UFO U 119 Carbon, la barca per gli “extraterrestri”

UFO 119

Il nome, U 119, ricorda più i vecchi sommergibili tedeschi delle seconda guerra mondiale , che una barca a motore. Prodotta dal cantiere francese UFO, già noto per aver costruito un RIB da 6, 90 metri con scafo in carbonio, questo nuovo fast commuter di quasi 13 metri si fa notare per il design minimalista e la notevole componente tecnologica dei materiali.

La linea della barca sorprende per l’enorme roll bar ad arco che dalla poppa si sviluppa per tutto il pozzetto sino alla consolle delle timoneria, formando il T- top rigido di copertura. La prua ha un dritto verticale che forma una angolo di 90 gradi con il profilo della carena a V profonda.

Il Trimarano speronato da una baleniera giapponese.

Addio al famoso Ady Gil, il trimarano futuristico che da anni solcava i mari in difesa delle specie marine. Il video dell’affondamento del Trimarano della Sea Shepherd Conservation Society, mostra come è stato speronato da un baleniera giapponese intenta alla caccia alle balene nelle acque australiane.

Contest 60 CS, “l’olandese Volante”

Contest 60 CS
Molte barche possono vantare doti di stabilità e prestazioni velocistiche, solo poche invece, riescono a garantire: confort, vivibilità a bordo e capacità di poter macinare miglia su miglia in tutta tranquillità.

Il progetto di questo Contest 60 CS , del cantiere olandese più conosciuto nel mondo velico, è stato affidato al progettista Georg Nissen già noto per aver disegnato altri modelli della Contest. La filosofia di base del progettista è quella di mantenere inalterate le prerogative ed i concetti che sono alla base del modus operandi del cantiere.

Fjord 40 Open, per ora meglio il Salmone

Fiord 40 open
Non sempre le belle barche sono apprezzate da tutti, così come le barche che ricevono encomi o premi devono essere necessariamente innovative. È il caso del Fjord 40 Open premiato al Salone di Düsseldorf,  con l’European Powerboat of the year prevalendo su altre 90 concorrenti in lizza per lo stesso riconoscimento.

La barca, frutto del progetto del cantiere olandese del gruppo Hanse, si presenta con linee acqua estremizzate e volutamente squadrate, con angoli retti visibili sia sul dritto di prua che sullo specchio di poppa. Il design riprende lo stile già introdotto qualche anno fa dal cantiere monegasco Wally che, con il suo 47 piedi, è stato il precursore di questa nova moda dei cosiddetti war-boats.

Mega Yacht A, quando i numeri non fanno paura

A Mega YachtDopo il multimiliardario russo Roman Abramovich, eccone un altro appassionato di mega-yacht: Andrey Melnichenko, 37 anni, che ha svolto un ruolo significativo nella costruzione di alcune delle aziende di maggior successo della Russia.

Il suo mega yacht si chiama “A”, ed è disegnato da Philipe Starck – il geniale creatore dell’Aprilia Motò o dello spremiagrumi Juicy Salif per Alessi – secondo linee che hanno dell’impressionante. Uno scafo a poppa rovesciata, 119 metri di lunghezza fuori tutto, per un dislocamento di 550 tonnellate.

Zuanelli Z 40, provare per credere la qualità italiana

Z 40 2

Il piccolo cantiere Zuanelli situato a Padenghe, sulla riva Bresciana del lago di Garda, da sempre produce scafi di alta qualità e pregio che sono oggetto di culto tra gli appassionati del mondo velico.

Nel gardesano sanno bene cosa significhi costruire barche che possono navigare anche per molte miglia e con venti non proprio da brezza, visto che il vento lacustre, con le sue raffiche di caduta, molto spesso mette a dura prova l’armo delle barche, che solcano le sue gelide acque, soprattutto se non di buona qualità e foggia.

Wally Power 47′, dal motoscafo al War-Ship

Wally Power 47

C’è chi afferma che ha creato  una vera e propria tendenza nel mondo delle barche a motore, con un design inconfondibile, chi denigra convinto che siano più simili a “pattugliatori militari” che a barche da diporto, sta di fatto che la Wally, con la sua  gamma power, ha certamente rivoluzionato lo stile delle barche a motore.

Forme squadrate con una prua tagliata e  coperta piatta, ricorda il design dei moderni scafi a vela dai quali i progettisti si sono ispirati per realizzare questo nuovo scafo motorizzato, il Wally Power è una  barca molto leggera costruite con materiali compositi per la razionalizzazione delle masse.

L’Arcidiavolo e l’acqua santa

Arcidiavolo 42

Quando vidi lo scafo dell’Arcidiavolo 42 per la prima volta nel capannone di un improvvisato cantiere nautico di  Bereguardo (PV), tutto avrei pensato, ma mai di trovarmi di fronte ad una barca che sarebbe divenuta poi, una delle prime concept  boat italiane.

In realtà quello che vidi era soltanto una stampata di vetroresina, tra l’altro mal riuscita, di quella che doveva essere la barca commissionata da un architetto milanese al “cantiere”, ben due anni prima, il quale, stanco dei continui ed ingiustificati ritardi, mi aveva contattato per una consulenza al fine di dirimere la questione e valutare tecnicamente ed economicamente lo stato di fatto.  Sin dal primo momento mi accorsi che si trattava di un progetto innovativo e di pregio che mi ricordava una barca da competizione simile, ideata nel 1972 da Renato Levi, e che ne replicava la tipologia della carena a  triciclo rovesciato e, seppure vagamente, lo stile.

Barche in alluminio, belle ma costose

Alubat 58

Negli ultimi decenni la vetroresina ha rappresentato il materiale preferito per la costruzione di imbarcazioni da diporto, soprattutto per la produzione di serie. Con un costo estremamente competitivo rispetto ad altri materiali e la sua facilità di utilizzo, visto che le barche in vetroresina sono fatte su stampi femmina, consente altresì un notevole risparmio di tempo ed impiego di manodopera.

Inoltre si era convinti, che la polimerizzazione delle resine con la fibra di vetro, non comportasse manutenzione, rendendo la barca “eterna”. Nella realtà col passere dei lustri si è visto che anche la vetroresina poteva avere dei problemi gravi quali: osmosi, delaminazione e stress da fatica strutturale.

AMEL 54, per chi lo ama davvero

Amel 54

L’erede del mitico Super Maramu, nella classe dei 17 metri del cantiere francese Amel, è il modello 54. Dal suo predecessore ha ereditato la robustezza, la praticità d’uso e la facilità di manovra. In più è stata notevolmente migliorata la capacità di ottenere delle buone prestazioni, dal punto di vista velico, in tutte le andature ed in ogni condizione meteorologica.

L’aspetto estetico non si discosta molto da quello del suo predecessore del quale riprende i disegni, molto originali, della tuga e del pozzetto, mentre lo scafo presenta delle sezioni poppiere molto più larghe e squadrate, così da aumentare la stabilità ed ampliare la superficie bagnata, in rapporto al galleggiamento dinamico,  al fine di migliorare la manovrabilità della barca alle andature portanti.

“Abitare la barca”, Concept Award per studenti universitari

abitare-la-barcaPartirà il 10 febbraio 2010 l’ottava Rassegna Internazionale – Tecnologie, Subfornitura e Design per imbarcazioni, yacht e navi, che si svolgerà a Carrara.

Un appuntamento ricco, che vedrà tra le altre cose lo svolgimento di un concorso che è ormai giunto alla quarta edizione: il Concept Award “Abitare la barca”. Si tratta di un concorso estemporaneo, riservato agli studenti della Facoltà di Disegno Industriale, Ingegneria Nautica e Architettura, che dovranno cimentarsi dal vivo nei giorni del 10 e 11 febbraio progettando un’imbarcazione che contenga determinate caratteristiche.

Navi da crociera: marmi Vrech e tecnologie Mapei

Nave da crociera

Marmi Vrech Srl di Cervignano del Friuli (UD) è cliente decennale di Mapei, la ditta friulana ha scelto i prodotti dell’Azienda leader nel settore degli adesivi per ceramica e materiali lapidei per le navi di gran classe .

Nelle navi, di solito, posa oltre 30 tipi di marmo e 15 di granito, sia a rivestimento sia a pavimento, per un totale di 4.950 metri quadrati, dei quali 1.235 metri quadrati di sola posa di tesserine di granito nei bagni e intorno alle piscine. La posa di granito e marmo è effettuata con Granirapid, adesivo cementizio bicomponente ad alte prestazioni, deformabile, a presa e idratazione rapida, per piastrelle ceramiche  e materiale lapideo.

Galatea 58 in anteprima al Salone di Genova

costes-yachting-galatea-58C’è molta di quella filosofia tutta italiana, che vede un progetto come qualcosa di unico e come sintesi del bello e del sublime, in un’azienda che di queste virtù ha fatto il suo vessillo. Parlo di Costes Yachting, e il progetto, unico e fonte di ispirazione per raccoglierne altre, è il Galatea 58 che vede il suo debutto al 49° Salone nautico Internazionale di Genova. Uno yacht, anzi un open, che sceglie la filosofia dell’aldilà del tempo e dello spazio nel sublimare tecnologia, prestazioni, comfort, e bellezza oggettiva in un unico mezzo.

Non sono i numeri a fare la differenza, ma la loro proporzione. Galatea 58 pare costruita rispettando la sezione aurea che fu dei greci e dei latini, pare proporzionata in tutto. Le sue linee sono aguzze ma morbide allo stesso tempo, i suoi interni spaziosi per uno yacht della sua categoria.

Maltese Falcon Super Sailing Yacht

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Tom Perkins, conosciuto per essere stato il co-proprietario della società finanziata da Google, ha finalmente venduto Maltese Falcon, il suo 88m mega yacht a vela di Perini Navi.

Uno dei fondatori della società di venture capital Kleiner Perkins Caufield Byers, si racconta che abbia speso almeno 150 milioni di dollari per la costruzione della barca. Henry Craven-Smith, il broker a Burgess che ha organizzato la vendita non dice quanto è andata a favore o a chi, ma dice che presto navigherà nelle acque greche. Il Maltese Falcon è stato votato dai progettisti di yacht e si è piazzato al numero 5 nella lista dei 50 Most Beautiful Yachts.