Tassa sulle barche, a Porta a Porta chi possiede uno scafo è un “riccone” o un evasore!

La nautica italiana non ha fatto proprio una bella figura al programma Porta a Porta, dove il presidente dell’UCINA ha sprecato l’occasione per mettere in chiaro che chi possiede una barca non è necessariamente un “riccone” o un evasore fiscale, e che la tassa sulle barche rischia di danneggiare non soltanto il piccolo, ma anche i porti e le imprese del settore.

Manovra Monti, “Dio Salvi la Nautica”

Eh sì che il prof. Monti ha studiato dai Salesiani e quindi la Bibbia avrebbe dovuto conoscerla o quanto meno aver letto del Diluvio Universale. Se l’Onnipotente scelse un’Arca -una barca a tutti gli effetti- per salvare l’umanità dai peccati, che vennero cancellati dall’immenso diluvio, come mai invece per “Salvare l’Italia” si affondano le barche?

Tassa sulle barche, per Assomarinas è un danno per la nautica

Secondo Assomarinas, che raggruppa 88 marine distribuite su tutta la costa italiana, la tassa di stazionamento sulle barche rischia di affondare il settore nautico e gli effetti non tarderanno a farsi sentire, mandando alle ortiche tutti i programmi d’investimento sviluppati negli ultimi 10 anni, con la reale prospettiva di allontanare il sistema creditizio dalle infrastrutture in fase di realizzazione, con un contraccolpo recessivo di oltre 5 miliardi.

Manovra: la Vela solidale dice NO alla tassa sulle barche

Anche Unione Italiana Vela Solidale, Legambiente e Associazione Italiana Scuole di Vela si uniscono al coro di proteste, e dicono No alla nuova tassa di stazionamento sulle barche prevista dalla manovra Monti. Come scrivono in una lettera al presidente del Consiglio, la nautica da diporto non è solo lusso e ostentazione.

Manovra Monti, la tassa sulle barche punto per punto

Tempi duri per i proprietari di scafi a vela e a motore, ma anche per i cantieri. La manovra Monti, infatti, colpisce nel vivo il settore della nautica da diporto, che nell’ultimo anno ha visto i suoi fatturati notevolmente ridimensionati e che rischia, secondo il presidente di Ucina, di essere ulteriormente penalizzato. Vediamo nel dettaglio i punti principali della nuova tassa di stazionamento sulle barche, che entrerà in vigore a partire dal 1 maggio 2012.

Tassa di stazionamento delle barche presentata dal governo Monti: indignazione dei velisti

In tempo di crisi è giunta anche per gli amanti della nautica in generale una tassa riguardante lo stazionamento delle varie imbarcazioni, sia a vela che a motore, presentata negli ultimi giorni dal nuovo governo di Mario Monti. La tassa ha suscitato indignazione soprattutto nel mondo dei velisti per una serie di questioni tra cui l’equiparazione tra barche a vela e barche a motore e la mancanza di un calcolo di vetustà delle barche.

Barche Usate, la truffa dietro la “poppa”

Si sa il mondo della nautica da diporto è frequentato da una miriade di soggetti ed operatori, che  per la verità non sempre sono all’altezza di ricoprire un ruolo serio e corretto. Tra cantieri, broker, mediatori, noleggiatori e fornitori si servizi la scelta, apparentemente, è assai ampia, ma nella realtà non è proprio così.

Leasing, arriva “Onda” l’archivio unico delle barche

Si chiama “Onda” (operatore per la nautica da diporto associativo), ed è un registro online dove confluiranno tutte le informazioni su scafi e motori da parte dei costruttori e dei distributori, aggiornato costantemente e con informazioni inserite dalle società di leasing dopo l’acquisto.

In arrivo la patente nautica a punti

Sbarca la patente nautica a punti. In mare, dunque, come per le strade. Il disegno di legge proposto dalla Commissione Trasporti in Parlamento, sarà presto sottoposto all’approvazione del Senato e della Camera. Lo scopo, è quello, da un lato di responsabilizzare gli armatori, e dall’altro di limitare gli incidenti in mare, che sono sempre più frequenti.

Barche marcate CE, sicure si… anzi forse no?


Dopo un periodo di forzato riposo, a causa dei miei impegni lavorativi, voglio ritornare a scrivere sul nostro blog di Yacht & Vela trattando di un argomento molto interessante e che scarsamente trova spazio sulle riviste specializzate o sui comuni blog d’informazione nautica.

Si tratta della questione della marcatura CE delle imbarcazioni. Con il recepimento da parte del governo Italiano della direttiva europea 2003/44/CE, già da alcuni anni tutti i costruttori d’imbarcazioni da diporto hanno l’obbligo di attenersi alle direttive comunitarie in materia di sicurezza delle imbarcazioni conformandosi alle norme ISO EN UNI che garantiscono l’applicazione di una serie di prove per poter certificare ed ottenere la conformità del prodotto immerso sul mercato.