Unica 42, la barca per tutti i gusti

Unica 42

A prima vista l’Unica 42 si presenta con una classica linea sportiva, tipica degli open, dal disegno basso e filante ed una coperta completamente libera, mentre la poppa, squadrata e dritta, termina con una plancetta capace di sopportare anche il tender di bordo.

La scelta progettuale non ha voluto proporre un design ultra moderno e di tendenza, preferendo ripercorrere piuttosto lo sviluppo di nuove tecnologie costruttive grazie all’impiego di materiali innovativi come il kevlar o le fibre di carbonio.

America’s Cup, nona “regata” nelle aule giudiziarie di New York

bmw ORACLE LARRY ELLISON

Sembra impossibile ma ci risiamo. La ormai “martoriata” 33° edizione della Coppa America è giunta alla sua nona “regata” nelle aule dei tribunali newyorkesi.

Sì perché i due team sfidanti, anziché dimostrare il loro valore sui campi di regata, cercano di vincere la mitica coppa delle Cento Ghinee solo grazie alle carte bollate dei ricorsi giurisdizionali.

Sistema di raffreddamento dei motori marini

Motore marino

Nei motori marini generalmente si utilizzano due tipi di sistemi di raffreddamento.

Il primo tramite circolazione diretta di acqua di mare, oggi quasi esclusivamente utilizzato nei fuoribordo od in vecchi motori, il secondo, utilizzato per gli entrobordo, con un funzionamento simile al radiatore delle auto, dove l’acqua di mare serve solo per raffreddare il liquido – miscela di acqua distillata e glicole –  che circola nella testa motore.

Hunter 39, il “cacciatore” di oceani

Hunter 39

Il cantiere americano è noto soprattutto per le doti di solidità delle sue imbarcazioni ed anche l’Hunter 39 non fa eccezione. Una barca facile da governare, anche in solitario, molto robusta e con una linea di carena non troppo spinta che garantisce navigazioni in tutta tranquillità.

L’ultimo modello del cantiere a stelle e strisce denota subito la sua tipica impostazione da crocerista puro, con ampi spazi e confort sia in pozzetto che sottocoperta.

Rustler 36, per chi va piano,ma lontano

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Per certe barche sembra che il tempo non passi mai visto che possiedono una linea classica inconfondibile ed intramontabile, quasi a voler significare che la tecnologia e il design non sempre segnano un’epoca.

Se poi si tratta di una barca moderna costruita in serie allora il discorso si fa molto più interessante.

La barca che non sbanda, rivoluzione inutile?

FanClass32

Alcuni pensano che questa sia la rivoluzione della nautica a vela, altri credono che avrà poco successo, io personalmente non vedo un grande futuro per questo progetto, dato che una barca che non sbanda non è proprio una vera barca a vela.

L’inventore del progetto Fun Class 32 è Guy Broquaire un francese della Normandia da sempre  appassionato di vela che, un giorno, decise di disegnare uno scafo con chiglia ed armo completamente indipendenti così in caso di venti contrari anziché sbandare la barca rimane orizzontale, mentre albero e chiglia si piegano assecondando il vento.

Con Hooksmart la drizza non “tira” più!

Hook automatico

Navigando su vari siti di aziende italiane che producono accessori per la nautica, ho scoperto un dispositivo interessante per chi vuole utilizzare una vela non inferita ed evitare carichi eccessivi sulla drizza.

Hooksmart, della ditta SEASMART di Pistoia, è un dispositivo – brevettato – che consente l’aggancio di una vela sull’albero in maniera automatica. Con questo dispositivo, secondo quanto si legge nelle caratteristiche tecniche fornite dal produttore, si elimina l’allungamento della drizza sotto sforzo riducendo il carico di compressione sull’albero.

Timone a vento, per chi vuole navigare molto

Timone a vento 2

 

Sulle barche degli anni settanta/ottanta si vedevano spesso, anche su piccoli cabinati, i piloti automatici comandati dal vento, il cosiddetto timone a vento. Oggi con i dispositivi elettronici e l’uso del GPS, i piloti automatici fungono anche da pilota a vento grazie al fatto che un trasduttore sul pilota automatico è capace di mantenere la rotta in base al variare della direzione del vento.

I piloti elettrici, detti piloti automatici o autopiloti, hanno il vantaggio di funzionare anche in assenza di vento, ma consumano elettricità e quindi per lunghe traversate non sono consigliati almeno che non si voglia accendere il motore o il generatore.

Swan 90, la purezza del sogno

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Ci sono barche che restano forse per sempre nei sogni di ogni velista e tra queste, per me, c’è sicuramente il nuovo sloop della Nautor: lo Swan 90. L’ultimo nato della casa finnica è una barca bellissima dalle linee inconfondibili ed uniche.

Un’autentica Ferrari del mare velocissima e curata in ogni particolare, così da rispondere alle nuove richieste di mercato degli armatori dei maxi yacht che ricercano confort per la crociera e prestazioni e tecnologia per le regate.

Randa rollabile, meglio quella nel boma

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Molti velisti non la considerano una vera e propria vela, vista la forma poco performante e la mancanza di stecche rigide, altri non ne possono fare a meno dato che navigano sempre con equipaggio ridotto o con amici e parenti poco avezzi alle manovre.

Mi riferisco alla randa rollabile, che da qualche decennio spopola sulle barche di molti armatori. Questo accessorio è stato oggetto nel tempo di una continua evoluzione tecnica, tanto che oggi su barche di prestigio vengono installate rande avvolgibili.

Comuffo, il cantiere più vecchio del mondo

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Esistono ancora barche costruite in legno secondo la tradizione dei maestri d’ascia di un tempo. Il cantiere Camuffo da oltre 500 anni mantiene viva questa tradizione, annoverando centina di scafi usciti dai suoi capannoni di Mestre.

Realizzare motoscafi o yacht con ordinate e madieri in legno massello è ancora oggi un’impresa di altri tempi, dove l’opera del maestro rimane ineguagliabile ed unica nel suo genere. Il fascino di una barca in legno è lo stesso di possedere una vera e propria opera d’arte, dato che ogni barca viene disegnata e realizzata su “misura” secondo le esigenze del futuro proprietario. 

Passerella in barca, dove metterla?

Passerelle per barche

 

Quando si attracca in un porto o al pontile di una marina la maggior parte delle volte per poter sbarcare si è costretti a fare delle vere e proprie gare di salto in lungo, con tutti i rischi e le conseguenze in caso di errore nel sottostimare l’esatta distanza del “jamp”.

Molti armatori dotano le loro barche di comode passerelle, mentre altri proprio non ne vogliono sapere di utilizzare questo accessorio, perché a loro dire lo strumento è assai ingombrante e scomodo da stivare in navigazione.

Mare di Bretagna – parte terza

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Purtroppo questa situazione non durerà a lungo; infatti alle 16.24,  in rotta Sud per 185° ed in posizione 45°, 58 Nord e 06°,18 Ovest, mentre mi trovo in pozzetto insieme a Guillaume, Clement e con Romain al timone, avviene il fattaccio: sentiamo un tonfo sordido e vediamo “partire” il Solent. 

Una raffica di oltre 55 nodi ci ha rotto l’attacco dello strallo volante facendo cadere in mare parte della vela squarciata. Senza neanche rendermene conto, istintivamente, mi precipito a prua.

LightPower, da Solbian i moduli fotovoltaici flessibili

SoldiniFino a una manciata di anni fa era solo un sogno quello dei pannelli fotovoltaici flessibili. Vado a memoria, ma mi ricordo che la ST Microelectronics stava lavorando ad un progetto simile, in Francia, ma giusto come primo approccio a questa tecnologia.

Trovarseli già sul mercato, oggi, è proprio una bella soddisfazione. Li commercializza la Solbian, e oltre ad essere dotati di una tecnologia avanzata, sono anche a buon prezzo. Il prezzo che un acquirente riesce a spuntare contattando direttamente la Solbian – dal loro sito internet – è infatti di 10 Euro x Wp (watt di picco), quindi le due versioni proposte verrebbero a costare 370 Euro – versione da 37 Wp – oppure 740 Euro – versione da 74 Wp.