Sostituire la girante, esercitarsi è meglio

pompa girante flessibile

Per un velista conoscere il metodo giusto per sostituire la girante del motore è necessario come saper fare un nodo Savoia, considerata l’estrema importanza di questo particolare della pompa del circuito di raffreddamento del motore.

Essendo la girante in gomma, dato che le sue alette devono essere flessibili pena il mal funzionamento della pompa stessa, questa è soggetta ad usura soprattutto quando il sistema di aspirazione dell’acqua non funziona correttamente.

Giornale di Bordo, questo sconosciuto

diario di bordo

Per il codice del Diporto ai sensi del DL 18 luglio 2005, il giornale di Bordo non è un documento obbligatorio da tenere e compilare per la conduzione delle imbarcazioni da diporto, come invece accade in altri paesi comunitari.

Il fatto che non vi sia un obbligo di legge fa sì che la maggior parte dei diportisti non sappia neanche a cosa serva il giornale di Bordo e ben si guarda di utilizzarlo. Nella realtà il giornale di bordo, al di là degli obblighi legislativi, dovrebbe essere parte del DNA del navigatore e strumento fondamentale che accompagna la vita della propria barca.

Arridatoio, controllarlo spesso non fa “male”

arridatoio-per-barche-a-vela

Molti velisti, soprattutto quelli che non hanno molta esperienza di navigazione, non sanno che anche le cosiddette manovre dormienti devono essere regolate o quantomeno controllate di tanto in tanto.

Negli anni ho visto barche con alberi che sembravano delle anguille “chioggiotte”, tanto erano curvi e ricurvi, in altri casi le sartie erano talmente lasche che quando la barca virava, quelle sottovento sembravano delle volanti.

Con Hooksmart la drizza non “tira” più!

Hook automatico

Navigando su vari siti di aziende italiane che producono accessori per la nautica, ho scoperto un dispositivo interessante per chi vuole utilizzare una vela non inferita ed evitare carichi eccessivi sulla drizza.

Hooksmart, della ditta SEASMART di Pistoia, è un dispositivo – brevettato – che consente l’aggancio di una vela sull’albero in maniera automatica. Con questo dispositivo, secondo quanto si legge nelle caratteristiche tecniche fornite dal produttore, si elimina l’allungamento della drizza sotto sforzo riducendo il carico di compressione sull’albero.

Da Jabsco un gabinetto comodo comodo

WC-SUPER-LOOParlando di igiene a bordo, sappiamo quanti litri di acqua vengono sprecati a causa di ospiti sprovveduti o poco esperti di mare, che ad ogni minimo “problema” corrono per il bagno.

A parte gli antichi consigli – quello di far pipì fuoribordo e sottovento, per intenderci – quando però il bagno serve, non ci sono molte alternative. Se siete su uno yacht di 20 o più metri magari neanche vi ponete il problema, ma su un piccolo cabinato a dimensioni più umane il risparmio di acqua è fondamentale.

Rifare il ponte in teak, occhio alle doghe!

Coperta in Teak

Chi compra una barca nuova od usata con le rifiniture ed il ponte in teak apprezza il fatto di possedere un oggetto abbellito da un legno di pregio. Di solito i cantieri costruttori, quelli seri e con un certo blasone, utilizzano sempre teak di pregio per rifinire la coperta ed il pozzetto.

Purtroppo il teak, seppur di buona qualità, col passare degli anni subisce un inevitabile deterioramento che a lungo andare comporta la totale sostituzione con  nuovo legno od altri materiali.

Sun Odissey 33i, da Jeanneau un versatile cabinato per la crociera

Sun_Odissey_33i_3Presentato un anno fa al salone di Dusseldorf, il Sun Odissey 33i è l’ultima creazione in ambito di cabinati da crociera “ad uso familiare” nata dalla matita di Marc Lombard. Le sue linee sono prevalentemente classiche, ma il punto forte di questo economico e comodo cabinato sta soprattutto nel rapporto qualità-prezzo.

Gli interni sono dedicati alla famiglia, e quindi la comodità e il comfort si notano soprattutto nelle cabine, 2 – una a poppa con orientamento trasfersale e una a prua un pò più piccola – il wc separato completo di doccia, tre spazi dedicati agli armadi,cucinino a L dotato di frigo da ben 100 litri e forno a microonde, una dinette comoda e uno spazio dedicato al carteggio, composto da un tavolo abbattibile che normalmente fa da schienale al divano, una soluzione meno invasiva di altre che rende più spazio ai momenti di convivialità.

Dragonfly 28, trimarano ovunque andiate

Dragonfly_28Dai cantieri danesi di Quorning Boat, un trimarano che vi seguirà ovunque andiate visto che si piega e si chiude con semplicità, per renderlo carrellabile senza particolari accorgimenti.

In meno di 9 metri troviamo tutto quanto ci si aspetterebbe da scafi più lunghi: due cuccette lunghe due metri, in cui trovano ampio spazio 4 persone, un quadrato dalle ottime finiture – il verde non è un colore molto usuale, ma dà un tocco di moderno e allo stesso tempo di classico niente male – con divani trasformabili in cuccette, servizi separati e un angolo dedicato al carteggio. Gli interni, in rovere sbiancato, accentuano il carattere sportivo del trimarano, dando anche luminosità all’ambiente.

Dubai Marina, lo bolla dello yachting di lusso è scoppiata?

Marina di Dubai

Da alcuni decenni gli Emiri hanno iniziato a spostare il loro core business dagli investimenti petroliferi a quelli immobiliari realizzando, in pieno deserto, delle vere e proprie città super moderne ed all’insegna del lusso.

La nautica, brand di rilievo nel settore dei beni di lusso, è stata oggetto di forti investimenti da parte dei regnanti degli Emirati Arabi Uniti.

Navigare in solitario – parte prima

Navigare in Solitario

Per chi va per mare in generale la propria barca è come una piccola isola dove vivere e trascorrere alcuni periodi, per i navigatori solitati diviene il loro micromondo in cui tutto è lì, confinato all’interno del perimetro delimitato dalle battagliole e draglie.

La barca di un navigatore solitario giramondo la riconosci immediatamente dal fatto che sulla tuga c’è di tutto: bicicletta, taniche, pannelli solari, generatori eolici, ecc. fanno da contorno agli effetti personali che vengono stesi all’aria durane le soste nei porti.

Nemo 33, una piscina profonda un abisso

Nemo_33Oltre che a entrare nel guinness dei primati per essere la piscina più profonda del mondo, Nemo 33 – un’idea di un belga, John Beernaerts, esperto di scuba diving e abitante della cittadina di Uccle, che si è messo in testa di riprodurre a Bruxelles le condizioni di Bora Bora – è una soluzione molto particolare e utile per i sommozzatori, visto che arriva alla profondità di 33 metri.

A vederla senz’acqua verrebbero sicuramente le vertigini, visto che si tratta della stessa altezza di un palazzo di 12 piani, mentre piena dei du milioni e mezzo di metri cubi di acqua è piuttosto spaventosa. Non tanto per i sommozzatori, che al suo interno possono trovare condizioni di pression uniche, e possono allenarsi per le missioni più critiche. L’acqua, a differenza delle piscine convenzionali, non contiene cloro, e il sistema di filtraggio viene alimentato da pannelli solari, che riscaldano l’acqua fino a 30°C. L’acqua, in questo modo, è cristallina e permette la visione dell’intera profondità della piscina.

Beneteau lancia il primo ibrido di serie

Beneteau-ZF-marineRivoluzione ibrida per il primo motore di serie a rigenerazione, firmata dal cantiere francese, in collaborazione con ZF Marine Arco, filiale italiana della azienda tedesca (produce sistemi di propulsione e trasmissione in ambito nautico). Pur non trattandosi di novità assolute, la novità sta nell’ottimizzazione delle singole parti, a formare un complesso sistema di motore-generatore capace di dare maggiore autonomia rispetto a soluzioni già sperimentate.

I tecnici di Beneteau e di ZF Marine hanno creato un sistema che coinvolge un motore endotermico, uno elettrico che ovviamente funziona anche da generatore – tutti i motori elettrici, almeno in teoria, hanno un funzionamento reversibile motore-generatore – e un pacco di batterie, interconnessi tra di loro efficacemente da un BMS – battery management system.

Grand Soleil 54, lo scafo che non tramonta mai

Grand Soleil 54 1

Ci sono barche che negli anni perdono di valore mentre altre si deprezzano così rapidamente da non trovare mercato se non nel settore del charter o nelle scuole vela. Il 54 piedi del cantiere Del Pardo certamente rimarrà una barca apprezzata per lungo tempo ed avrà sempre una fascia di appassionati ed ammiratori.

La linea moderna con slanci prodieri molto accentuati e baglio arretrato mantengono una buona proporzione dei volumi dello scafo e della coperta dal disegno squadrato, studiata appositamente dallo studio Brenta, in ossequio alla tendenza moderna di avere una vista piacevole della barca da tutte le angolazioni.

Navigare di notte, certe volte è meglio

notte a vela

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Il buio ad alcuni fa paura, se poi ci si trova in mare allora le cose possono complicarsi soprattutto se non si è preparati ad affrontare questa situazione. Personalmente non ho mai sofferto la mancanza di luce, anzi in certe situazioni preferisco navigare dal tramonto all’alba piuttosto che macinare miglia su  miglia sotto un caldo afoso.

Se poi devo atterrare in un porto che non conosco preferisco arrivare col buio piuttosto che di giorno, dato che i fari e le luci di via all’ingresso della diga foranea, sono dei punti di riferimento certi e quindi gli allineamenti e le procedure di avvicinamento, se seguite con scrupolo, garantiscono ingresso sicuro ed alle volte molto più facile che di giorno.