Il Timone, semicompensato è meglio

Timone Lega Navale
In sostanza il flusso dal lato dove il timone è inclinato viene contrastato e deviato, la pressione del flusso che si oppone alla deviazione genera la spinta rappresentata dalla freccia rossa che si applica sull’asse del timone. In questo modo la poppa viene spinta verso sinistra e il battello vira a dritta.

Se non vi è nessun flusso che spinge la barca il timone non ha nessun effetto, mentre se aumenta la velocità della barca e di conseguenza il flusso sulla pala del timone, la deviazione di rotta sarà assai rapida. Al contrario a basse velocità l’efficacia della pala del timone è scarsa così la barca tenderà a non cambiare immediatamente direzione.

Carene plananti, con l’aria è meglio!

Carene Plananti

 

In questo blog spesso abbiamo parlato di carene plananti e di dislocanti cercando di chiarire le principali differenze tra le une e le altre. Inoltre abbiamo introdotto il concetto di deadrise e delle sue funzioni sulla portanza di uno scafo.

Oggi paleremo di un nuovo brevetto frutto degli studi di Riccardo Membretti, noto progettista in ambito nautico, specializzato nella realizzazione di carene per off-shore, di cui è stato per alcuni anni anche pilota e collaudatore.

Carena sporca, velocità penalizzata.

Carena Pulita
Una carena sporca e piena di incrostazioni può risultare molto penalizzante non solo per coloro i quali devono affrontare delle regate veliche, ma anche per chi vuole farsi una crociera con tutta la famiglia.

Se consideriamo poi che i denti di cane e le altre forme di microrganismi, che intaccano l’opera viva, possono far perdere di efficienza lo scafo sino al 20/ 25 % capite bene che il problema non è solo di natura estetica.

X – 46, la barca per tutti i gusti

X46

Certamente una barca non può essere giudicata per la sola estetica, ma l’X-46 colpisce subito per la purezza della sue linee e l’eleganza del disegno della coperta. Uno stile classico che riprende i canoni tipici della progettazione nautica, dove prevale la forma del cavallino insellato, con dei volumi molto ampi e tondeggianti a centro barca, mentre la prua e la poppa risultano svasate e poco immerse.

Il bulbo è posto in posizione centrale così da garantire un passo molto graduale e morbido sull’onda anche quando il mare risulta formato. In generale lo scafo è abbastanza snello in rapporto alla lunghezza complessiva. Il baglio massimo è di solo 4, 15 segno evidente che lo sviluppo della lunghezza al galleggiamento avvantaggia la stabilità sotto sbandamento.

VOR 70, il ritorno del “Puma”

Puma VOR 70

Era da parecchio tempo che si vociferava la notizia, nei giorni scorsi si è avuta la comunicazione ufficiale: il team Puma, secondo classificato alla Volvo Ocean Race 2008-2009, sarà al via anche nella prossima edizione del giro del mondo in equipaggio a tappe.

La regata dovrebbe partire nell’autunno del 2011, per concludersi verso l’estate del 2012, dopo aver percorso tutto il periplo del mondo ed aver navigato nei maggiori mari ed oceani della terra.

Sun Odyssey 45, lo spazio fatto a persona.

sunodyssey 45

Vi sono molte barche spaziose ma che poi non rendono quando devono andare a vela, altre invece, nonostante il confort che possono vantare, sono velocissime quasi da non far rimpiangere i fast cruiser di razza.

Il Sun Odyssey 45 è certamente il capostipite di questa categoria di barche da crociera che possono soddisfare anche il velista più esigente. Il progetto di Philippe Briand ha colpito per la sua semplicità e purezza di linee, con una coperta dove spicca la notevole ampiezza del pozzetto lungo quasi tre metri e largo oltre 2, 5. Un vera piazza d’armi capace di accogliere più di otto persone in pieno confort. Sotto le panche sono ricavati ampi gavoni dove è possibile stivare ogni attrezzatura o delle vele di scorta.

Vela ridiga, il futuro secondo Bassani

Vela rigida II

Secondo Luca Bassani patron di Wally, cantiere sinonimo di barche super tecnologiche e performanti, il futuro della vela sarà con un’unica “ala” rigida, anziché il tradizionale armo con randa e fiocco.

 Secondo quanto riferito dallo stesso Bassani, in una recente intervista rilasciata alla rivista francese “Voiles et Voiliers”,  l’idea della vela rigida è un progetto che da oltre dieci anni occupa i pensieri del proprietario della Wally, ma solo di recente, prendendo spunto dall’ala di BMW Oracle, gli studi hanno avuto il giusto impulso per il completamento del progetto.

La 34° Coppa America sarà low cost?

larry_ellison_oracle_ceo

Dopo la delusione della 33° edizione della Coppa America, sia in termini di competizione vera e propria che di spettacolo – dati auditel al minimo per questo evento – i nuovi boss della coppa delle Cento Ghinee stanno valutando come rilanciare il circus velico, con nuove formule e nuovi progetti.

Secondo il patron del team BWM Oracle, Larry Ellison detentore del trofeo, la prossima edizione della sfida deve prevedere un budget ridotto di soli 4 milioni di euro, così da far prevalere l’equipaggio migliore e non la barca tecnologicamente più avanzata. Inoltre per attirare il pubblico, soprattutto quello più giovane, i multiscafi dovrebbero sostituire i monoscafi meno spettacolari secondo l’ Ellison pensiero.

Genoa, meglio quello piccolo?

Genova Grande

Sono in molti a pensare che avere un armo velico con un genoa a ridotta sovrapposizione dia maggiori vantaggi che averne uno grande. Da quando è stato installato, quasi di serie, sulle barche da crociera il sistema di avvolgimento sullo strallo del genoa, l’uso delle differenti vele è stato quasi del tutto eliminato.

In nome dell’easy sailing si è sacrificato un principio fondamentale dell’andare a vela: la possibilità di variare le vele in funzione del vento e dell’andatura. Questo ha comportato una scelta a favore delle vele di prua con ampia sovrapposizione, che in certi casi raggiunge il 150%. Per ampia sovrapposizione s’intende una vela di prua che copre la randa oltrepassando la linea dell’albero maestro, così da estendere la sua superficie oltre questo limite.

Dislocamento, la sostenibile “leggerezza” dell’essere

Dislocamento leggero

Da parecchi anni si discute nei vari studi di progettazione nautica se sia meglio progettare scafi con un dislocamento pesante o leggero. Il fatto è che il peso di una barca determina una quantità di parametri che interagiscono con la navigazione e ne determinano il modo.

Il concetto di dislocamento leggero o pesante è stato certamente modificato negli ultimi dieci anni dato che l’impiego, anche nella produzione di serie, di materiali compositi come le fibre di carbonio o di kevlar  e l’introduzione di vele particolarmente performanti ha determinato una riduzione complessiva del peso degli scafi, senza che questo potesse compromettere la resistenza residuale delle strutture.

Perito Nautico cercasi, possibilmente serio….

Perizie Nautiche

La primavera è arrivata e molti velisti hanno già assaporato il gusto di una bella veleggiata primaverile. Altri meno fortunati, in questo periodo sono alla ricerca della loro barca ideale. Essendo questo un periodo di vacche magre, molti futuri neo armatori si rivolgono al mercato dell’usato.

Visti i prezzi in continuo calo questo è certamente il momento per comprare la barca dei vostri sogni, anche se con qualche anno di navigazione. Ovviamente la ricerca non è una cosa semplice, né tanto meno lo è orientarsi in decine di modelli e prezzi, dei più svariati. Molti venditori cercano di rifilarvi una barca usata spacciandola per nuova, altri cercano sempre di sminuire i difetti ed evidenziare i pregi delle cose più evidenti che ad un occhio “profano” possono sfuggire.

Mylius 14 e 55, il piacere della velocità.

mylius14e55

La maggior parte dei velisti sogna da sempre una barca bella, comoda per amici e parenti quando si è in crociera, e velocissima quasi come se fossero sempre impegnati in regate. Il cantiere Mylius in quest’ottica ha varato il nuovo !4 e 55, frutto delle esperienze maturate con l’altro modello 11e25.

Lo scafo si presenta con entrate sottili, l’utilizzo di fibre di carbonio per la costruzione ed un dislocamento dove il 50 % del peso è nella chiglia. Se poi valutiamo la moderata larghezza complessiva al galleggiamento, capiamo subito di trovarci di fronte ad una barca il cui spirito corsaiolo non è del tutto secondario.

Alessandro Vismara, il “sarto” della nautica da diporto.

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Nella sua Viareggio, Alessandro Vismara ha da sempre il suo “atelier”di barche su misura. Sì perché parlare di cantiere nautico è certamente riduttivo dato che qui, il futuro armatore, si sente proprio come dal suo sarto preferito.

Non credo che al mondo esista un’azienda natica così concepita. Un vero è proprio laboratorio dove il neo proprietario si sente parte integrante del progetto della sua barca. Come la tradizione dei vecchi maestri d’ascia tutto viene discusso e concordato con l’armatore, dal progetto, allo stampo, dai materiali, agli accessori, nulla è lasciato allo standard o peggio al caso.  Ogni richiesta viene discussa, valutata e poi realizzata.

Cime, scotte, drizze, quali scegliere?

Cime e drizze
In ambito nautico vi sono centinaia di tipologie di cime, scotte e drizze, realizzate ognuna con fibre differenti e ricoperte con varie calze di materiali diversi. La produzione è quasi sempre concentrata per usi diversi dove la capacità di sopportare carichi differenti è fondamentale.

A seconda della tipologia di barca che si possiede sarà necessario predisporre le manovre correnti con cime, scotte e drizze adatte all’uso dato che scegliere cime non adatte comporta quanto meno una spesa inutile se non peggio, come pericoli di rotture se queste risultano sottodimensionate.