Sessa Marine C 48, eleganza e sportività


Può, uno yacht, essere elegante, ma sportivo? Sembra proprio di si e la risposta è Sessa Marine C 48, un’imbarcazione dalla linea accattivante e grintosa.

Il 48 piedi di Sessa Marine è stato appena presentato al Salone Nautico di Genova ed è una rivisitazione del C 46, un modello di grande successo già premiato come « Boat Of the Year » al salone di Londra 2008.

Tofinou 7, una barca d’altri tempi

Quando sono andata al Salone di Cannes, durante il viaggio ho incontrato un signore molto discreto, infatti, furono le scarpe che indossava a confessarmi la sua passione per il mare, un classico paio di mocassini di cuoio coi lacci in cuoio e la suola in gomma. Subito dopo, iniziammo a fare due chiacchiere e mi disse che aveva una “barchetta” di 7 metri costruita dal Cantiere Latitude 46. Capii subito che si doveva trattare di un Tofinou.

Tofinou 7 è una barca a vela veramente bellissima, con uno stile inconfondibile e dal gusto dichiaratamente anni Trenta. Con Latitude 46 è come fare un salto nel passato. Infatti, Philippe Joubert, fondatore del cantiere, ha lanciato una vera e propria moda per il retrò classico, ma nell’arco di 15 anni ha saputo farsi apprezzare anche e soprattutto per la grande cura dedicata alla costruzione delle barche. Oggi vanta un’equipe di 20 artigiani e ben 300 barche in giro per i mari del mondo.

Corinto, il canale per le barche da diporto.

Per chi naviga dal mar Ionio verso la Grecia è quasi d’obbligo attraversare il canale di Corinto,,  sia per un effettiva esigenza di navigazione, in quanto la rotta per le isole del Egeo è decisamente più breve, sia per la bellezza, il fascino el’imponenza della alte pareti a strapiombo del canale.

Questa via d’acqua, che collega il golfo di Corinto con il mar Egeo, tagliando in due l’istmo di Corinto, fu costruita verso la fine del diciannovesimo secolo e precisamente, tra il 1881 e il 1893, circa trent’anni dopo la realizzazione del canale di Suez.

Ormeggio, la paura delle “Briccole”.


Quando si va in barca, sia che essa sia a vela che a motore, si possono incontrare delle situazioni difficili alle quali è bene saper adeguatamente reagire. L’ormeggio tra le Briccole è certamente una delle manovre che causano maggiori grattacapi  ai diportisti, quasi se questo tipo ancoraggio determini una paura congenita  per il solo fatto di doverlo affrontare.

Le briccole non sono altro che dei pali fissati sul fondo del porto ai quali ci si deve assicurare, generalmente con la prua raramente di poppa, per poter ormeggiare. Questo sistema sostituisce i corpi morti in quelle zone dove a causa dell’elevata eutrofizzazione dell’ambiente marino, diventa impossibile sistemare dei corpi morti con le cime, in quanto queste sarebbero attaccate da microrganismi e mitili che ne impedirebbero l’uso correto.

Rolex Maxi Yacht Cup, vince RAN

Come ogni anno si radunano nelle stupende acque di Porto Cervo, in Sardegna, le migliori imbarcazione per la classica regata di fine estate: la Rolex Maxi Yacht Cup. I Maxi sono scafi di oltre 20 metri che normalmente gareggiano in varie competizioni, anche con scafi più piccoli, mentre qui si confrontano solo tra di loro, per vedere chi è il migliore.

La flotta di oltre 49 scafi è stata suddivisa in sei categorie che hanno regatato in simultanea sul percorso che si sviluppava lungo le insenature della Costa Smeralda. La categoria che certamente ha concentrato il maggior numero di sfidanti è stata quella dei Mini Maxi, che con l’occasione hanno anche disputato il loro campionato del mondo.

Adriatica, velisti….non per caso!

Nella mia recente visita al Salone di Genova ho potuto ammirare Adriatica, una splendida imbarcazione che molti di voi avranno sicuramente visto in televisione, in quanto protagonista, come location,  del programma televisivo ” Velisti per Caso”, condotto da Patrizio Roversi e Syusy Bladi.

Lo scafo e la coperta di Adriatica sono stati realizzato basandosi su un precedente progetto dello studio Sciomachen, un ketch in acciaio di 21 metri. Il progetto è poi stato adattato secondo le richieste specifiche di Patrizio Roversi e Syusy Blady, autori e conduttori della trasmissione televisiva che avrebbe avuto come set, proprio le navigazioni e le tappe di Adriatica in un giro per il Mondo.

GARMIN VHF 200/300i, e la radio cresce!

Molti sottovalutano le potenzialità odierne della radio di bordo o VHF che dir si voglia. Nell’era dei telefoni cellulari e di quelli satellitari sembrava, qualche anno fa, che questo tipo di ricetrasmittente avesse le ore contate, poi l’evoluzione tecnologica ha ridato vita alle onde corte.

La scelta della gamma dei VHF Garmin 200/300i, non è solamente  una diversa opzione tra vairie  ricetrasmittenti di bordo,  ma vi consente di gestire un numero sempre più importante di funzioni tra le quali quelle connesse all’emergenze di bordo, diventando così una vera stazione multifunzionale.

RollyGo, la storia naviga ancora

La storia del mitico RollyGo, voluto dall’imprenditore-skipper milanese Giorgio Falck nasce  come sfida alla terza edizione -81/82- della Whitbread, la più importante regata a tappe in equipaggio che prevedeva il periplo del Globo e che oggi è stata sostituita dalla Ocean Volvo Race, con i monotipo da 70 piedi.

La barca fu progettata dall’argentino German Frers, già autore di scafi per la coppa America, e realizzata presso gli storici cantieri Sangermani di Lavagna.
RollyGo fu varata il 4 Aprile del 1979. Lo scafo di oltre 16 metri, era stato costruito in fibra di kevlar e legno di balsa, così da rendere la struttura molto leggera, ma allo stesso robustissima.

Crownline 250 CR, da provare…per vivere il mare!

C’è chi si compra una barca per vivere il mare e c’è chi invece le barche le utilizza solo per ostentare boriosamente la propria ricchezza. Nulla in contrario se uno  può permettersi uno scafo da 20 metri e più, io mi domando solo se veramente tutti i “nababbi”, poi, riescono ad apprezzare la vita e lo spirito marinaresco stando a bordo di un “minitransatlantico”, dotato di tutti i confort quasi fosse una villa di lusso.

Alcuni proprietari di mega yacht mi spiegavano che loro, non amando “navigare”, preferivano la barca a motore così da spostarsi più rapidamente da un punto all’altro della terra ferma, in modo da evitare assolutamente i problemi dovuti alla lunga permanenza in mare. Libero per pensiero in libero stato, direbbero gli illuministi di una tempo, inutilità e dispendio di risorse, direi io oggi.

Isla Margarita, ex paradiso dei velisti?

Le notizie che mi giungono sempre più spesso dalla splendida Isla Margarita in Venezuela,  dicono che lì la criminalità sia in costante aumento e per i noi velisti, quello che un tempo era un paradiso, oggi sta diventando una zona off-limits.

La recente la notizia dell’assassinio di un velista romano, il trentaseienne Emiliano Astore il cui corpo è stato trovato il 29 agosto a bordo della sua imbarcazione, Yuncano Miami, ormeggiata in una baia dell’isola, conferma i miei fumesti sospetti  sull’isola del caraibica meta, un tempo, assolutamente sicura tanto che i turisti stranieri potevano scorrazzare in ogni luogo liberamente  anche a tarda notte.

I Float TL 1000, il generatore che galleggia.


Tra le novità del mercato degli accessori c’è un piccolo generatore che galleggia prodotto dalla Float Group, una ditta di Vignola in provincia di Modena. La sue caratteristiche consentono di ricaricare le batterie di bordo dato che produce energia a 12/24 volt e tramite un inverter si può trasformare la tensione a 220 volt.

Grazie al fatto che galleggia lo si può utilizzare anche in navigazione trainandolo o in rada. Per utilizzarlo basta metterlo in acqua e grazie alla sua rumorosità ridottissima non si avranno problemi di fastidio. La sua scocca in poliuretano riveste un motore a scoppio a quattro tempi da 3,5 hp anche se c’è vento forte e mare formato con onde alte. 

Azuree 33, mamma li “Turchi”…per fortuna!

Nonostante il nome ricordi vagamente la lingua francofona, il cantiere che produce l’Azurre 33 è ubicato nella terra di Costantinopoli. Questa “piccola grande barca”, coma la definiscono gli stessi progettisti in realtà è l’unico scafo che mi ha veramente sorpreso al Salone nautico di Genova, caratterizzato per lo più poche novità e da barche tutte uguali e senza molte diversità.

Come la splendida Moschea Blu di Instabul, il colore azzurro di questo dieci metri si distingue anche cromaticamente dagli altri scafi di pari categoria e forse con maggiore blasone. Il progetto è frutto della matita di Giovanni Ceccarelli, già autore del fratello maggiore da 40 piedi.

Franck Cammas, la Route du Rhum sur le “Mont Blanc”

 
Molti atleti in vista della partecipazione a qualche competizione si preparano fisicamente e psicologicamente in diversi modi. I velisti, in genere, cercano di mettere a punto le loro imbarcazioni partecipando a molte regate, cercando così di percorrere centinaia di miglia prima del giorno del fatidico colpo di cannone.

Altri, come Franck Cammas skipper del trimarano Groupama 3 detentore del record di percorrenza intorno al mondo, preferiscono ultimare la loro preparazione con una gita in montagna.

Contest CS 57, la vela del “mulini”

Si sa che l’Olanda è da sempre la patria dei mulini a vento, dei girasoli e per quelli della mia generazione, anche la patria della  “trasgressione” legalizzata. Tuttavia nei Paesi Bassi sono nati grandi navigatori e buoni velisti e questo connubio garantisce tradizione marinaresca anche nella costruzione di scafi

Nel paese degli Orange, infatti, vi sono degli ottimi cantieri nautici che da anni presentano barche di grande classe destinate soprattutto ad un pubblico di intenditori che ricercano scafi adatti alle grandi traversate oceaniche.