Robin Knox Johnston, il “Principe” degli oceani

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E’ stato sicuramente uno dei velisti più famosi al mondo ed ancor oggi alla veneranda età di 71 anni è sempre uno dei più forti solitari in circolazione. La sua prima impresa fu la partecipazione e la vincita del Golden Globe Trophy, nel 1968, la regata intorno al mondo per solitari che avrebbe premiato il primo velista che avesse compiuto il periplo del globo.

Suhaili, la sua barca, è l’unica che conclude la mitica regata nella quale, il rivale amico Bernard Moitessier, dopo aver condotto intesta il percorso si ritira e raggiunge la Polinesia.  Robin è l’unico che conclude la regata percorrendo 33.100 miglia nautiche.

Outremer 49, il catamarano d’altura

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Il nuovo progetto dell’Outremer 49 nasce dalla firma degli architetti Christophe Barreau e Frederic Neuman ai quali la nuova gestione del cantiere ha affidato il rilancio dell’attività nel settore della nautica da diporto,dopo 25 anni di attività e con più di 250 catamarani varati.

La formula principale e la linea di tendenza del cantiere transalpino è quella di produrre scafi che possano affrontare condizioni meteo marine molto impegnative, così da consentire ai futuri armatori di poter affrontare qualsiasi oceano in piena sicurezza e confort.

Groupama 3 da record, 763.4 miglia in 24 ore

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Dopo una partenza al limite, col favore di una finestra meteo molto rischiosa, il super equipaggio di Franck Cammas ed il  suo maxi trimarano Groupama 3, sono riusciti finalmente a centrare un nuovo primato di velocità sulle 24 ore: 763,4 miglia di percorrenza.

Nella sua incredibile rincorsa verso il tentativo di record del Trofeo Jules Verne dopo alcuni giorni di stanca, con parecchi salti di vento e poca velocità, venerdì 19 febbraio  Groupama 3 ha letteralmente bruciato ben  763,4 miglia in 24 ore, alla incredibile media di 31,8 nodi, grazie ad un vento favorevole di oltre 30 nodi. Una velocità tale da far impallidire anche il super trimarano  BMW Oracle, il recente vincitore della Coppa America.

Winch, come calcolare il rapporto di potenza e velocità

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Quasi tutti i velisti sanno cos’è un winch, ma solo pochi conoscono il rapporto di velocità e potenza del proprio verricello installato sulla propria imbarcazione. Di seguito illustreremo alcuni principi fondamentali per cercare di capire come ottener questi valori soprattutto in rapporto alla lunghezza della maniglia.

Normalmente sulla campana del vostro winch, molto spesso in prossimità del logo della marca, potete leggere un numero che indica il rapporto di potenza del wich. In sostanza se leggete il numero 30, vuole dire che applicando sulla maniglia una forza di un chilogrammo l’argano eserciterà sulla scotta o sulla drizza una potenza 30 volte superiore, pari a circa 30 kg. In pratica, grazie ad una serie di ingranaggi, il vostro sforzo sarà moltiplicato per la potenza che esercita il verricello.

Manò Marine 25.09, il Daly Cruiser per tutti i gusti

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La tendenza dei costruttori moderni è di progettare barche molto confortevoli anche in pochi piedi di lunghezza. Il Mano Marine 25.09 nonostante possa contare su 8 metri scarsi di lunghezza fuori tutto, riesce a contenere tutto ciò che noi desidereremmo avere in una breve crociera lungo costa.

Il fatto di avere una barca piccola per contro avvantaggia i proprietari sia per maneggevolezza sia per capacità di essere ormeggiata in ogni anfratto o caletta che si desidera esplorare. Il cantiere partenopeo, che da anni produce barche in questa categoria, ha certamente svolto un lavoro egregio, sia in termini di progettazione e rifiniture, sia per quanto concerne l’affidabilità del mezzo e la praticità d’uso.

Sunbeam 30.1, il piccolo per le grandi crociere

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A vedere le linee d’acqua di questo 30 piedi fanno subito pensare ad una barca orientata alle performance veliche, ma il dislocamento importante e l’attenzione con cui sono stati realizzati gli interni, ne fanno certamente una barca adatta alle lunghe navigazioni.

Inoltre il baglio massimo arretrato che si prolunga sino a poppa, la prua dritta e molto sottile e l’insolito spigolo vivo di poppa sono elementi che caratterizzano questo progetto apparentemente rivolto alle massime prestazioni.

Prestige 60, la nuova era del Flyingbridge

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Il nuovo Prestige 60 prodotto in Francia è una barca costruita interamente in sandwich di resina di poliestere e nucleo di PVC ad alta densità, stratificato mediante il processo cosiddetto dell’infusione. Le ordinate e i rinforzi contro stampati sono uniti allo scafo mediante fazzolettatura del mat di vetro e resina.

Anche la coperta viene realizzata in sandwich di vetro con nucleo di PVC espanso mediante infusione, mentre alcune zone di rinforzo della coperta sono realizzate con diversi materiali a seconda del carico di lavoro a cui sono sottoposte.

DSS, la deriva cambia volto

Dynamic Stability System

La definizione DSS è l’acronimo delle parole inglesi Dynamic Stability System, cioè l‘invenzione realizzata da due ingegneri: Hugh Welbourn e Gordon Kay. Dopo cinque lunghi anni di sperimentazione i due progettisti anglosassoni hanno realizzato un nuovo sistema di deriva che potrebbe rappresentare la più importante innovazione dell’ultimo decennio.

Questo nuovo sistema sostituisce di fatto le cosiddette Canting Keel, cioè le chiglie basculanti, aumentando la stabilità di una barca tramite un’appendice mobile che fuoriesce dalla murata dello scafo. 

ARC per i sognatori dell’Atlantico

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L’ARC Rally è una delle regate che attraversano l’Atlantico tra le più affollate se non altro perché la maggior parte dei partecipanti è formata da equipaggi non professionisti, molti dei quali hanno poche miglia di navigazione all’attivo, mentre altri nonostante l’esperienza non hanno mai potuto provare la sensazione di affrontare questa impresa.

Generalmente tutte le barche che partecipano all’Atlantic Rally for Cruisers, sono delle bellissime barche da crociera, comode e fornite di ogni accessorio,  e qualche volta al timone schierano skipper esperti se non professionisti. Per il resto della truppa è solo una scelta di esperienza e di vita, il cui unico scopo è solo  il puro divertimento.

Bubblebuster, ringiovanisce le timonerie idrauliche

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Moltissime imbarcazioni, soprattutto di dimensioni notevoli, oggi utilizzano dei sistemi di timonerie idrauliche che prevedono la gestione altresì del pilota automatico così da facilitare il lavoro del timoniere.

Questi sistemi fondamentali per poter far navigare certe “bestie” hanno un difetto strutturale derivante proprio dall’apparato di trasmissione del moto. Il funzionamento in sostanza è dato da una pompa che mette in pressione in un circuito un fluido denso che azionato da pistoni trasmette le variazioni della ruota del timone alla pala.

Bavaria 47 cruiser, la famigliare del Mare

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Il Bavaria 47 è il classico cruiser concepito per sostituire il vecchio 46 piedi dal quale si differenzia per la diversa e più razionale distribuzione degli interni che possono essere a tre o quattro cabine a seconda delle esigenze dell’armatore.

Le linee d’acqua sono identiche a quelle del suo predecessore, dato che gli unici cambiamenti sono da ricercarsi nelle appendici idrodinamiche con una chiglia più lunga per aumentare il momento raddrizzante, senza per questo aumentare il dislocamento complessivo.

33° America’s Cup, si è conclusa la coppa dei “capricci” Miliardari

Oracle

Finalmente è terminata la 33° edizione della Coppa America che da oltre un secolo assegna la coppa delle cento Ghinee alla barca a vela che vince la sfida tra detentore ed il suo challenger.

Dopo tre anni di inutili battaglie legali, ripicche, capricci e “sgarri” da boss degli anni trenta, l’ultima edizione della competizione sportiva, più antica del mondo, è stata vinta dal Team di BWM Oracle.

Volare con i “Flaps”

Flap idraulico

Molti conoscono il significato del nome Flaps, ma solo pochi conoscono veramente il modo corretto di utilizzarli durante la navigazione con la propria barca.

Come è noto una carena planante deve possedere un angolo di deadrise sufficiente al mantenimento di una certa rotta, mentre la prua deve avere una forma più accentuata con un maggiore angolo di inclinazione al fine di assicurare un migliore ingresso sull’onda ed un maggiore confort.

Stama 50, per chi di barche se ne intende

Stama 50
I cantieri navali Arturo Stabile sono conosciuti sin dal 1875 per la costruzione di grandi pescherecci e navi mercantili sino a 50 metri. Nonostante la fama del cantiere la produzione di barche da diporto in vetroresina è iniziata solo qualche anno fa, così da diversificare la tipologia produttiva.

Con la realizzazione dello Stama 50 il cantiere ha realizzato quel salto di qualità nel settore del motoryacht  di prestigio ed impegno finanziario. Il progetto della carena è di Maurizio Stabile, mentre il disegno della tuga e lo stile degli interni sono opera dell’architetto Tommaso Spadolini.