Swan 60, la “Roll Royce” del Mare

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Non tutti gli automobilisti possono permettersi di comprare una Roll Royce, visto il prezzo e l’esclusività del mezzo. Allo stesso modo i possessori di una Swan 60 possono vantare una barca dalle caratteristiche uniche ed esclusive proprio come l’auto della Regina d’Inghilterra.

Questo 19 metri unisce caratteristiche di comodità e velocità tipiche dei modelli della casa Fillandese, coniugando: design moderno, linee d’acqua innovative, eleganza degli interni con la tecnologia costruttiva più moderna sia in termini di materiali che procedure.

Meteo senza segreti

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Le perturbazioni e le depressioni extratropicali che investono normalmente le nostre regioni peninsulari caratterizzano il tipo di clima temperato di cui noi italici godiamo. La variabilità del tempo non inficia nella loro ciclicità dei comportamenti legati principalmente al loro carattere migratorio.

Si può parlare di depressioni extratropicali per quelle aree perturbate, cioè caratterizzate da un insieme di fenomeni meteorologici quali, vento, pioggia, variazioni temperatura ecc., che generalmente sono associati ad una zona di depressione, ossia una zona di bassa pressione.  

Vele d’epoca, i gioielli del mare

Vele d'epoca
Sin dai tempi memorabili una delle passioni più forti che hanno segnato la storia dell’uomo è quella per il mare. Sul mare si viaggia, si pesca, si commercia e sul mare si sono anche combattute memorabili battaglie.

Per questo motivo nei secoli gli uomini hanno costruito diverse tipologie di barche molte delle quali oggi non esistono più, mentre altre vengono gelosamente conservate e custodite. In alcuni casi le navi o barche più famose sono conservate nei musei, in altri, fortunati armatori, possono ancora navigare con questi legni pregiati.

Regolare bene le vele fa andare la barca più veloce

Regolazione vele
Molto spesso mi capita di vedere barche con vele mal regolate, sventate o addirittura troppo cazzate, segno evidente che l’equipaggio non conosce troppo bene il “motore” della propria imbarcazione.

In pratica è come se uno andasse in macchina senza mai cambiare marcia continuando a spingere sull’acceleratore senza che ciò comporti un incremento della velocità.

Enavigo 56, passato e futuro dello yacht

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A vedere le foto dell’Enagivo 56, sembra di assistere ad un ritorno al passato, dato che le linee riprendono i canoni classici degli yacht anni 50/60, dove progettisti come Olin Stephens o Carlo Sciarrelli realizzavano barche splendide e dal fascino ineguagliabile.

Qualcuno potrebbe dire che sono prevenuto verso i nuovi progettisti o designer, che realizzano la gran parte degli scafi moderni,  perché preferisco quelli di un tempo. Nella realtà non è così. Molte barche moderne sono belle ed hanno linee di carena stupende che mi piacciono, altre al contrario , sembrano uscite da un film James Cameron, dove gli effetti speciali la fanno da padrone.

TP52, in Mediterraneo solo regate in circuito

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Nata oramai più di dieci anni fa negli Stati Uniti la classe TP 52 è considerata da molti skipper ed appassionati un vero e proprio succedaneo della Coppa America.

Sarà forse perché molti equipaggi e e team di Coppa America, una volta terminata la 32° edizione, si sono orientati sulla TP52, sarà il fatto che in Europa questa classe ha trovato molti estimatori, comunque sia oggi il circuito TP52 europeo e un vero e proprio campionato tra le boe.

Salona 40, il dodici metri da regata

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Dopo la prova effettuata sul Salona 34, ultimo nato del cantiere Croato, in questo articolo voglio parlare del fratello maggiore, il 40 piedi appunto. Con uno stile sportivo, in linea con l’ultima tendenza di questa classe, ma senza troppo esagerare nelle forzature, questa barca si presenta ben equilibrata e innovativa.

Il progetto porta la firma dello studio sloveno J&J, già noto per aver progettato molte barche del cantiere Del Pardo, tanto è vero che le linee d’acqua sono molto simili a quelle del GS 37 uscito nella metà degli anni novanta.

Groupama 3, riprova la sfida al trofeo Jules Verne

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Ieri alle 13, 55’ e 53’’ ora GMT, il trimarano Groupama 3 ha tagliato la linea di partenza davanti al faro di Créac’h posrto sull’isola di Ouessant. Franck Cammas e i suoi nove membri dell’equipaggio si sono lanciati a più di 25 nodi con il favore di una piccola brezza dal settore Nord dietro una massa piovosa.

Mentre il rivale Pascal Bidégorry resta ancora preso dall’analisi tattica e da molti dubbi che stanno logorando l’equipaggio ed i nervi dello skipper, il più coraggioso Franck lancia la sua sfida con un tentativo  che inizia sotto l’auspicio di condizioni meteorologiche in netto miglioramento ed incoraggianti per il prosieguo.

Kelly 33, sportivo di razza pura

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Destinato soprattutto a una clientela che desidera una barca super sportiva che non lascia nulla all’immaginazione, con linee di carena dritte e tese ed un baglio massimo centrale abbastanza contenuto, così come l’impostazione degli interni dove prevale la scelta di ottimizzare gli spazi e le masse.

Il suo look sportivo si connota anche per una superficie bagnata molto limitata ed una poppa aperta dove la simmetria delle linee d’acqua  consente, anche nelle andature al vento una progressione fantastica e senza beccheggi o continue correzioni di rotta.

Moschettone tessile, l’acciaio non si usa più

Moschettone

Un tempo gli antichi erano convinti che il ferro fosse il materiale più duro in assoluto derivante dalla natura, poi alcuni aggiunsero altri metalli e minerali al ferro ed inventarono l’acciaio, in tempi più recenti le fibre sintetiche hanno preso l posto dei materiali in leghe ferrose soprattutto in certi settori merceologici dove la flessibilità ed il carico di trazione, sono le principali doti del materiale.

La nautica è certamente un campo nel quale da sempre si sono usate le fibre tessili, in origine di canapa, per realizzare cime, gomene, scotte, sartie ecc. Nei corso dei secoli e con l’avvento della vela moderna le barche hanno sostituito le fibre tessili con cavi d’acciaio che, pur non essendo molto flessibili, garantivano carichi di rottura certamente migliori.

Rolex Sydney-Hobart, a sorpresa vince uno scafo di serie

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La Rolex Sydney- Hobart, regata più famosa del continente Australe che si svolge ogni anno tra la capitale dello stato del  NSW e quella della Tasmania, nella sua ultima edizione ha visto trionfare, a discapito di tutte le previsioni dei bookmakers che davano favorito il maxi Wild Oats XI, il Bénéteau First 40 Two True di Andrew Saies.

L’equipaggio di non professionisti dell’armatore australiano si è aggiudicato il trofeo Tatter-sall’s Cup, che premia la prima imbarcazione che arriva prima in assoluto, secondo la classifica in tempo compensato, calcolato con la formula della stazza IRC.

Il Gruppo Perini Navi annuncia la vendita di un cutter da 40 metri.

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Il gruppo Perini Navi di Viareggio, con il comunicato stampa del 27 gennaio 2010, annuncia la firma di una nuova commessa per la costruzione  di un Cutter da 40 metri –  commessa n° 2180 -.

Più che di una barca a vela si tratta, come per tutti i modelli Perini, di una vera e propria  nave a vela, con impostazione da  fast cruising ed  armo a cutter,  la cui consegna è prevista per il 2012.

Elan 310, il Fast Cruiser “estremo”

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Il nuovo dieci metri di casa Elan si presenta con una veste particolare quasi simile a quella di un Open 60 o un VOR 70, grazie ad accorgimenti tecnici quali: la carena a spigolo, la deriva a T, le doppie pale per la timoneria e la poppa completamente aperta.

Il progettista Rob Humphreys, autore di tutti gli Elan dagli anni novanta in poi, è riuscito nella piccola rivoluzione di realizzare un piccolo, grande 31 piedi dalle caratteristiche uniche ed impensabili se paragonate al suo predecessore. Questo scafo, a parità di superficie velica, è molto più leggero, quasi mille chili di meno, un maggiore rapporto zavorra allungamento che sposta il limite di stabilità positiva a 135° di sbandamento. 

Snuffair, la calza dello Spi si “gonfia””

Snuffair

Chi va in barca a vela sa bene quanta fatica si fa per issare ed ammainare una vela tipo lo Spi od il Gennaker, cha appena prendono un po’di vento generano una forza di spinta incredibile. Il prodiere, anche se molto preparato ed esperto di regate, quando si cimenta con questo tipo di vele prega sempre che tutto fili liscio e senza incorrere in qualche spiacevole incidente, dovuto ad una errata manovra od allo scarso coordinamento dell’equipaggio.

Quando si a che fare con vele che superano di parecchio i 100 mq, la gestione delle stesse diventa  spesso complicata ed alle volte capita, anche al migliore velista, di non riuscire nella perfetta issata od ammainata.