Kaidoz, esercizio di stile ?

Recentemente, scorrazzando per vari siti web di alcuni cantieri, mi sono imbattuto in quello della Kaidoz Yacht. Un cantiere francese che ha fatto dell’innovazione tout court, la sua filosofia principale. 

A vedere alcune foto delle barca i puristi delle linee rimarranno a bocca aperta, vista l’inconsuta forma della “tuga” , sostituita da una struttura mobile.  Sicuramente bisogna essere veramente coraggiosi per poter disegnare e realizzare una barca del genere, soprattutto in un momento come questo, dove il mercato della nautica mondiale è certamente in ribasso.

Progetta la “tua” barca con Bénéteau


    Ci sono molti appassionati ed anche professionisti della nautica da diporto che sempre più spesso suggeriscono ai cantieri produttivi come rifinire la barche e quali sono le esigenze principali di chi in barca ci va spesso.Oggi il cantiere francese Bénéteau offre, a tutti gli appassionati di mare e di vela, la possibilità di interagire direttamente, al fine di dare consigli, suggerimenti od semplici osservazioni, per poter definire insieme la barca del prossimo futuro. 

SW 110 Thalima, la classe per la navigazione d’altura

E’ il primo esemplare di fast cruiser realizzato in sud africa grazie alla collaborazione dello studio Farr e della nauta design. Questo nuovo Southern Wind da 110 piedi nella versione Rasied Saloon si caratterizza per una linea moderna e molto performante con un armo frazionato ed albero e boma in carbonio ad alto modulo di resistenza, mentre il sartiame ed in Pbo.

Le rifiniture sono all’altezza della fama del cantiere con un ponte rivestito interamente in teak ed una tuga molto bassa anche se abbastanza squadrata con i paramare che si estendo sino a superare la doppia timoneria.

Austin Parker 42, nome straniero barca italianissima

 

A vederla sembra proprio un modello made in USA, ma nella realtà di straniero ha solo il nome, per il resto tutto è frutto della capacità produttiva ed innovativa di una realtà tutta italiana. Il design è stato curato dal cantiere con l’aiuto di Flavio de Simoni e si presenta con uno stile classico che riprende le linee dei vecchi Lobster americani.

L’intervento dello stilista ha certamente corretto gli aspetti meno estetici di questo tipo di barche. La tuga è stata contenute in altezza e dimensioni risultando molto slanciata, mentre la carena rimane potente e con una linea di carena adatta ad affrontare anche le condizioni di mare più impegnative.

Gieffe Yacht 60, eleganza e prestazioni made in “Orobie”

L’ultimo nato in casa Gieffe Yachts, noto cantiere con sede e produzione nelle valli Orobiche, sorprende per le sue linee molto aggressive che lo fanno apparire un racer puro, quasi a voler rincorrere l’ultima moda delle barche spiccatamente corsaiole e con linee d’acqua volutamente estreme.

Nella realtà l’intento della MP Design, progettiste di riferimento di Gieffe, è quello di creare una barca vivibile ed adatta alla crociera anche se con caratteristiche molto vicine alle barche da regata.

American’s Cup, nasce la nuova AC 72


Nei giorni scorsi è stata presntata ufficialmente la nuova edizione della 34° American’s Cup alla presenza del presidente del comitato organizzatore, lo skipper pluri vincitore Russel Couts, ed del Challenger of Record l’italiano Vincenzo Onorato patron del team Mascalzone Latino.

L’evento era incentrato sulla presentazione della nuova barca di classe coppa America, un multiscafo di 72 piedi con ala rigida, molto simile al trimarano che ha vinto l’ultima inutile edizione della regata più antica della storia.

Aluyacht 480, la barca in alluminio non è il Domopak

AY480-prua

Molti amici non credono che le barche in alluminio siano migliori di quelle in vetroresina, anzi sono convinti che poi, in fondo in fondo, questo metallo sia soggetto a corrosioni ed usura al pari delle altre barche costruite in materiali vari.

Personalmente sono convito che le barche in alluminio siano superiori sia per caratteristiche intrinseche che per la possibilità quasi unica di lavorazione del materiale estremamente personalizzabili ed a costo contenuti.

Salpa Laver 32.5, la dolce vita partenopea

Salpa Nautica 32.5

Vi sono cantieri di grande blasone con i quali la nautica italiana riesce ad avere il primato assoluto nel settore diporto e grazie a queste aziende che costruiscono i grandi yacht destinati ai mercati più esclusivi, la bilancia commerciale con gli altri paesi concorrenti è sempre in attivo.

Oltre alla fascia dei big esistono delle realtà produttive, magari non ancora molto conosciute a livello internazionale, che riescono a meravigliare chi pensa che certi livelli di eccellenza non possano essere raggiunti da chi opera nelle fasce più basse, per dimensioni e listini.

Maxi Dolphin, mega eleganza e prestazioni

Maxi Dolphin 65
Il nuovo Maxi Dolphin 65 è stato realizzato con la collaborazione di Luca Brenta e Steve Huish che hanno unito le proprie capacita sopraffine per realizzare uno scafo della elevate prestazioni, ma con linee eleganti e molto innovative.

Le tecniche impiegate dal Cantiere Maxi Dolphin, specializzato proprio in barche ed yacht su “misura”, hanno permesso di poter differenziale lo stile generale di questa barca che volendo può avere anche uno scafo colorato ed un ponte interamente rivestito in teak di grande qualità.

Plancia di comando, innovazione delle forme

Plance moderne

Le forme e lo sviluppo delle plance degli yacht negli ultimi anni hanno avuto un continuo cambiamento grazie ad all’impostazione stilistica che i designer introducono nei nuovi modelli al fine di poter integrare gli arredi con le consolle di guida.

Il centro della plancia è sempre la timoneria attorno alla quale si organizza tutta la strumentazione che deve essere al contorno del cockpit. Schermi a Lcd, strumentazione moderna sono fattori fondamentali che oggi si trovano non solo sulle grandi imbarcazioni, ma anche sui natanti di media e piccola stazza.

Tissot Sailing Touch, per chi naviga d’avvero

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Ci sono molti accessori utili in barca ed altri che servono a poco soprattutto se si tratta di navigazione stimata o per sapere una rotta giusta senza continuamente vedere il GPS. Avendo io la passione per gli orologi da polso di recente mi sono comprato un Tissot della serie Touch.

Ovviamente essendo un velista professionista la mia scelta non poteva che cadere sul Sailing Touch, modello creato appositamente dalla maison elvetica per gli appassionati di vela. Basta un semplice tocco e con questo modello ottieni utili informazioni sulla navigazione, sulla rotta e per chi fa regata un utile countdown per non superare prima dello sparo la linea di partenza.

Rose Island Lobster 38, per chi vuole pescare e magiare aragoste senza annoiarsi.

Roshe Island Lobster 38

Nello Stato del Maine quelli che noi chiamiamo Astici vengono definite Lobster – Aragoste  letteralmente -.  All’inizio degli anni 50 molto pescatori iniziarono a farsi costruire della tipiche imbarcazioni, le Lobsterboat  appunto, per uscire nelle gelide acque dell’Atlantico e poter catturare questi preziosi crostacei.

Queste barche nate per offrire il massimo dell’affidabilità, come era richiesto a una vera e propria imbarcazione da lavoro, nel corso degli anni  sono state trasformate in motoryacht per il diporto, mantenendo quanto più inalterate sia le qualità marine che l’estetica.

Pershing 92, l’ultima sfida di Ferretti Group

Pershing 92
Nella conferenza stampa a Milano, di martedì 15 giugno,  è stata svelata una nuova ammiraglia del gruppo Ferretti: il Pershing 92, che sarà presentato in anteprima mondiale al prossimo 50° Salone internazione della Nautica di Genova.

La particolarità di questo nuovo super motoryacht è l’azione sinergica di altri due marchi mondiali leader nei rispettivi settori: Poltrona Frau ed Ernesto Meda. Due marchi d’eccellenza del made in Italy per una barca dalle qualità eccezionali, quasi a voler riprendere anche sulle barche lo stile classico delle produzione industriale di qualità con divani di pregio e cucine super tecnologiche e dal design unico.

Della Pietà 70’, il passato glorioso.

Della Pietà 70

I Cantieri Nautici Dalla Pietà rappresentavano e forse rappresenteranno ancora un patrimonio di tradizione e di tecnologia applicato alla nautica da diporto.

Molti dei lavori del cantiere venivano basati sulla manualità ed artigianalità in unione con le nuove tecnologie in materia di carena/trasmissioni/propulsioni e lay out interni ed esterni. Purtroppo non è facile capire come questo patrimonio sia stato oggetto di un repentino declino che ha condotto alla vendita delle strutture in mani straniere.