Mar Mediterraneo, prossimo al rischio collasso

Secondo recenti studi, elaborati da organismi non governativi, il “Mare Nostrum” è prossimo al collasso. Dalle notizie che emergono in vari blog sembra che non sia il classico allarme ambientalista o peggio catastrofista di qualche “passionario” ecologista.

Già nel 2006 l’Euromed aveva fotografato una realtà non proprio rosea per il Mediterraneo afflitto da un pesante inquinamento dovuto ad uno sviluppo sconsiderato dei paesi costieri e dalla continua contaminazione delle acque dai derivati del petrolio e dai metalli pesanti.

Hidro Callegari, il primo tender ad idrogeno

La piccola rivoluzione che nei motori fuori bordo ad idrogeno è già iniziata, tarda ad arrivare nel settore delle automobili. L’emissioni di CO2 sono un vero problema per tutti gli abitanti del pianeta tanto che esistono protocolli tra gli stati per ridurre l’emissioni in atmosfera.

La nautica è da sempre all’avanguardia della tecnologia ed anche nel settore delle energie alternative si possono trovare eccellenze di primo piano. La Callegari e l’Acta Energy, entrambe leader nei loro settori, hanno messo a punto il primo tender ad idrogeno della storia. Il sistema è abbastanza semplice nel suo utilizzo.

Prese a mare, eliminare i “Serpulidi”

Tutte le prese a mare sono soggette a possibili incrostazioni da microrganismi come gli “odiatiSerpulidi che da sempre colonizzano i  condotti di scarico ed aspirazione. Molto spesso questi animaletti “nidificano” in quei canotti e valvole dove l’acqua è più pulita, preferendo questi luoghi agli scarichi delle acque nere o grigie.

Le valvole delle prese a mare possono avere un diametro che varia dai 30 mm delle mandate di presa acqua ai 40 mm dello scarico. A questi elementi sono collegati i tubi flessibili che portano ai rubinetti ed ai WC. Per evitare il proliferare dei serpulidi vi sono vari sistemi.

Bon Ton, il galateo marinaresco da non dimenticare mai


Essere comandante di barca non significa solo essere bravi marinai capaci di condurre tecnicamente le proprie imbarcazioni, ma anche mettere in pratica consuetudini, spirito marinaresco ed una certa dose di educazione e bon ton.

Le regole sono poche, ma devono essere rispettate soprattutto quando si sosta in una rada o in spazi affollati come quelli di un porto. La prima accortezza è quella di rispettare la vecchia regola che riguarda l’ormeggio e che così recita: “ormeggio silenzioso, ormeggio sicuro”.

Teak, non tutto il legno è uguale

Quanto si parla di rifiniture in barca non si può sottintendere che i legni sono dei fregi pregiati che possono aumentare il fascino degli scafi oramai quasi tutti realizzati in materiali composti. Il Teak è un essenza di vita e si deve tagliare con cura escludendo ciò che si vuole da quello che si deve scaratere.

Essendo il Teak il re dei legni il suo prezzo è molto elevato, ma non tutto quello che viene definito Teak ha lo stesso valore e pregio. Il suo albero appartiene alla famiglia delle dicotiledoni specie arborea esogena e molto difficile da allevare sia per le sue caratteristiche peculiari sia  per il particolare clima in cui si sviluppa.

Acqua, energia “pura”

 

Da molti anni si stanno studiando e mettendo a punto sistemi per la produzione di energia elettrica sulle imbarcazioni a vela. Dopo lo sviluppo dei pannelli solari e quello dei generatori eolici, ora è il momento degli idrogeneratori.

Gli idrogeneratori non sono altro che degli apparati di produzione di energia elettrica, che sfruttano il movimento rotatorio di un’elica immersa nell’acqua, azionano una dinamo che produce elettricità. Il principio sul quale si basano tali sistemi non certamente rivoluzionario, ma la novità è che oggi possono essere integrati sia nell’asse del motore, in modo da ricaricare le batterie di bordo quando questo è spendo, o  installati su dei supporti appositamente concepiti.

Venezia, la Laguna dove veleggiavano i Dogi

 
La Laguna di Venezia è un luogo splendido e poco conosciuto dalla massa delle persone che prevalentemente si “accontentano” di visitare la città dai mille canali e campielli. Nella realtà la città dei Dogi vive anche perché esiste una laguna che come molte altre zone del pianeta è minacciata al pari dell’agglomerato urbano.

Non può esistere l’una senza che l’altra non viva. La cosa più semplice è veramente unica, sarebbe quelle di arrivare a Venezia via mare, magari con la propria barca a vela il cui impatto ambientale è assai inferiore di una barca a motore.

New England, born to Sail.

Nel 1885 Joshua Slocum,  il primo navigatore solitario che circumnavigò il globo, salpo’ da Boston, la capitale del New Elgland, per dirigere la prua della su barca Spray verso il sud Atlantico andando contro i venti costanti.

Se si guarda la mappa del New England si capisce perché  è qui che nasce la vela a stelle e strisce. Qui nacque l’America dei primi coloni che sbarcarono dal May-Flower, qui sono ambientate le avventure narrate da Kipling in “Capitani Coraggiosi”, come quelle dei pescatori d’altura che cercano di catturare i tonni giganti che abbiamo visto in film epici come la “Tempesta perfetta”.

Efoy 2200, energia dal “grano”


Il metanolo, detto anche alcol meticolo, come tutti sanno si può ricavare anche dalla distillazione di biomasse a base di cereali come il granturco  e grano. In molti casi il metanolo viene usato anche come combustibile per alimentare automobili o per celle combustibili per produrre energia elettrica.

La Webasto, azienda tedesca specializzata nella costruzione di sistemi di riscaldamento per automotive, ha realizzato un nuovo tipo di generatore per la produzione di energia elettrica alimentato a metanolo. Sai tratta del Efoy 2200 che grazie a delle celle a combustibile di metanolo riesce a soddisfare l’esigenze di chi deve ricaricare delle batterie a bordo.

Sant’Elena, in viaggio con Napoleone.

Dopo l’invasione della Russia nel 1812 da parte della truppe napoleoniche e la successiva tremenda sconfitta, l’imperatore di tutti i “francesiNapoleone, fu esiliato nella piccola isola d’Elba, oggi meta di molti velisti, ma all’epoca abitata salo da alcuni pescatori e dominata  da una grande fortezza.

Dopo esser fuggito dal suo esilio elbano, con l’aiuto dei Corsi e di alcuni fedeli soldati, Napoleone rientrò in Francia, solo per essere nuovamente sconfitto dal Duca di Wllington nella battaglia di Waterloo nel giugno del 1815.

Corinto, il canale per le barche da diporto.

Per chi naviga dal mar Ionio verso la Grecia è quasi d’obbligo attraversare il canale di Corinto,,  sia per un effettiva esigenza di navigazione, in quanto la rotta per le isole del Egeo è decisamente più breve, sia per la bellezza, il fascino el’imponenza della alte pareti a strapiombo del canale.

Questa via d’acqua, che collega il golfo di Corinto con il mar Egeo, tagliando in due l’istmo di Corinto, fu costruita verso la fine del diciannovesimo secolo e precisamente, tra il 1881 e il 1893, circa trent’anni dopo la realizzazione del canale di Suez.

Isla Margarita, ex paradiso dei velisti?

Le notizie che mi giungono sempre più spesso dalla splendida Isla Margarita in Venezuela,  dicono che lì la criminalità sia in costante aumento e per i noi velisti, quello che un tempo era un paradiso, oggi sta diventando una zona off-limits.

La recente la notizia dell’assassinio di un velista romano, il trentaseienne Emiliano Astore il cui corpo è stato trovato il 29 agosto a bordo della sua imbarcazione, Yuncano Miami, ormeggiata in una baia dell’isola, conferma i miei fumesti sospetti  sull’isola del caraibica meta, un tempo, assolutamente sicura tanto che i turisti stranieri potevano scorrazzare in ogni luogo liberamente  anche a tarda notte.

Franck Cammas, la Route du Rhum sur le “Mont Blanc”

 
Molti atleti in vista della partecipazione a qualche competizione si preparano fisicamente e psicologicamente in diversi modi. I velisti, in genere, cercano di mettere a punto le loro imbarcazioni partecipando a molte regate, cercando così di percorrere centinaia di miglia prima del giorno del fatidico colpo di cannone.

Altri, come Franck Cammas skipper del trimarano Groupama 3 detentore del record di percorrenza intorno al mondo, preferiscono ultimare la loro preparazione con una gita in montagna.

Multraship, rafforza la propria flotta con il nuovo Multratug 3


Da sempre i rimorchiatori sono una risorsa non indifferente per la salvaguardia dei mari e dei bacini d’acqua dalle sciagure e dai naufragi come quelli accaduti alla Exxon Valdez in Alaska qualche anno fa. La Francia in questo specifico settore ha, da parecchi anni, il primato europeo in questo specifico settore.

Con questo  nuovo rimorchiatore da salvataggio la  Multraship ha rafforzato la propria flotta di rimorchiatori e navi specializzate multi-purpose.