Lo yacht come scelta di vita

Lo yacht è una scelta di vita e anche per il design delle imbarcazioni del futuro bisogna lasciare libero spazio ai creativi. È questo ciò che viene fuori dalla Prima Italian Yacht Design Conference tenutasi al Politecnico di Milano e organizzata da As.Pro.Na.Di, l’Associazione Progettisti Nautica da Diporto.  

A novembre corso per skipper

L’obiettivo finale di un corso per skipper L’obiettivo finale è nella formazione e selezione di persone capaci che possano inserirsi nel mercato del lavoro nautico diportistico. Sul sito www.deliverycc.com è disponibile una banca dati di professionisti di élite, che è interfacciata con società di charter e privati. A novembre il prossimo corso. 

Mettersi in cappa

Mettersi in cappa è un’andatura della barca a vela la cui caratteristica sta nel mantenere l’imbarcazione ad una velocità minima e in una situazione stabile. Per fermare una barca a vela si è soliti metterla con la prua nell’angolo morto, ovvero quell’angolo in cui le vele non hanno portanza e fileggiano. La posizione della barca prua al vento, tuttavia, risulta essere molto instabile poiché l’imbarcazione abbatte rapidamente e non sempre si è pronti a rigovernarla. L’andatura in cappa risulta pertanto la soluzione migliore qualora l’equipaggio volesse riposarsi o aggiustare/sistemare qualcosa a bordo.

Windsurf: specialità della vela

Parlando di vela, tra derive e cabinati non si può non menzionare anche una delle specialità più divertenti di questo magnifico sport: il Windsurf. Esso, come suggerisce il nome stesso, nasce dal connubio tra la tavola da surf e il principio fondamentale di propulsione naturale di una barca: la vela.

Strambare (o virata in poppa)

In un post precedente si è detto che la virata in prua è quella manovra che permette all’imbarcazione a vela di cambiare mure passando per l’angolo morto e quindi partendo da un’andatura montante. Tuttavia la stessa imbarcazione può cambiare mure anche in andatura portante, ovvero con l’andatura in poppa. Si è soliti chiamare questa manovra “strambata”. Ma molti manuali utilizzano anche la definizione “virata in poppa

Virata in prua

La virata in prua è quella manovra che permette alla barca a vela in andatura montante (bolina) di modificare la sua direzione. Più precisamente, una virata in prua è un cambiamento di mure fatto passando per l’angolo morto.

L’origine dei nomi dei venti

Molte volte è capitato di utilizzare termini come Maestrale, Tramontana, Libeccio ecc. per indicare un vento con determinate caratteristiche e con un determinato punto di origine. Ma perché usiamo queste denominazioni? Che cosa significano?

Manovre in boa per barche a vela

Quando guardiamo una regata in televisione, capita spesso di sentire pronunciare dal commentatore nomi “strani” che designano non-si-sa-bene-cosa. Per chi non pratica la vela come vero e proprio sport, le parole Bear Away, Tack and Hoist, Gybe Set ecc. potrebbero risultare di difficile comprensione. Esse non fanno altro che indicare delle manovre specifiche da eseguire all’arrivo dell’imbarcazione in boa.

Lo spinnaker: una vela per le andature portanti

La maggior parte delle derive moderne ha come terza vela il gennaker per le andature di lasco e gran lasco. Tuttavia, alcune derive come il 420 e numerosi cabinati utilizzano lo spinnaker. Si tratta di una grande vela di prua da issare nelle andature portanti esattamente come il gennaker, con la differenza, rispetto a quest’utlimo, che può essere utilizzato per la sua forma e per il suo armo anche nella poppa.

I materiali delle vele: l’ evoluzione dal cotone alla fibra sintetica

Nel corso degli anni l’evoluzione dei modelli di barche a vela è stata affiancata anche dall’evoluzione dei materiali con cui vengono costruite. Oltre al perfezionamento di scafi, alberi e attrezzature varie, anche le vele sono state rinnovate. Anticamente i materiali che venivano usati per le vele erano la fibra di canapa o quella di lino

Il gennaker portato sullo skiff

Il gennaker, la cui parola deriva dall’incrocio tra “genoa” e “spinnaker”, è una vela che ha modificato la tecnica di navigazione nelle andature “portanti”, specialmente per quanto riguarda lo skiff. Proprio come suggerisce il nome stesso, si tratta di uno spinnaker con taglio asimmetrico e/o di un genoa enorme e leggerissimo, murato su un bompresso che può essere considerato come un “prolungamento” della prua della barca a vela.

Il flusso d’aria: avanzamento della barca a vela

Come funziona una vela e secondo quali principi si genera la sua forza propulsiva? Si è detto che il funzionamento della vela è molto simile a quello dell’ala dell’aeroplano. La vela, correttamente regolata, devia un flusso d’aria. Questo flusso d’aria sarà allora diviso in due: una parte che scorre sopravvento alla vela (il lato concavo), e una parte che scorre sottovento alla vela (il lato convesso).

Forza propulsiva, scarroccio e sbandamento

Come funziona una vela e quali sono i principi che generano la sua propulsione? Per iniziare bisogna ricordare tre nozioni teoriche essenziali: forza di propulsione, scarroccio e sbandamento. La barca a vela si muove grazie al vento che scorre lungo la superficie curva delle vele, in modo molto simile ad un aereo, che è sostenuto dalla portanza generata dalle ali.