Rustler 36, per chi va piano,ma lontano

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Per certe barche sembra che il tempo non passi mai visto che possiedono una linea classica inconfondibile ed intramontabile, quasi a voler significare che la tecnologia e il design non sempre segnano un’epoca.

Se poi si tratta di una barca moderna costruita in serie allora il discorso si fa molto più interessante.

Dubai Marina, lo bolla dello yachting di lusso è scoppiata?

Marina di Dubai

Da alcuni decenni gli Emiri hanno iniziato a spostare il loro core business dagli investimenti petroliferi a quelli immobiliari realizzando, in pieno deserto, delle vere e proprie città super moderne ed all’insegna del lusso.

La nautica, brand di rilievo nel settore dei beni di lusso, è stata oggetto di forti investimenti da parte dei regnanti degli Emirati Arabi Uniti.

Grand Soleil 54, lo scafo che non tramonta mai

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Ci sono barche che negli anni perdono di valore mentre altre si deprezzano così rapidamente da non trovare mercato se non nel settore del charter o nelle scuole vela. Il 54 piedi del cantiere Del Pardo certamente rimarrà una barca apprezzata per lungo tempo ed avrà sempre una fascia di appassionati ed ammiratori.

La linea moderna con slanci prodieri molto accentuati e baglio arretrato mantengono una buona proporzione dei volumi dello scafo e della coperta dal disegno squadrato, studiata appositamente dallo studio Brenta, in ossequio alla tendenza moderna di avere una vista piacevole della barca da tutte le angolazioni.

Striker 101, molto più di un mega yacht

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Molte volte parlando di barche da diporto con gli amici, mi viene chiesto il prezzo di un mega yacht da 50/60 metri. La risposta  è difficile se non impossibile, dato che la maggior parte delle volte una valutazione commerciale sarebbe quanto meno inutile se non superflua, visto che i pochi fortunati proprietari armatori non hanno certo problemi di budget ristretti.

Inoltre, il gusto è il prestigio di possedere una mega yacht, alle volte è solo la dimostrazione di un potere personale od il raggiungimento di uno status sociale che altrimenti non potrebbe essere espresso. Un mega panfilo è molto più di una barca: è lo specchio di se stessi. 

Swan 90, la purezza del sogno

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Ci sono barche che restano forse per sempre nei sogni di ogni velista e tra queste, per me, c’è sicuramente il nuovo sloop della Nautor: lo Swan 90. L’ultimo nato della casa finnica è una barca bellissima dalle linee inconfondibili ed uniche.

Un’autentica Ferrari del mare velocissima e curata in ogni particolare, così da rispondere alle nuove richieste di mercato degli armatori dei maxi yacht che ricercano confort per la crociera e prestazioni e tecnologia per le regate.

Contest 60 CS, “l’olandese Volante”

Contest 60 CS
Molte barche possono vantare doti di stabilità e prestazioni velocistiche, solo poche invece, riescono a garantire: confort, vivibilità a bordo e capacità di poter macinare miglia su miglia in tutta tranquillità.

Il progetto di questo Contest 60 CS , del cantiere olandese più conosciuto nel mondo velico, è stato affidato al progettista Georg Nissen già noto per aver disegnato altri modelli della Contest. La filosofia di base del progettista è quella di mantenere inalterate le prerogative ed i concetti che sono alla base del modus operandi del cantiere.

Comuffo, il cantiere più vecchio del mondo

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Esistono ancora barche costruite in legno secondo la tradizione dei maestri d’ascia di un tempo. Il cantiere Camuffo da oltre 500 anni mantiene viva questa tradizione, annoverando centina di scafi usciti dai suoi capannoni di Mestre.

Realizzare motoscafi o yacht con ordinate e madieri in legno massello è ancora oggi un’impresa di altri tempi, dove l’opera del maestro rimane ineguagliabile ed unica nel suo genere. Il fascino di una barca in legno è lo stesso di possedere una vera e propria opera d’arte, dato che ogni barca viene disegnata e realizzata su “misura” secondo le esigenze del futuro proprietario. 

Viking 54 C, come pescare dal salotto di casa.

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La Viking Yacht Company da molti anni è specializzata nella realizzazione di Fisherman, cioè quelle barche costruite soprattutto per gli amanti della pesca d’altura.

Sarà perché dalle parti di Atlantic City il connubio pesca/sport è una realtà da sempre, visto anche la posizione privilegiata della capitale del gioco d’azzardo della est coast, o forse perchè chi esce in mare da quelle parti deve poter contare su scafi solidi e molto marini.

Astondoa 42 Fly, la movida del Mar

Astondoa 42 fly

Il marchio spagnolo Astondoa non è  molto conosciuto in Italia, anche se costruisce barche molto belle a livello dei nostri cantieri top. Le qualita costruttive, il design e le linee di carena di questo brand fanno sì che venga molto apprezzato nel contesto europeo, mentre nel mercato peninsulare trova qualche difficoltà di penetrazione.

Certo è difficile competere con marchi storici come Riva, Azimut, Franchini, Aprea, solo per citarne alcuni, che la fanno da padroni ormai da perecchi lustri in tutto il globo. 

Hallberg Rassy 310, i natanti si fanno largo

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Negli ultimi decenni i cantieri hanno quasi smesso di costruire barche al di sotto dei dieci metri, quasi come se il velista medio fosse disposto a comprarsi solo scafi di classe superiore. Nel mondo dei cosiddetti natanti senza patente, per legge italiana, solo i cantieri francesi hanno sempre investito e prodotto barche di qualità.

La tradizione transalpina delle barche piccole resta immutata, forse grazie al fatto che in terra di Bretagna si corrono regate come: la Solitarie du Figarò, la Minitransat, eec., per cui molti velisti iniziano a farsi esperienza su scafi mignon.

Baia One 43, design e lusso corrono veloci

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Si sà, la Campania è una regione dalle mille risorse e dalle mille sfaccettature, dove spiccano però delle eccellenze di tutto rispetto, quasi a ricordarci che sotto il Vesuvio c’è sempre qualcuno, che grazie alle proprie capacità, riesce ad emergere dall’anonimato omologante.

I cantieri di Baia, che prendono il nome dalla omonima città , rappresentano certamente una testimonianza della capacità e della creatività tipicamente partenopea.

Imago 48, per chi vuole correre con un “Mago”

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L’Imago 48 è la seconda barca prodotta dal cantiere di Giolmarine dopo il varo del più piccolo della gamma da 32 piedi. La linea rimane la stessa, visto che la firma del progetto è di Gianfranco De Casa, già noto per aver disegnato altri modelli del brand veneto.

Lo scafo, dalla forma classica ed abbastanza squadrata, è caratterizzato da una coperta molto pulita e sgombra da ogni orpello, tanto da eliminare persino le battagliole ed il tientibene, dove spicca un unico passo d’uomo che serve per illuminare la cabina armatoriale.

Mascalzone Latino presenzia al salone di Abu Dhabi

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Questo mese di dicembre è forse  quello più ricco di appuntamenti nel mondo della nautica da diporto. Si stanno appena chiudendo le porte del Nautic 2009 di Parigi, che è già ora, per gli operatori, di trasferirsi al caldo del deserto mediorientale degli Emirati Arabi, dove oggi si  inaugura il salone nautico di Abu Dhabi

La rassegna per la verità non è certo a livello di quelle ben più famose europee od americana, ma è molto interessante perché il mercato nautico nei paesi del Golfo Persico è sempre più in fermento, grazie anche alla costruzione di nuove marine e per il fatto che i maggiori clienti, dei cantieri più blasonati e lussuosi, vengono proprio da qui.

Franchini 74, un’emozione di barca

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Per molti lo stile di una barca è tutto, per altri contano solo le prestazioni. Chi acquista uno yacht Franchini, invece, ricerca sempre un qualcosa in più: la voglia di andare per mare.

Il nuovo modello della casa da 74 piedi rappresenta la sintesi dei concetti del cantiere di Mondolfo: barche belle, solide, confortevoli e dalla linea che richiama inequivocabilmente le Lobster Boat della Est coast statunitense. Le barche da pesca, spesso costruite con pezzi di risulta, per chi voleva navigare su scafi per andare per mare con un certo stile senza essere paragonato al possessore di un ferro da stiro.