Mascalzone Latino presenzia al salone di Abu Dhabi

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Questo mese di dicembre è forse  quello più ricco di appuntamenti nel mondo della nautica da diporto. Si stanno appena chiudendo le porte del Nautic 2009 di Parigi, che è già ora, per gli operatori, di trasferirsi al caldo del deserto mediorientale degli Emirati Arabi, dove oggi si  inaugura il salone nautico di Abu Dhabi

La rassegna per la verità non è certo a livello di quelle ben più famose europee od americana, ma è molto interessante perché il mercato nautico nei paesi del Golfo Persico è sempre più in fermento, grazie anche alla costruzione di nuove marine e per il fatto che i maggiori clienti, dei cantieri più blasonati e lussuosi, vengono proprio da qui.

Giorgio Falck, il velista d’acciaio

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Tra le figure carismatiche della vela italiana non si può non ricordare un personaggio come Giorgio Falck. L’imprenditore, morto a Milano nel 2004 all’eta di 66 anni a cusa di un male incurabile, è stato per decenni un imprenditore velista, come lui stesso si amava definire, protagonista di regate in tutti i mari del mondo.

Nato nel 1938 a Milano, erede di una delle dinastie più importanti nel settore dell’acciaio, la cui sede di Sesto San Giovanni è stata per decenni il suo quatier generale e cuore pulsante dell’economia lombarda, amava il mare e la vela.

Dufour 38, per chi vuole navigare molto

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Il cantiere francese Dufour da sempre crea barche a misura d’uomo costruite per chi ama navigare in lungo e largo per mari ed oceani in crociera. Il 38 rappresenta l’evoluzione della specie grazie alla firma dello studio dei fratelli Jacopin che hanno firmato il progetto. Le linee sono molto equilibrate, con slanci moderati e ben raccordati, mentre il baglio massimo resta nella tradizione molto centrale anche se la poppa risulta abbastanza larga.

La pinna di zavorra con un pescaggio di 1,9 metri risulta molto efficace soprattutto nelle andature di bolina, dove la componente di scarroccio viene ben compensata. La barca è stata prodotta in oltre trecento esemplari tra il 1997 ed il 2003.

Rolex Sydney-Hobart, al via la 65° edizione

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Come ogni anno nel mese di dicembre si disputa una delle regate d’altura più spettacolari ed impegnative del mondo. Il giorno di Santo Stefano, quando nella penisola italica la maggior parte dei concittadini sta smaltendo i postumi dei bagordi del pranzo di Natale, nell’altra parte del globo circa una sessantina di equipaggi salpano dalla splendida baia di Sydney per raggiungere la capitale della Tasmania.

La Rolex Sydeny-Hobart da sempre è l’appuntamento d’eccellenza della stagione velica australiana e quest’anno festeggia le sue 65 candeline. Il percorso all’apparenza è abbastanza breve, ma ricco d’insidie e pericoli, tant’è che negli anni si sono registrate molte perdite, dovute sia a causa di naufragi di barche, che per la scomparsa di membri di equipaggi.

Harken, non solo winch

Harken

La vela per molti è solo passione non per niente i velisti puri sono una “razza” strana, più abituati alla fatica, al duro lavoro, alla solitudine che alla vita comoda e lussuosa degli yacht club.

La Harken e’ uno dei pochi gruppi internazionali nel settore dell’industria velica mondiale, che conosce veramente le esigenze e lo spirito dei velisti. L’azienda è stata fondata ne1966 dai fratelli Peter ed Olaf Harken anch’essi velisti esperti ed appassionati di questo sport.

La Classe Laser SB3 riconosciuta dalla FIV

laser-sb3Lo scorso 3 dicembre la Classe Laser SB3 ha ottenuto il riconoscimento da parte della FIV, così come l’Associazione di Classe che raccoglie gli appassionati di questo piccolo monotipo.

Dopo un’attività iniziata nel 2006 nella nostra penisola, da parte dell’associazione di classe che ne ha promosso lo sviluppo agonistico, è un riconoscimento sicuramente importante a testimonianza della passione per la vela italiana, e non solo. La monotipia stretta, infatti, per il Laser SB3 è un segno distintivo della regata agonistica sotto il profilo dell’esperienza, e del combattimento ad armi pari. La barca, infatti, per regolamento non ammette variazioni di sorta, per cui è una delle – poche – realtà in cui non conta l’imbarcazione, ma la bravura.

Dufour 40 Performance, per regatanti di razza

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In terra francese si  è lavorato molto per ottenere il progetto di un’imbarcazione innovativa e con caratteristiche tali da poter competere sui tutti campi di regata. Con il nuovo  Dufour 40 Performance l’obbiettivo è stato certamente raggiunto, anche grazie alla collaborazione del nostro progettista,  Umberto Felci, che da anni firma gli scafi di casa Dufour.

Fedele alla sua vocazione di realizzare barche belle e divertenti, il progettista gardesano ha creato per i francesi un 12 metri un fast cruiser, che in fatto di velocità non è secondo a nessuno.

Beneteau First 31.7, per “giovani” corsari da regata

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 Il Beneteau First 31.7 nasce dalla firma di due dei maggiori progettisti della nautica mondiale: Finot e Conq. La barca per le sue caratteristiche – Lunghezza 9,66 mt, larghezza 3,23 mt e dislocamento di 3600 kg –  è adatta sia all’uso crocieristico, sia per regate di categoria dove spesso è risultata vincente.

Con linee di carena pulite ed un baglio massimo molto arretrato rispecchia la tendenza moderna dei progettisti di realizzare barche veloci, ma con grande abitabilità e confort, tanto che questo modello viene largamente utilizzato per il noleggio o charter.

J97, da J Boat un cabinato sportivo sotto i dieci metri

J97Dopo vent’anni, il cantiere statunitense J Boat in collaborazione con la propria filiale francese ha realizzato un cabinato sportivo da 32 piedi, 9,65 metri per la precisione. Dalle linee tecniche, decisamente classiche per la classe in cui si pone, J97 si presenta come una soluzione adatta a chi predilige velocità e maneggevolezza piuttosto che a comodità e comfort di navigazione.

E’ una scelta abbastanza decisa, per chi sa cosa vuole da una barca, e sa soprattutto come ottenerlo, nonostante tutte le manovre siano eseguibili dall’equipaggio sistemato nel pozzetto. Una lunga linea di galleggiamento e una ridotta superficie bagnata sono essenziali per raggiungere velocità elevate, mentre la chiglia bassa VCG fornisce un’eccezionale stabilità di bolina, a detta del costruttore.

Sky Sails, con il kite il cargo “vola”

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Mi ricordo che da piccolo possedevo parecchi aquiloni, alcuni  costruiti personalmente con legno di balsa e carta velina, altri, più sofisticati, mi venivano regalati da genitori o parenti. Insieme agli amici sulle spiagge della riviera passavamo giornate intere a far volare il nostro giocattolo alato.

Sui bambini questo tipo di gioco ha sempre avuto un fascino ed un’attrazione incredibile. Forse saranno i colori, forse sarà  l’istinto umano di imitare il volo degli uccelli, che è nel DNA dell’uomo, sta di fatto che bambini ed anche molti adulti, sin dai tempi antichi, quando vedono un aquilone ne sono inevitabilmente attratti. Gli aquiloni hanno ispirato certamente gli inventori del paracadute, i cui studi risalgono addirittura a Leonardo, e successivamente del parapendio e del deltaplano.

Barche a vela: Catalina C-250 mkII, versatilità a costi accessibili

catalina-c-250-mkII-3Sfogliando i vari cataloghi di barche a vela, ci si accorge di quanto la varietà di proposte sia ampia, modelli più o meno costosi per le nostre tasche.

Catalina Yacht, marchio storico americano nel settore delle barche a vela, propone una soluzione alla portata di quasi tutti: Catalina C-250 mkII, un 25 piedi cabinato ovviamente che, scimmiottando imbarcazioni più grandi, offre quel comfort a quella sicurezza a bordo che non è facile trovare in modelli concorrenti, per un prezzo di poco superiore ai 40 mila Euro (iva inclusa).

Velocità a vela, record inutile?

Hydroptère capovolto
Da sempre l’uomo ha cercato di competere con se stesso cercando di superare gli elementi naturali che ci circondano o i limiti delle forze naturali e della fisica. Nel mondo dello sport dell’era moderna è iniziata la sfida degli atleti ai “cosiddetti record” e non più solo contro i rivali o avversari del momento.

Oggi non si assiste ad una competizione sportiva col solo intento di vedere chi vince, ma anche di chi batte il record in quella categoria, che sia indifferentemente di: velocità, lunghezza, peso, tempo, profondità, altezza, non importa, l’importante che si possa dire: “il primato del mondo è stato battuto”, nel superamento di un limite sempre più in là del precedente e nella ricerca di una continua sfida alla dimensione spazio temporale dove abbattere ogni limite o legge della fisica nota è l’unico scopo.

AMEL 54, per chi lo ama davvero

Amel 54

L’erede del mitico Super Maramu, nella classe dei 17 metri del cantiere francese Amel, è il modello 54. Dal suo predecessore ha ereditato la robustezza, la praticità d’uso e la facilità di manovra. In più è stata notevolmente migliorata la capacità di ottenere delle buone prestazioni, dal punto di vista velico, in tutte le andature ed in ogni condizione meteorologica.

L’aspetto estetico non si discosta molto da quello del suo predecessore del quale riprende i disegni, molto originali, della tuga e del pozzetto, mentre lo scafo presenta delle sezioni poppiere molto più larghe e squadrate, così da aumentare la stabilità ed ampliare la superficie bagnata, in rapporto al galleggiamento dinamico,  al fine di migliorare la manovrabilità della barca alle andature portanti.

La vela italiana è sempre più rosa

Donne-in-Barca

Il mitico Cino Ricci, skipper italiano plurivittorioso diventato noto al grande pubblico per aver condotto il 12 metri S.I. “Azzurra” nella sfida di Coppa America a Newport negli anni Ottanta, considera la presenza della donne  a bordo come la favilla che scatena le gelosie tra gli uomini.

Lo stesso, è convinto che lo spirito e la mentalità tipicamente mediterranee di noi italici portino gli skipper più a coccolare il “gentil sesso” che a comandarlo.

Noi Italiani non siamo duri d’animo per cui, a bordo, finisce per venir meno anche la regola fondamentale: una mano per te e una per la barca, alterandola in: una mano per te, una per la barca e una per la donna. Non abbiamo tre mani e quindi, prima o poi qualcosa non funzionerà.