Sessa C68, una “veranda” vista mare

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La nuova ammiraglia del cantiere lombardo si presenta con una linea molto slanciata dove spicca il disegno aerodinamico della tuga contornata dalle ampie superfici vetrate che ne fanno un vero e proprio coupé e simbolo del nuovo design della casa.

Lo scafo con murate colorate di bronzo, accostate al classico bianco, rafforzano la ricerca dell’innovazione anche nell’accostamento dei colori da sempre vanto dell’azienda. I passavanti sono realizzati sfruttando l’altezza dell’impavesate che si raccorda in modo ottimale con la battagliola diventando essa stessa elemento architettonico nonché di sicurezza.

Salona 40, il dodici metri da regata

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Dopo la prova effettuata sul Salona 34, ultimo nato del cantiere Croato, in questo articolo voglio parlare del fratello maggiore, il 40 piedi appunto. Con uno stile sportivo, in linea con l’ultima tendenza di questa classe, ma senza troppo esagerare nelle forzature, questa barca si presenta ben equilibrata e innovativa.

Il progetto porta la firma dello studio sloveno J&J, già noto per aver progettato molte barche del cantiere Del Pardo, tanto è vero che le linee d’acqua sono molto simili a quelle del GS 37 uscito nella metà degli anni novanta.

Portofino 47, il Rè del Tigullo

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Dopo i successi ottenuti dai modelli precedenti, il cantiere ligure ha realizzato il suo scafo più prestigioso ed importante: il Portofino 47. La nuova versione si presenta rinnovata negli allestimenti e arredamenti interni ed in alcune soluzioni di design esterno di questo elegante yacht sullo stile fisherman.

Le linee esterne dello scafo e le forme delle volumetrie della coperta rendono questa barca slanciata nonostante le misure di tutto rispetto. Lo stile classico è impreziosito dalla coperta in legno di teak massello, cosi come la falchetta. La carena si sviluppa con uno spigolo di carena molto pronunciato con un angolo deadrise, di circa 25° , che si estende sino a metà barca, così da bilanciare velocità di planata e stabilità di rotta.

Ferretti 560, la qualità si vede

Ferretti 560

Molte barche vengono realizzate su dei buoni progetti generali, senza però porre attenzione ai particolari. Il Ferretti 560, al contrario, è stato pensato in base ad un progetto approfondito e particolareggiato in cui ogni elemento delle rifiniture è stato pensato e realizzato integrandosi nello studio, dove la qualità prevale su ogni altro aspetto.

Il layout è sempre quello classico di tutti i Ferretti che uniforma esigenze di linee di carena con gli spazi architettonici interni. Lo spazio esterno è molto sfruttabile basta guardare l’ampio flybridge su cui trovano un amio prendisole attorno alla controplancia, un tavolino circondato da un divano a C a proravia del quale si trova un frigo da 50 lt.

Dufour 485 Grand Large, in Crociera con tutta la famiglia

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Molte barche a vela da crociera sono progettate con l’intento di permettere a tutta la propria famiglia di passare fantastiche giornate in mare, senza che questo comporti stress od eccessiva fatica a chi deve manovrare la barca.

Il cantiere Dufour con il 485 Grand Large cerca di andare verso questa direzione, riprendendo alcune soluzioni tecniche e stilistiche già viste sulla sorella maggiore di 52 piedi. Anche questo modello, frutto della matita del duo Felci – Roseo ormai consolidato nella gamma Dufour, coniuga linee di carena dalle buone prestazioni a vele a spazi ampi in coperta ed interni ben rifiniti, comodi e molto funzionali.

Elan 310, il Fast Cruiser “estremo”

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Il nuovo dieci metri di casa Elan si presenta con una veste particolare quasi simile a quella di un Open 60 o un VOR 70, grazie ad accorgimenti tecnici quali: la carena a spigolo, la deriva a T, le doppie pale per la timoneria e la poppa completamente aperta.

Il progettista Rob Humphreys, autore di tutti gli Elan dagli anni novanta in poi, è riuscito nella piccola rivoluzione di realizzare un piccolo, grande 31 piedi dalle caratteristiche uniche ed impensabili se paragonate al suo predecessore. Questo scafo, a parità di superficie velica, è molto più leggero, quasi mille chili di meno, un maggiore rapporto zavorra allungamento che sposta il limite di stabilità positiva a 135° di sbandamento. 

Hanse 400, solidità teutonica

Hanse 400

Il nuovo Hanse 400 è il terzo modello della seconda generazione di barche prodotte dal cantiere tedesco, che adotta i nuovi concetti costruttivi già visti nei scafi da 53 e 46 piedi.

La peculiarità di questa barca è la possibilità di avere una stratificazione realizzata interamente in composito di fibra di vetro e resina epossidica, che consente un risparmio di peso di oltre 400 kg,  assicurando inoltre una completa protezione contro i fenomeni di natura osmotica.

UFO U 119 Carbon, la barca per gli “extraterrestri”

UFO 119

Il nome, U 119, ricorda più i vecchi sommergibili tedeschi delle seconda guerra mondiale , che una barca a motore. Prodotta dal cantiere francese UFO, già noto per aver costruito un RIB da 6, 90 metri con scafo in carbonio, questo nuovo fast commuter di quasi 13 metri si fa notare per il design minimalista e la notevole componente tecnologica dei materiali.

La linea della barca sorprende per l’enorme roll bar ad arco che dalla poppa si sviluppa per tutto il pozzetto sino alla consolle delle timoneria, formando il T- top rigido di copertura. La prua ha un dritto verticale che forma una angolo di 90 gradi con il profilo della carena a V profonda.

Oceanis 37, l’eleganza made in Bénéteau

Oceanis 37

 

L’Oceanis 37 è il modello  medio della casa Francese Bénéteau, ideato e concepito per un uso principalmente rivolto alla crociera veloce ed alle navigazioni d’altura. Il progetto è stato affidato allo studio del Gruppo Finot – Conq, con il quale il cantiere collabora da anni.

Il disegno si presenta innovativo, con linee morbide ed eleganti, nell’intento ben riuscito, di coniugare il giusto compromesso tra crociera e sportività. Lo scafo non è propriamente sviluppato per affrontare regate ma soprattutto per garantire ottima tenuta di mare e prestazioni veliche di tutto rispetto.

Striker 101, molto più di un mega yacht

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Molte volte parlando di barche da diporto con gli amici, mi viene chiesto il prezzo di un mega yacht da 50/60 metri. La risposta  è difficile se non impossibile, dato che la maggior parte delle volte una valutazione commerciale sarebbe quanto meno inutile se non superflua, visto che i pochi fortunati proprietari armatori non hanno certo problemi di budget ristretti.

Inoltre, il gusto è il prestigio di possedere una mega yacht, alle volte è solo la dimostrazione di un potere personale od il raggiungimento di uno status sociale che altrimenti non potrebbe essere espresso. Un mega panfilo è molto più di una barca: è lo specchio di se stessi. 

Swan 90, la purezza del sogno

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Ci sono barche che restano forse per sempre nei sogni di ogni velista e tra queste, per me, c’è sicuramente il nuovo sloop della Nautor: lo Swan 90. L’ultimo nato della casa finnica è una barca bellissima dalle linee inconfondibili ed uniche.

Un’autentica Ferrari del mare velocissima e curata in ogni particolare, così da rispondere alle nuove richieste di mercato degli armatori dei maxi yacht che ricercano confort per la crociera e prestazioni e tecnologia per le regate.

Rimar 41.3, la lunga rotta

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Nella marca romagnola sanno bene come si costruiscono le barca. Forlì è da molti decenni la capitale indiscussa della cantieristica da diporto nel settore delle imbarcazioni a vela. Il cantiere Rimar, di Renzo Sartini, è una piccola factory che produce soprattutto guardando alla qualità, ai dettagli ed alle esigenze del cliente/armatore.

Dal cantiere escono in media poco più di dieci scafi all’anno, ed è proprio grazie all’impegno personale della proprietà nella fase produttiva, che la cura dei particolari viene tenuta in debito conto, visto che quasi sempre s’instaura un rapporto diretto e personale tra l’azienda e l’armatore.

Mare di Bretagna – parte prima

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Erano quasi tre anni che non navigavo nel mare di Bretagna ed il 14 agosto del 2004 un cielo grigio e plumbeo mi dava, come di rito, il benvenuto a Concarneau.

Il paese non era molto cambiato dall’ultima volta che vi avevo messo piede: qualche ritocco alla piazza, una mano di vernice ai pontili, ed un nuovo parcheggio, tutto qui.

Hallberg Rassy 310, i natanti si fanno largo

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Negli ultimi decenni i cantieri hanno quasi smesso di costruire barche al di sotto dei dieci metri, quasi come se il velista medio fosse disposto a comprarsi solo scafi di classe superiore. Nel mondo dei cosiddetti natanti senza patente, per legge italiana, solo i cantieri francesi hanno sempre investito e prodotto barche di qualità.

La tradizione transalpina delle barche piccole resta immutata, forse grazie al fatto che in terra di Bretagna si corrono regate come: la Solitarie du Figarò, la Minitransat, eec., per cui molti velisti iniziano a farsi esperienza su scafi mignon.