Corinto, il canale per le barche da diporto.

Per chi naviga dal mar Ionio verso la Grecia è quasi d’obbligo attraversare il canale di Corinto,,  sia per un effettiva esigenza di navigazione, in quanto la rotta per le isole del Egeo è decisamente più breve, sia per la bellezza, il fascino el’imponenza della alte pareti a strapiombo del canale.

Questa via d’acqua, che collega il golfo di Corinto con il mar Egeo, tagliando in due l’istmo di Corinto, fu costruita verso la fine del diciannovesimo secolo e precisamente, tra il 1881 e il 1893, circa trent’anni dopo la realizzazione del canale di Suez.

Come preparare una traversata e gestire la barca

Attraversare
L’estate è arrivata e molti pensano di trasferire la propria imbarcazione in qualche lido lontano o nell’isola preferita, per poter trascorrere in tutta tranquillità la tanto agognata vacanza. Per poter effettuare una tranquilla traversata è necessario sempre programmare con attenzione tutto quanto è necessario per effettuare una navigazione in tutta sicurezza.

In primo luogo è importante controllare le dotazioni di sicurezza, l’attrezzatura della barca, l’albero e le vele, effettuare una giusta cambusa e controllare il motore. Una volta terminato il controllo preliminare è bene pianificare la rotta, decidendo anticipatamente il luogo di atterraggio  ed annotando tutti i punti cospicui che si incontreranno durante il tragitto per poter determinare il punto nave anche senza utilizzare necessariamente il GPS.

Trasferire la barca al sole, consigli pratici

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Con l’approssimarsi dell’estate molti armatori decidono di trasferire la propria barca che durante l’inverno è stata ormeggiata nel marina più vicino a casa, in luoghi incantati come la GreciaTunisia o la Turchia.

Lo scopo del trasferimento è quello di poter trascorrere delle piacevoli settimane blu in compagnia di amici o parenti , scorrazzando in tutta tranquillità tra isolette e calette dalle acque turchesi e cristalline.

Pirateria, un pericolo costante per i navigatori.

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Nonostante il fascino che il Corsaro Nero o Sandokan, dei mitici romanzi di Salgari , mi hanno sempre ispirato oggi la pirateria è diventata un  vero e proprio pericolo costante, soprattutto per quei navigatori che si avventurano in acque poco sicure.

All’inizio degli anni novanta questo fenomeno ha ripreso vigore, a causa di ripetuti scontri sociali in certi paesi del terzo mondo dove i governi non riescono a controllare il territorio, ed i sequestri ed agguati si sono ripetuti con sempre maggiore frequenza.

Patente nautica necessaria, forse no?

Patente nautica

Si dice che un sintomo della vitalità del settore della nautica da diporto sia il numero di patenti rilasciate in un anno dalle varie scuola abilitata. Da un punto di vista puramente analitico le principali variabili, che determinano un aumento o una diminuzione dello sviluppo della nautica da diporto, risiedono proprio nel numero di nuove patenti rilasciate.

Questo sintomo può indicare un trend positivo o negativo rispetto alla tendenza generale del mercato nautico, dato che la maggior parte dei neo armatori prima deve necessariamente dotarsi della patente nautica. Nella realtà l’istituzione del permesso di poter condurre unita da diporto superiori ai 10 metri non sempre corrisponde ad una reale esigenza del diportista.

Tavolo da carteggio, questo sconosciuto.

Carteggio
Con l’avvento massiccio dell’elettronica di bordo e dei GPS satellitari, sembra che il tavolo da carteggio sia diventato un pezzo inutile dell’arredamento di una barca da diporto. Praticamente del tutto “estinto” negli arredi delle imbarcazioni a motore, quasi a voler significare che la potenza e la velocità di una barca, con la rotta e la navigazione non c’entrano nulla.

Certo se si è impegnati a sfrecciare a 40 nodi sulle onde, risulterà assai difficile anche tracciare una rotta o fare un punto nautico; se poi di fronte alla timoneria c’è uno schermo multicolore da 15 pollici del GPS, chi ce lo fa fare di stare chinati sulla mappa, con matita, riga e squadretta?

Barca incagliata, consigli per liberarsi

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Navigando in bassi fondali o entrando in approdi che sono soggetti a variazioni di fondale a causa dell’insabbiamento, può capitare, prima o poi, di finire a “scogli” o rimanere bloccati con la barca. Molto spesso l’urto con il fondo non comporta danni gravi allo scafo e con alcune manovre è possibile liberarsi senza neanche chiedere l’aiuto dei mezzi di soccorso.

In primo luogo occorre distinguere tra l’incaglio e l’arenamento, dato che vi sono tecniche diverse da porre in atto per sottrarsi dalla morsa del fondale. Nel primo caso, decisamente più pericoloso, l’incaglio avviene tra rocce o scogli, nel secondo è molto più progressivo  meno traumatico anche per l’equipaggio dato che la barca rallenta in modo più delicato.

Oltre Panama’, e poi ? -parte seconda-

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In questa seconda parte del mio post parlerò delle avventure o meglio disavventure, capitate ad alcuni amici skipper durante le fasi di passaggio del canale di Panamà.

Quando si entra in un paese straniero con un’imbarcazione si devono effettuare tutte le pratiche doganali di ingresso sia per l’equipaggio, che per l’imbarcazione.

Oltre Panamá, e poi? -parte prima –

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Quando si parla di navigazioni oceaniche ci vengono in mente le imprese dei grandi circumnavigatori del globo che nei secoli e decenni passati hanno compiuto delle vere imprese.

Per chi invece vuole “gironzolare” per oceani e dall’Atlantico vuole passare in Pacifico non ha molta scelta o attraversa il canale di Panamá o  percorre la rotta sud dell’Atlantico, doppiando il Capo di Buona Speranza per poi raggiungere le coste australiane e quindi il Pacifico.

Navigare con il cattivo tempo, la nebbia – parte terza –

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Una delle situazioni più difficili che un marinaio deve affrontare è la navigazione con la nebbia o foschia molto intensa. In certe aree del Mediterraneo e in alcune zone in prossimità della costa in oceano Atlantico, è molto frequente la formazione di fenomeni meteorologici che diminuiscono la visibilità.

In caso di nebbia intensa è molto pericoloso navigare anche se si possiede un radar che può aiutare ad individuare le altre imbarcazioni, dato che anche lo strumento più preciso non è in grado di determinare con estrema esattezza la distanza da un bersaglio che incrocia la vostra rotta.

Meteo senza segreti

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Le perturbazioni e le depressioni extratropicali che investono normalmente le nostre regioni peninsulari caratterizzano il tipo di clima temperato di cui noi italici godiamo. La variabilità del tempo non inficia nella loro ciclicità dei comportamenti legati principalmente al loro carattere migratorio.

Si può parlare di depressioni extratropicali per quelle aree perturbate, cioè caratterizzate da un insieme di fenomeni meteorologici quali, vento, pioggia, variazioni temperatura ecc., che generalmente sono associati ad una zona di depressione, ossia una zona di bassa pressione.  

Il Faro, la luce che non “tramonta” mai

Fari Scozia

La storia dei fari si perde nei secoli e nel mistero affascinante legato alle leggende ed agli aneddoti che sono stati narrati intorno a questi preziosi “totem” della navigazione. Una suggestione palpitante che illumina i ricordi vicini e lontani degli uomini di mare.

Il faro per molti navigatori è un insieme di emozioni, un segnale per orientarsi sia di giorno che di notte, un elemento imprescindibile per la navigazione contornato da storie e leggende.

Navigare di notte, certe volte è meglio

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Il buio ad alcuni fa paura, se poi ci si trova in mare allora le cose possono complicarsi soprattutto se non si è preparati ad affrontare questa situazione. Personalmente non ho mai sofferto la mancanza di luce, anzi in certe situazioni preferisco navigare dal tramonto all’alba piuttosto che macinare miglia su  miglia sotto un caldo afoso.

Se poi devo atterrare in un porto che non conosco preferisco arrivare col buio piuttosto che di giorno, dato che i fari e le luci di via all’ingresso della diga foranea, sono dei punti di riferimento certi e quindi gli allineamenti e le procedure di avvicinamento, se seguite con scrupolo, garantiscono ingresso sicuro ed alle volte molto più facile che di giorno.