio le mani.

Chiglia basculante, Cariboni è meglio

Chiglia basculnate 2

Nel mondo delle competizioni sportive la ricerca di prestazioni è da sempre alla base dell’impegno tecnico e progettuale. Nella vela dove la differenza, tra barche della stessa stazza, è data dalle scelte progettuali, oltre alla preparazione ed alla capacità dell’equipaggio, l’evoluzione dei materiale e degli studi idrodinamici sono certamente fondamentali.

Oggi le barche da regata, sia quelle per competizioni in circuito che quelle per sfide d’altura, sono progettate tenendo conto del fattore di resistenza idrodinamica che influenza le prestazioni velocistiche. Tra i progettisti vi è la tendenza a disegnare scafi con minore superficie bagnata possibile, mentre la componente di sbandamento viene compensata da lunghe pinne di deriva con bulbi dal profilo a siluro.

Come vestirsi su una deriva: il minimo indispensabile – parte 1

M24 European 2009L’abbigliamento giusto non è cosa da poco, in ogni occasione, specialmente in mare. I lupi di mare sorrideranno, anche perché questo uno di quei casi – rari – in cui l’abito non fa di certo il monaco. Ma chi si accinge a praticare vela e non lo fa con criterio – il che prevede, appunto, alcune attenzioni in ambito di vestiario – rischia di stancarsi troppo presto, o peggio farsi male.

Se è vero che la maggior parte del calore corporeo viene disperso dalla testa, e da mani e piedi, è anche vero che se li raffreddiamo saremo soggetti ad un abbassamento repentino della temperatura. Non dobbiamo pensare per forza alla temperatura esterna, ma anche a quella dell’acqua, e ai casi di vento più o meno pronunciato, che accelerano i fenomeni di raffreddamento.

Zattera di salvataggio: meglio noleggiarla

zattera-salvataggioUna notizia che farà la felicità di quanti, lupi di mare per una notte… ehm, per un mese o al massimo un paio di mesi l’anno, con le nuove norme sulla sicurezza debbono avere a bordo la zattera di salvataggio se navigano entro le 12 miglia nautiche – il decreto è quello del 2 marzo 2009.

Il gruppo Baldassarri, distributore tra l’altro di Callegari, ha pensato di favorire coloro che utilizzano la barca solo per un determinato periodo, per cui il costo della zattera di salvataggio non è economicamente sostenibile. Ma non si tratta solo del costo vivo per l’acquisto della zattera, quanto per le spese di revisione della stessa, che ogni due anni è obbligatorio sostenere – la prima in verità dopo 36 mesi, le successive ogni 24 – altrimenti è lo stesso di non averla, con tutte le conseguenze del caso.

A Natale, tutti pazzi per la briscola… sott’acqua!

E’ proprio vero che gli sport acquatici non hanno confini. In un periodo come quello invernale, dove la tendenza comune è quella di rimanere a casa, al caldo, riunendosi con amici e parenti a mangiucchiare e a giochicchiare e a chiaccherare, proprio in questo periodo, ecco che vengono fuori le proposte più insolite.

Come un torneo di briscola in 4, gioco praticato tutto l’anno ma molto di più in questo periodo natalizio, che per gli appassionati di sub assume una dimensione diversa, più… fluida. Il torneo si disputerà infatti sott’acqua, il 20 dicembre 2009 nella piscina di Levico a cura dell’Associazione Trentina Attività Subacquee, e non è neanche una novità, visto che già da una decina di anni è stata giocata una partita con l’Associazione Sub Valsugana.

L’America’s Cup naviga verso Valencia

bmw_oracle_trimaranoSembra che quest’anno la Coppa America, quest’anno, non sappia ancora dove approdare. Il trofeo più ambito – e più antico – in ambito di vela ha avuto recenti controversie per la scelta della località dove sarà disputato nella sua 33/a edizione.

Ma cos’ha portato la Coppa America nelle aule di un tribunale di New York? Per capirlo dobbiamo tenere presente due vicende: il prima, è una sentenza del giudice Giudice Cahn, che nella sentenza della Suprema Corte di New York del 12 Maggio 2008, aveva stabilito “che la sede dell’evento sarebbe potuta essere Valencia o qualsiasi altra località scelta da SNG”. SNG sta per Société Nautique de Genève, ovvero il circolo nautico a cui fa capo Alinghi con il suo Defender. Siamo a Maggio del 2008.