Per pulire il ponte, meglio olio di gomito e frettazza

Sul mercato vi sono un sacco di prodotti per la pulizia della  barca, alcuni sono molto efficienti e pratici, altri invece servono a poco ed alle volte possono anche compromettere la resistenza  strutturale di parti realizzate in materiale sintetico, come il gel coat, o naturale come i rivestimenti di teak.

Personalmente, quando devo eseguire il lavaggio e la lucidatura della barca, preferisco utilizzare prodotti molto semplici a base di tensioattivi ionici e non acidi che puliscono senza intaccare le rifiniture e la vetroresina.  

Route du Rhum, Cammas in testa a meno di 400 miglia dall’arrivo.

Dopo otto giorni dalla partenza il gruppo di testa della flotta della Route du Rhum, si sta avvicinando rapidamente al traguardo di GuadalupaFranck Cammas  sul suo multiscafo Groupama 3 è in testa alla regata da giorni, con un solido vantaggio diretti sui rivali

Tuttavia in queste ore è iniziata la parte più difficile della competizione dato che le ultime miglia potrebbero riservare delle sorprese a causa di un fronte di alta pressione che si sta avvicinando alle Antille e che potrebbe rivoluzionare la classifica.

Harken, “vorrei possederti sulla mia barca con il Rewind”


Nel settore del rigging l’americana Harken è certamente un’azienda leader del mercato, anche se poi i famosi verricelli vengono prodotti nel nostro paese in una moderna fabbrica in riva alle sponde del Lario. Dopo l’invenzione del winch elettrico, ora viene messo sul mercato il winch elettrico con il rivoluzionario Rewind.

Parafrasando una famosa canzone del mitico Vasco, “possedere” il rewind sulla mia barca sarebbe certamente un vantaggio, visto che la maggior parte del tempo devo navigare da solo. Il sistema Rewind, inventato dalla Harken, è in grado non solo di cazzare una scotta, ma anche di lascarla  senza toglierla dalla campana del verricello.

Leak Block, e la falla non c’è più..forse!

Per ogni marinaio la paura peggiore è quelle di “colare a picco” con la propria barca. Una della cause più comuni dell’affondamento degli scafi da diporto è sicuramente il manifestarsi di una falla a bordo.

Il tragico evento può risolversi nei migliori dei modi per le persone imbarcate, ma nel 90 percento dei casi la perdita della barca è certa. Una via d’acqua anche di pochi centimetri, cioè una falla nello scafo sotto la line di galleggiamento, può far affondare la barca in alcuni  minuti.

Murray Products, la sedia da “battaglia”


Gli amanti della pesca d’altura sanno bene quanto è difficile catturare una preda di grosse dimensioni. La forza di un pesce è sorprendente e ci si può impiegare anche diverse ore prima che un grosso tonno od una bella Lampuga, si lascino issare a bordo.

Il combattimento è certo molto faticoso, anche dal punto di vista fisico, e per questo motivo molte barche si dotano di appositi accessori come le sedie da pesca. Infatti la comodità e la pazienza sono due fattori determinanti per una buona pesca.

Franck Cammas, il “numero uno” alla sfida in solitario

L’edizione 2010 della regata in solitario della Route du Rhum, che partiràil prossimo 31 0tt0bre da Saint-Malo avra un novità in fatto di multiscafi. Infatti il comitato organizzatore ha rinunciato ad ogni limitazione regolamentare per quanto riguarda il limite dei trenta metri per i pluri scafi, aprendo così le porte a molti navigatori e skipper.

In questa edizione saranno ben nove gli skipper che si lanceranno ad oltre 30 nodi sui trimarani di oltre trenta metri. Questo certamente è un ritorno al passato secondo quando auspicato e voluto dal suo ideatore Michel Etevenon, che vedeva questa regata transatlantica come puro spirito di libertà e competizione. La nuova categoria, anche nel nome, No-Limits la dice lunga sul fatto che queste imbarcazioni possono essere molto diverse le une dalle altre,  conservando solo la regola che a condurle deve essere una sola persona.

Ormeggio, la paura delle “Briccole”.


Quando si va in barca, sia che essa sia a vela che a motore, si possono incontrare delle situazioni difficili alle quali è bene saper adeguatamente reagire. L’ormeggio tra le Briccole è certamente una delle manovre che causano maggiori grattacapi  ai diportisti, quasi se questo tipo ancoraggio determini una paura congenita  per il solo fatto di doverlo affrontare.

Le briccole non sono altro che dei pali fissati sul fondo del porto ai quali ci si deve assicurare, generalmente con la prua raramente di poppa, per poter ormeggiare. Questo sistema sostituisce i corpi morti in quelle zone dove a causa dell’elevata eutrofizzazione dell’ambiente marino, diventa impossibile sistemare dei corpi morti con le cime, in quanto queste sarebbero attaccate da microrganismi e mitili che ne impedirebbero l’uso correto.

Ma-Fra Tortuga brill, e la tua barca splende.

Ci sono nuovo prodotti sul mercato degli accessori per la nautica che promettono di rinnovare lo scafo della vostra barca e renderlo praticamente nuovo. Alcuni in realtà sono solo dei prodotti per lucidare, mentre altri invece curano il gel coat togliendo persino i piccoli graffi e le imperfezioni dovute a macchie da agenti esterni.

La Ma-Fra, azienda leader nel settore dei prodotti per la protezione del settore auto, presenta il nuovo Tortuga Brill, prodotto di punta della linea dedicata al settore nautico. Le sue caratteristiche lo rendono particolarmente adatto anche per essere usato dai semplici diportisti senza l’ausilio di particolari applicatori.

Diving Kit Plastimo, “amico” d’immersione.

 

A chi va per mare sarà capitato spesso di dare fondo alla propria ancora in qualche porto dove erano ormeggiate altre imbarcazioni, col rischio di trovarsi incagliati sotto altri “ferri” o catene dei vicini. Se poi vi succede di arare e malauguratamente finite sotto una grossa catena di un peschereccio d’altura alla fonda, allora sono guai.

Questa disavventura può essere facilmente risolvibile se avete a bordo un Diving kit come quello proposto dalla Plastimo, altrimenti dovete fare come il sottoscritto e scendere a 12 metri in apnea per liberarvi dalle maglie della pesante catena.

Progetta la “tua” barca con Bénéteau


    Ci sono molti appassionati ed anche professionisti della nautica da diporto che sempre più spesso suggeriscono ai cantieri produttivi come rifinire la barche e quali sono le esigenze principali di chi in barca ci va spesso.Oggi il cantiere francese Bénéteau offre, a tutti gli appassionati di mare e di vela, la possibilità di interagire direttamente, al fine di dare consigli, suggerimenti od semplici osservazioni, per poter definire insieme la barca del prossimo futuro. 

Manovre di bordo, come non farsi male.


La barca a vela per sua natura è piena di insidie e potenziali pericoli e per questo motivo quando si sale a bordo si deve essere consci di quali possono essere i rischi che si corrono  per evitare di farsi male.

Carrelli, bitte, winch, scotte osteriggi sono tutti potenziali fonti di rischio e pertanto e bene sapere sempre come comportarsi in ogni fase della navigazione. Personalmente sconsiglio sempre di camminare sul ponte a pieni nudi, anche se molti armatori pretendono ciò dall’equipaggio e degli ospiti, solo per non rovinare il teak od il paiolato interno.

Skipper, non basta la “patente”

Nelle letteratura marinaresca è piena zeppa di storie di comandanti di navi che per scarsa attitudine al comando sono stati rimossi dal loro ruolo o peggio hanno subito un vero e proprio ammutinamento.

L’esempio tipico è quello di William Bligh che pur essendo un ottimo marinaio fu un pessimo comandante e subì l’ammutinamento di quasi tutti i suoi ufficiali e di parte della ciurma. Al contrario ci sono stati comandanti o navigatori, come Nelson o Colombo, che pur non essendo dei grandi uomini di mare, il primo addirittura soffriva spesso di chinetosi, sapevano comunque sfruttare il loro carisma per motivare l’equipaggio e condurlo sempre con grande sicurezza verso mete lontane o battaglie importanti.

OTS, il futuro palombaro è donna!

 

Nelle varie professioni legate al mare c’è ne una che da sempre ha suscitato in me un fascino particolare: Il Palombaro. Oggi i moderni uomini rana, con scafandro e piedi piombati, hanno acquisito un’elevata professionalità e possono vantare competenze tecniche e preparazioni acquatica di tutto rispetto.

In questo mondo, da sempre di esclusivo dominio maschile, da pochi anni si sono affacciate anche le donne. Gli OTS, acronimo di operatore tecnico subacqueo, come vengono chiamati oggi i palombari vedono tra i loro brevettati anche un numero sempre più consistente di donne.

Le vele della barca, la tormentina.

Tormentina
Da quando le barche da crociera montano le vele rollabili i novelli diportisti sembra che non conoscano l’uso di altre tele se non quelle del Genova e della Randa. In realtà esistono numerose soprattutto quelle di prua.

Oltre al già citato genova esistono i fiocchi, il solent, la tormentina, il gennaker, lo Spi, l’MPS ed il Code Zero. In questo posto vorrei soffermarmi sulla tormentina quasi del tutto sparita nel corredo di velo delle barche moderne.