Salona 44, la nuova ammiraglia dalla Croazia

SALONA 44
La nuova ammiraglia del cantiere Croato fa parte di quella categoria di nuove barche che non hanno seguito la moda del momento rimanendo legata ai canoni tradizionali del design nautico senza eccedere nel perseguire linee di carena troppo spinte verso le competizioni oceaniche.

Un bordo libero contenuto con il baglio massimo centrale e cavallino ben accentuato, mentre la tuga bassa e leggermente squadrata dona quel tocco di modernità rispetto al precedente modello.

Le barche dei Vip: Renzo Piano su Kirribilli, il “luogo pescoso”

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NOI, CHE SIAMO NATI A GENOVA. A un genovese il mare cresce dentro e Piano, il razionalista, adora il mare. L’architetto italiano più famoso al mondo – leggasi pure uno dei più ammirati su scala planetaria – ha messo radici “professionali” in ogni angolo dell’universo senza per questo mancare all’appuntamento che – basta guardarlo in primo piano su Kirribilli – consente a Renzo Piano di riporre in un cassetto matita e gomma da cancellare.

KIRRIBILLI. Genovese doc, classe 1937, il vincitore del Premio Pritzker (per un architetto, come l’Oscar per l’attore. L’ha vinto nel 1998) costruisce le proprie geometrie tra le onde al timone di Kiribilli, barca a vela di poco più di 18 metri di lunghezza (18.60 m) dal nome tanto misterioso quanto esotico. In realtà, a svelare il significato di Kirribilli ci ha pensato lo stesso architetto: “È un omaggio all’oceano Pacifico nonchè il ricordo di un mio lavoro. In lingua aborigena kirribilli vuol dire luogo pescoso ma è anche il nome del quartiere di Sydney dove ho costruito una torre a forma di vela“. Sessanta piedi di bestione varato alla presenza degli amici più intimi di Piano: Gino Paoli, Antonio Ricci, Beppe Grillo, Oliviero Toscani, Umberto Veronesi. Il progetto congiunto – Renzo Piano & studio Vismara – ha portato alla realizzazione di una barca innovativa: tra gli altri dettagli, la costruzione in sandwich di fibre di vetro e carbonio, la coperta flush-deck e una superficie velica di 197.00 mq. Un marinaio pronto a “portarmi la barca dove voglio“, il piacere immenso di navigare di notte, la voglia matta di competere con le altre imbarcazioni ogni volta che capita di incrociarne una.

Leasing nautico, come i furbi “drogano” il mercato

Leasing Nautico yacht

Negli ultimi decenni l’acquisto di una imbarcazione sia nuova che usata è stato agevolato dal cosiddetto leasing nautico. Nella realtà si tratta nè più nè meno di un acquisto a rate mediante un intermediario finanziario, che diventa il locatore della barca.

Questa formula è stata agevolata anche da  norme fiscali che prevedono una riduzione sensibile dell’IVA sui canoni del noleggio, riducendo di fatto il costo finale per il compratore/armatore.

Programma Louis Vuitton Trophy 2010: tra Oceania, Europa e Asia

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Dalla Nuova Zelanda a La Maddalena, la vela “che conta” continua il programma stabilito da calendario. Il 2010/11 del Louis Vuitton Trophy 2010 ha messo in cascina uno dei suoi appuntamenti. Ma la guerra – direbbe qualcuno – è tutt’altro che chiusa. Il mare di Auckland è meno affollato dopo l’archiviazione dell’edizione attuale. Vittoria a New Zealand, che ha bissato il successo dello scorso anno quando si impose in finale su Alinghi e ha rispettato ampiamente il pronostico della vigilia.

Giudizi ampiamente positivi anche per i due equipaggi italiani, Azzurra e Mascalzone Latino, capaci di un inizio fenomenale i primi e di una rimonta finale da applausi i secondi. I due gradini più bassi del podio sono griffati di tricolore. E adesso? Presto detto: Auckland non era che il primo di una serie di appuntamenti (quattro in totale) già definiti e presentati in maniera ufficiale nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta lo scorso 17 gennaio a Dubai.

X-Yacht 50, il “danese” di razza

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Come tutte le barche costruite nel mare del nord anche gli X-Yacht sono barche concepite per chi vuole navigare molto e nel massimo del confort. Questo 15 metri dalle linee eleganti ha una carena molto bilanciata che lo rende molto facile e piacevole da condurre.

La zona prodiera presenta delle sezioni molto filanti con un dritto di prua verticale mentre il baglio massimo è situato a circa ¾ dell’imbarcazione per poi terminare con una poppa aperta dove spicca la doppia timoneria con ruote in carbonio.

Auckland, Vuitton Trophy 2010 a New Zealand Emirates

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Finisce così: vittoria ai padroni di casa, Mascalzone Latino già proiettato al prossimo appuntamento, dal prossimo 22 maggio a La Maddalena. L’ennesimo cambio di programma ad Auckland aveva accorciato ulteriormente il prospetto della finale: Louis Vuitton Trophy 2010 assegnato al meglio delle tre regate (inizialmente sette, poi decurtate di un paio di prove, infine “due su tre” per vincere).

Sotto di uno nello stesso giorno in cui Azzurra si era vista privare della finale proprio dai neo zelandesi, sotto di uno già quando gli uomini di Francesco Bruni avevano strappato il terzo posto finale: Mascalzone Latino ci ha provato ma si è dovuto arrendere alla superiorità di un equipaggio che non ha rubato nulla. La Vuitton Cup 2010 va ha chi l’ha meritata più di tutti. I kiwi. L’ultima prova è stata piacevole e combattuta, con i due equipaggi orientati a scegliere due bordi di partenza diametralmente opposti: gli italiani verso sinistra, i locali a destra.

Galathea 65, la “casa” con la vela di Pajot

Fountain Pajot 65

Molto spesso si considerano i catamarani non come della barche a vela data la loro notevole mole. In realtà alcuni multiscafi hanno delle doti veliche di tutto rispetto ed in condizioni particolari possono offrire anche delle notevoli emozioni velocistiche.

Negli anni questi “colossi” sono stati migliorati sia dal punto di vista stilistico che da quello dei componenti, dato che oggi sono barche che iniziano ad interessare anche il mercato degli armatori e non solo quello dedicato al charter, come accadeva solo pochi anni or sono.

New Zeland “griffa” la Vuitton Trophy: Azzurra terza, Mascalzone già sotto in finale

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Azzurra esce di scena, Mascalzone Latino ha conosciuto il nome degli sfidanti alla finale e Emirates Team New Zealand non ha vanificato la supremazia fatta registrare nel corso delle gare di qualificazione andando, in un colpo, a sbarazzarsi di Azzurra in semifinale (finisce 2-1, chapeau per i padroni di casa) e a intascare il primo punto della finale (New Zeland conduce 1-0 su Mascalzone). Accidenti la notte (italiana), verrebbe da dire. Che succede di tutto e riesci a malapena a degustartelo. Beati i nottambuli perchè in Nuova Zelanda è  stato svelato il penultimo tassello con cui ricomporre il puzzle. Ora, ne manca solo uno.

Louis Vuitton Trophy 2010 giunta al momento più atteso: quello della finalissima tra i migliori. Da un lato gli italiani di Mascalzone Latino, dall’altro l’equipaggio che a Auckland è di casa. Ma che fatica, per New Zeland: nel corso della “bella” contro Azzurra, i connazionali ci hanno provato per davvero riuscendo a tenere testa ai locali. Nel primo lato contro vento stava per materializzarsi un sorpasso tutto tricolore, ma superato l’attimo di embasse, New Zeland è andata a vincere.

FINALINA. La consolazione per gli uomini guidati da Francesco Bruni è quella di essere riusciti a strappare il terzo posto sconfiggendo gli altri reduci delle semifinali. Gli svedesi di Artemis con lo skipper Paul Cayard. Non equivale al primo posto di Nizza 2009 ma conferma la brillantezza dell’equipaggio di Azzurra.

Groupama 3, manca poco al traguardo di Ouessant, il trofeo Jules Verne è suo!

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E’ l’ultima linea di rotta che il grande trimarano deve tracciare sulla propria carta, poi il traguardo del trofeo Jules Verne sarà suo. Con ben due giorni di vantaggio sul precedente record di Bruno Peyron e “solo” 628 miglia al passaggio della linea d’arrivo dell’isola di Ouessant, lo skippper Franck Cammas è ormai sicuro di poter arrivare al traguardo senza problemi a meno di gravi rotture sul multiscafo.

Anche se il vento varia da sud-ovest a N-Nord Ovest con tendenza ad affievolirsi questo venerdi mattina le previsioni danno che il vento calerà a soli 12 nodi, ma solo temporaneamente per poi ritornare a soffiare forte così da sospingere l’equipaggio francese al meritato trionfo.

Film sulla nautica: Wind – Più forte del vento (1992)

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Il fascino dell’America’s Cup avvolge anche il mondo cinematografico di Hollywood, che intorno alle suggestive atmosfere e alle emozioni a raffica garantite dalla più prestigiosa competizione velistica ha consumato più di una pellicola. La nostra parte, in questo caso, sarà quella di attuare una ricerca meticolosa nella filmografia planetaria per ripescare tutti quei film che hanno ripreso – più o meno evidentemente – il contesto nautico.

In un ordine puramente casuale e che non tiene conto di altri criteri se non di quello banalissimo dettato dalla ricerca stessa: man mano che ne scopro qualcuno lo guardo. Poi ve lo segnalo. Non dubito neppure del fatto che possiate essere più ferrati di me in materia: in tal caso, vi invito a una segnalazione tempestiva.

Il primo dei film che mi sovviene – perchè, questo sì, m’è capitato di vederlo tempo addietro (sei, sette anni fa) – è Wind (Più forte del vento) e risale al 1992.

Auckland, Azzurra: “Felici di incontrare New Zeland”

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Gli equipaggi italiani protagonisti delle semifinali della Louis Vuitton Trophy 2010 in svolgimento ad Auckland diventano due: dopo il passaggio diretto di Mascalzone Latino (che in semifinale se la vedrà con Artemis di Paul Cayard), infatti, non fallisce l’appuntamento neppure Azzurra, capace di avere la meglio, nel corso dello spareggio su All4One. Il gruppo tricolore con Francesco Bruni nella figura di skipper ha – dunque – la possibilità di difendere la vittoria conseguita sei mesi or sono nelle acque di Nizza anche se la sfida che l’attende in ottica “finale” pare proibitiva.

Semifinale al meglio delle tre regate contro i padroni di casa, e autentici mattatori della competizione, Team New Zeland. Il recupero contro i franco-tedeschi di All4One – inizialmente strutturato al meglio delle tre regate, poi l’organizzazione ha deciso di tramutarlo in “regata secca” – si è chiuso con il successo di Azzurra, capace di staccare gli avversari di 20”: vento di 22 nodi con condizioni limite per le barche, una partenza da incorniciare per Azzurra che è riuscita a mettersi davanti a All4One e che ha avuto la capacità di non perdere terreno in un testa a testa durato fino al cancello di poppa.

Vuitton Trophy 2010: Mascalzone in semifinale; Azzurra, spareggio contro All4One

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Il girone eliminatorio è agrodolce per i colori italiani: nel corso della Louis Vuitton Trophy 2010, giunta nelle fasi finali di testa a testa, alla grande Mascalzone Latino che – dopo aver fatto suo il derby tricolore contro Azzurra – è riuscito a liquidare i temibili francesi di Aleph e raggiungere automaticamente le semifinali di Auckland e meno bene Azzurra, sconfitta e costretta allo spareggio.

L’equipaggio di Vincenzo Onorato, unico tra i partecipanti a essere in possesso di una iscrizione ufficiale alla prossima America’s Cup, si aggrega ai locali Emirates Team New Zealand, anch’essi capaci di passare il turno ai danni dei russi di Synergy. Azzurra non avuto brillantezza e la sfida contro Artemis si è risolta in favore degli uomini di Paul Cayard. Il vento teso non ha influito in maniera decisiva sull’andamento delle regate in programma.

MASCALZONE LATINO. Partenza in grande spolvero per gli italiani che hanno potuto accumulare vantaggio fino a distanziare gli avversari di due lunghezze: la gestione della regata non ha riservato particolari problemi e si è fatta assolutamente agevole nel momento in cui Aleph ha rotto il gennaker durante l’issata. Tanto è bastato per garantirsi un posto tra le quattro che proseguono il percorso.