Navigare col cattivo tempo, la “tromba marina” – prima parte –

Tromba d'aria 3

Voglio iniziare una serie di post dedicati alla navigazione con cattivo tempo ed ai  relativi consigli pratici, che  i velisti o gli skipper dovrebbero mettere in atto quando si trovano in queste condizioni estreme, per non subire conseguenze spiacevoli.

Un vecchio marinaio, tanti anni fa, mi disse che la cosa migliore, per navigare col brutto tempo, è quella di restare in porto e bersi una birra. Certamente nessun navigatore ama uscire in mare con condizioni meteorologiche avverse, ma alle volte gli eventi naturali non possono esser previsti o evitati.

Estintori a bordo, è bene saperli usare

estintori
A bordo di una barca vi sono moltissime cose che possono bruciare, non fosse altro perché la vetroresina, materiale con cui sono realizzati la maggior parte degli scafi, è un materiale che se innescato può incendiarsi molto rapidamente, così come i legni degli arredi.

Le cause per cui si può  propagare un incendio sono varie dalle fughe di gas della cucina, al serbatoio del carburante, alle miscele che possono generarsi dagli acidi delle batterie, cortocircuiti elettrici ecc.

Viareggio: Nautical Management sforna i manager della nautica

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Anche il contesto della nautica ha scuole vere e proprie per formare i futuri manager. Ne è un esempio il master in Nautical Management, attivo a Viareggio da un mese grazie alla collaborazione tra l’Università degli Studi di Pisa, il Comune di Viareggio e la Fondazione Banca del Monte di Lucca. Sette gli allievi finora ammessi con l’intento di costruire nuove professionalità per lo svolgimento di attività di pianificazione e di gestione del processo produttivo in imprese che operano nel settore della nautica da diporto.

Winch, come calcolare il rapporto di potenza e velocità

winch esploso

Quasi tutti i velisti sanno cos’è un winch, ma solo pochi conoscono il rapporto di velocità e potenza del proprio verricello installato sulla propria imbarcazione. Di seguito illustreremo alcuni principi fondamentali per cercare di capire come ottener questi valori soprattutto in rapporto alla lunghezza della maniglia.

Normalmente sulla campana del vostro winch, molto spesso in prossimità del logo della marca, potete leggere un numero che indica il rapporto di potenza del wich. In sostanza se leggete il numero 30, vuole dire che applicando sulla maniglia una forza di un chilogrammo l’argano eserciterà sulla scotta o sulla drizza una potenza 30 volte superiore, pari a circa 30 kg. In pratica, grazie ad una serie di ingranaggi, il vostro sforzo sarà moltiplicato per la potenza che esercita il verricello.

Volare con i “Flaps”

Flap idraulico

Molti conoscono il significato del nome Flaps, ma solo pochi conoscono veramente il modo corretto di utilizzarli durante la navigazione con la propria barca.

Come è noto una carena planante deve possedere un angolo di deadrise sufficiente al mantenimento di una certa rotta, mentre la prua deve avere una forma più accentuata con un maggiore angolo di inclinazione al fine di assicurare un migliore ingresso sull’onda ed un maggiore confort.

Meteo senza segreti

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Le perturbazioni e le depressioni extratropicali che investono normalmente le nostre regioni peninsulari caratterizzano il tipo di clima temperato di cui noi italici godiamo. La variabilità del tempo non inficia nella loro ciclicità dei comportamenti legati principalmente al loro carattere migratorio.

Si può parlare di depressioni extratropicali per quelle aree perturbate, cioè caratterizzate da un insieme di fenomeni meteorologici quali, vento, pioggia, variazioni temperatura ecc., che generalmente sono associati ad una zona di depressione, ossia una zona di bassa pressione.  

Regolare bene le vele fa andare la barca più veloce

Regolazione vele
Molto spesso mi capita di vedere barche con vele mal regolate, sventate o addirittura troppo cazzate, segno evidente che l’equipaggio non conosce troppo bene il “motore” della propria imbarcazione.

In pratica è come se uno andasse in macchina senza mai cambiare marcia continuando a spingere sull’acceleratore senza che ciò comporti un incremento della velocità.

The Sailing GPS, il tattico tascabile

Sailing GPS 2

Alcuni strumenti elettronici di bordo sono molto costosi e sofisticati altri molto semplici e di facile uso, così da essere alla portata di tutti. Di recente una casa statunitense ha immesso sul mercato un nuovo tipo di GPS da utilizzare prevalentemente in regata o anche quando si deve doppiare un capo di bolina.

Infatti molti equipaggi, formati da non professionisti e che si cimentano in regate di circuito, non possono certo permettessi l’esperienza di un “tattico” a bordo, così  decisioni fondamentali, come quelle di quando virare, vengono lasciate molto spesso allo skipper stesso. Purtroppo accade spesso, che si può essere buoni timonieri, ma pessimi strateghi, così che un lato perfetto può essere rovinato da una virata sbagliata.

Este Class 40, potete sfidare anche Soldini

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Questo 40 piedi, prodotto dai Cantieri Navali d’Este, è stato progettato per armatori esperti che vogliono cimentarsi nelle competizioni di Classe 40 piedi, le stesse alle quali partecipa anche il nostro Giovanni Soldini.

Il progetto nasce anche dalla collaborazione portata da Matteo Miceli, noto navigatore solitario e detentore di importanti record di velocità, che ha pensato non solo ai regatanti puri, ma soprattutto ad armatori esperti, che amano il mare e pensano che sia appagante viverlo in maniera completa con uno scafo che permetta di affrontare ogni condizioni di mare. 

Nemo 33, una piscina profonda un abisso

Nemo_33Oltre che a entrare nel guinness dei primati per essere la piscina più profonda del mondo, Nemo 33 – un’idea di un belga, John Beernaerts, esperto di scuba diving e abitante della cittadina di Uccle, che si è messo in testa di riprodurre a Bruxelles le condizioni di Bora Bora – è una soluzione molto particolare e utile per i sommozzatori, visto che arriva alla profondità di 33 metri.

A vederla senz’acqua verrebbero sicuramente le vertigini, visto che si tratta della stessa altezza di un palazzo di 12 piani, mentre piena dei du milioni e mezzo di metri cubi di acqua è piuttosto spaventosa. Non tanto per i sommozzatori, che al suo interno possono trovare condizioni di pression uniche, e possono allenarsi per le missioni più critiche. L’acqua, a differenza delle piscine convenzionali, non contiene cloro, e il sistema di filtraggio viene alimentato da pannelli solari, che riscaldano l’acqua fino a 30°C. L’acqua, in questo modo, è cristallina e permette la visione dell’intera profondità della piscina.

Mare di Bretagna – parte terza

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Purtroppo questa situazione non durerà a lungo; infatti alle 16.24,  in rotta Sud per 185° ed in posizione 45°, 58 Nord e 06°,18 Ovest, mentre mi trovo in pozzetto insieme a Guillaume, Clement e con Romain al timone, avviene il fattaccio: sentiamo un tonfo sordido e vediamo “partire” il Solent. 

Una raffica di oltre 55 nodi ci ha rotto l’attacco dello strallo volante facendo cadere in mare parte della vela squarciata. Senza neanche rendermene conto, istintivamente, mi precipito a prua.

Navigare d’inverno, coi Glénans alla Canarie si può!

Foto Sito dei Glenans

Mi è appena giunta la notizia che i Glénans, la più grande e famosa, scuola europea organizzerà uno stage nel mese di Febbraio 2010.

Al contrario della maggior parte delle scuole veliche, soprattutto quelle italiane, che durante l’invero vanno in letargo, i maestri dei corsi d’altura hanno studiato uno stage appositamente per i velisti del vecchio continente.

Minicat, quando il catamarano è da passeggio

minicat-3Avete un’irrefrenabile voglia di vela, di mare, di sport acquatici, ma avete a stento la patente B? Non preoccupatevi, da oggi esiste una soluzione – non proprio economica, ma quasi – per voi.

Si chiama Minicat, ed è un piccolo catamarano da passeggio – nel senso che lo si trasporta in spalla in una borsa simile a quelle da trekking – pronto all’uso in 25 minuti, che vi permetterà di diventare, se il mare ce l’avete nel sangue, il Paul Cayard almeno della vostra famiglia!

Uomo in mare, i rischi da evitare

Uomo a mare

L’andare per mare comporta alcuni rischi, il più frequente ed il più grave è quello di caderci. La storia di Giona ci rammenta il suo terribile ricordo, malgrado lui abbia avuto la fortuna di rivedere terra. Oggigiorno le belane, nei nostri mari, sono molto rare ed è quindi utile avere le idee chiare sul problema.

Il rischio di cadere in mare è costante sia con il bel tempo sia con pessime condizioni meteo, la differenza è che nel secondo caso le probabilità di recupero di un uomo a mare sono molto scarse anche per equipaggi molto allenati. Di notte, con qualunque tempo, è quasi impossibile trovare un naufrago che non abbia la possibilità di farsi avvistare con delle luci.