Il nuovo natante della siciliana Italmar, il Cabin 28, è stato presentato all’ultimo salone di Genova, ottenendo sin da subito un ottimo successo ed apprezzamento da parte del pubblico degli appassionati di nautica, così come giudizi positivi da parte degli addetti ai lavori.
Il pregio di questa imbarcazione è quello di essere un piccolo cruiser che abbina caratteristiche costruttive di qualità e buone doti nautiche, a costi d’acquisto e di gestione contenuti. Disegnato dagli architetti Alfio Magnano e Paolo Savoca, il Cabin 28 è stato pensato per offrire grandi spazi, nel layout interno ed esterno, in dimensioni compatte.
Salendo a bordo di questo scafo, infatti, si possono osservare: due cabine doppie, un locale bagno separato, un mobile cucina con tanto di lavello, frigo e piano di cottura, il tutto organizzato e studiato così da consentire ed affrontare una crociera a medio raggio o splendide giornate di mare ad esplorare baie e calette.
L’aspetto esteriore è caratterizzato dal un grande ed aerodinamico roll-bar che ben si raccorda con la tuga e le murate laterali, così da non appesantire la visione laterale dello scafo ed il design della prua. Proprio sulle alte murate a proravia spiccano due grandi finestre fisse dalla forma triangolare, che per la verità abbiamo già notato su altri modelli di case molto più blasonate ma, probabilmente, è solo una casuale coincidenza.
La vita all’aperto è facilitata dalla presenza di un grande pozzetto attrezzato con un comodo divano a C ed un tavolo da pranzo, che può ospitare sedute tranquillamente anche 7/8 persone. A prua è stata ricavata un’ampia zona prendisole alla quale si accede tramite larghi passavanti ottimamente assistiti da battagliole in acciaio dalla forma classica.
Le prestazioni velocistiche sono garantite da una coppia di motori fuori bordo da 200 hp cadauno, che consentono al piccolo Cabin 28 di superare i 30 nodi/ora di velocità massima, mentre quella di crociera si attesta sui 25 nodi. Viste l’esigue dimensioni dello scafo l’adozione di due motori entrofuoribordo avrebbe consentito un maggiore sfruttamento della zona poppiera, sacrificata così dalla mancanza di una spiaggetta per l’accesso al mare.
Certo, per contenere i costi, la scelta dei fuoribordo pare obbligata, ma forse, una diversa m,otorizzazione sarebbe stata maggiormente apprezzata dai futuri armatori. Il costo dovrebbe essere inferiore ai 100.000 euro full-optional.