Waterwolf MPX-3 è una tavola da surf davvero molto particolare che è stata realizzata in Germania. Infatti, questo strumento offre la possibilità di surfare anche quando il vento è praticamente assente. Stesso discorso per quando mancano le onde. Tutto ciò è possibile per merito della presenza di un propulsore elettrico che ha una potenza pari a 6 kW che permette a questa speciale tavola di scivolare sull’acqua.
Mezzi d’acqua
Flyboard: la nuova moda dell’estate 2017 è già arrivata
Il Flyboard è stato la principale novità dello scorso anno sulle spiagge italiane ed
Vitruvius 50 M Exuma, “l’incrociatore” da diporto.
A vederlo dal vivo forse potrebbe sembrare meno impressionate che guardando le foto pubblicate sul sito del Cantiere, ma l’Exuma 50 M, a mio modesto avviso, sembra proprio un incrociatore da pattugliamento delle coste, come uno di quelli che si vedono in televisione scortare i cargo nel Golfo di Aden.
Con il suo scafo in alluminio di color grigio e le linee quasi estreme con una prua altissima, squadrata e profonda, mentre il pescaggio è limitato quasi a voler copiare le nuove tendenze degli scafi velici da corsa. L’impostazione tipica quasi da sailing yacht la si può anche notare nel pozzetto di poppa dove i due divani a C sono contornati da tavoli estendibili.
Diving Kit Plastimo, “amico” d’immersione.
A chi va per mare sarà capitato spesso di dare fondo alla propria ancora in qualche porto dove erano ormeggiate altre imbarcazioni, col rischio di trovarsi incagliati sotto altri “ferri” o catene dei vicini. Se poi vi succede di arare e malauguratamente finite sotto una grossa catena di un peschereccio d’altura alla fonda, allora sono guai.
Questa disavventura può essere facilmente risolvibile se avete a bordo un Diving kit come quello proposto dalla Plastimo, altrimenti dovete fare come il sottoscritto e scendere a 12 metri in apnea per liberarvi dalle maglie della pesante catena.
Multraship, rafforza la propria flotta con il nuovo Multratug 3
Da sempre i rimorchiatori sono una risorsa non indifferente per la salvaguardia dei mari e dei bacini d’acqua dalle sciagure e dai naufragi come quelli accaduti alla Exxon Valdez in Alaska qualche anno fa. La Francia in questo specifico settore ha, da parecchi anni, il primato europeo in questo specifico settore.
Con questo nuovo rimorchiatore da salvataggio la Multraship ha rafforzato la propria flotta di rimorchiatori e navi specializzate multi-purpose.
Come scegliere il “tender” ideale
Quando si decide di affrontare una lunga crociera, magari intorno al mondo, è sempre necessario portarsi dietro un piccolo gommone – per gli anglofoni sfegatati: tender o dinghy che dir si voglia-, che ci consenta di por sbarcare anche quando non è possibile trovare un attracco in un porto sicuro.
In molti casi avere un tender di buona qualità serve anche per poter scendere a terre quando si da fondo all’ancora in rada, perché si è deciso di non voler sostare nei porti e nelle marine, giusto per poter godere appieno dei vantaggi della vita in mare e provare i vantaggi della privacy delle baie poco affollate.
Stretto di Messina, creata la doppia corsia.
Di recente sono passato attraverso lo stretto di Messina è ho potuto sperimentare la nuova ordinanza della competente Capitaneria di Porto, che impone alle navi ed imbarcazioni che vogliono attraversare l’istmo di attenersi alle nuove regole.
In pratica dal 1 dicembre 2009, secondo quanto stabilito da un decreto del Ministro delle Infrastrutture, è stato previsto uno schema a due per il traffico longitudinale da Nord a Sud e da Sud a Nord, con una specie di “rotatoria” virtuale centrata nella linea di mezzeria per regolamentare il traffico trasversale dei traghetti che ininterrottamente si spostano da Villa San Giovanni a Messina.
Sunstream, e “posteggi” all’asciutto.
La Sunstream è una ditta americana che produce una serie di sollevatori per barche che consentono ai proprietari di poter ormeggiare la barca fuori dall’acqua. Questo sistema è molto diffuso negli States , soprattutto in quegli stati del sud, dove tra lagune e foci dei fiumi, è facile navigare e risalire i corsi d’acqua, attraccando proprio davanti a casa.
Questo sistema consente di poter sempre avere fuori dall’acqua la propria imbarcazione così come si mette l’automobile in garage. Evidentemente i vantaggi sono notevoli, nessuna preoccupazione di avare una carena infestata da microrganismi o denti di cane, ormeggi più sicuri dato la barca non ha problemi di risacca o di mollare gli ormeggi dato che viene posta su strutture rigide ed ancorate sul fondale.
Tecnorib ed il nuovo “Pirellone”
La Tecnorib, società produttrice su licenza dei gommoni Pirelli, presenta in questi giorni l’anteprima del nuovo “Pirellone” Pzero880. Per noi che siamo nati sotto l’ombra della “Madunina” , il marchio della Bicocca è da sempre sinonimo di prestazioni e garanzia.
Questa nuova versione si inserisce nella fascia dei battelli pneumatici di stazza medio grande andando a coprire il buco che i suoi predecessori – il 770 ed il 1000 – avevano lasciato scoperto.
Solemar Oceanic 37, il “falso” gommone.
Sembra che la moda nel mondo della nautica voglia contagiare anche quei settori che da sempre sono un punto di riferimento sia per il mercato del piccolo cabotaggio, che di quello professionale. Per antonomasia il settore dei battelli pneumatici – meglio conosciuti come gommoni – è la spina dorsale del mercato dei natanti.
Dai tempi dei primi Zodiac o Pirelli degli anni settanta, che raggiungevano misure di 4/5 metri, oggi troviamo mostri che possono arrivare sino a 10/11 metri con carena rigida e sovrastrutture in vetro resina che sempre meno assomigliano a dei battelli pneumatici. In alcuni casi vengono definiti come battelli cabinati che sono tutto fuorchè gommoni.
Tender, come ripararlo
Il piccolo battellino -tender – di servizio per sua natura è soggetto a molti traumi a causa del continuo alaggio e varo, o per il fatto che molte volte si atterra sulla spiaggia o tra le rocce. Tutte queste azioni sono causa molto spesso di piccole abrasioni, tagli o crepe nei tubolari o nel tessuto del paiolato.
La riparazione di un tender apparentemente sembra un’operazione abbastanza semplice, ma nella realtà comporta alcuni accorgimenti altrimenti si possono fare riparazioni posticce che durano pochi giorni e sono spesso peggiori del danno stesso.
Un tender chiamato desiderio
Ogni timoniere segue la propria rotta, come ogni pram segue la propria barca. Parafrasando questo antico detto si potrebbe dire che il battellino di servizio, oggi comunemente chiamato tender, deve sempre essere d’ausilio alla barca principale e pronto all’uso in ogni momento.
Ogni armatore vuole cose diverse dal proprio tender. C’è chi lo usa quasi esclusivamente per scendere a terra , chi invece preferisce utilizzarlo per andare a pesca o fare delle brevi gite lungo costa. Senza addentrarci nel mondo dei super tender, di cui ho già parlato in un precedente post, vorrei analizzare le varie offerte del mercato per fornire dei consigli utili agli armatori, al fine di trovare il tender giusto.
Ecco la barca ad idrogeno. Riviera 600 pronta per il 2010
Sono in costruzione autostrade in Europa (Autostrada A22) e in USA (California Hydrogen Net), qualcuno (Mercedes Bez) ha già prodotto dei bus, per non parlare poi delle auto. Insomma l’alimentazione di un motore attraverso l’utilizzo dell’idrogeno non è una novità assoluta. Ma lo è, nel caso della Riviera 600, se si parla di barche elettriche alimentate ad idrogeno.
Infatti, la Riviera 600 di Frauscher Boats è la la prima barca elettrica al mondo alimentata ad idrogeno e pronta per la produzione in serie. Correntemente, la produzione dell’idrogeno avviene per il 48% da gas naturale, per il 30% dal petrolio, per il 18% dal carbone; l’elettrolisi dell’acqua viene impiegata per produrre soltanto il 4% dell’H2. Cosa importante è che alla fine del ciclo si produce energia ed acqua pura.