Oyster 625, la nuova “gemma” dei Mari

Quando vidi per la prima volta l’Oyster 625 non mi suscitò grandi entusiasmi, soprattutto perché le nuove linee di carena riprendevano quei canoni moderni ed omologanti, ormai diventati di moda anche sulle barche a vela, quasi a voler imitare e copiare i modelli ultra innovativi a motore.

Certamente questo nuovo Oyster 625 ha un design che riprende i canoni già visti nei sui modelli precedenti migliorando al contempo il confort di bordo in navigazione e le prestazioni veliche grazie ad una scelta importante di modificare l’armo, scegliendo di l’impostazione classica dello sloop, con particolari rivolti alla facilità di conduzione.

Teak, non tutto il legno è uguale

Quanto si parla di rifiniture in barca non si può sottintendere che i legni sono dei fregi pregiati che possono aumentare il fascino degli scafi oramai quasi tutti realizzati in materiali composti. Il Teak è un essenza di vita e si deve tagliare con cura escludendo ciò che si vuole da quello che si deve scaratere.

Essendo il Teak il re dei legni il suo prezzo è molto elevato, ma non tutto quello che viene definito Teak ha lo stesso valore e pregio. Il suo albero appartiene alla famiglia delle dicotiledoni specie arborea esogena e molto difficile da allevare sia per le sue caratteristiche peculiari sia  per il particolare clima in cui si sviluppa.

Frauscher 606 Riviera, ibrido con grinta

Il piccolo Riviera 606 è una barca aperta dalle dimensioni contenute, ma dallo stile inimitabile ed unico. La linea s’ispira agli scafi degli anni 60 con murate altre e prua piatta, mentre la carena presenta una V profonda con diedro variabile evidenzia quattro pattini di sostentamento. Il parabrezza avvolgente è realizzato in cristallo temprato fumè sostenuto da un montante centrale per sostenere lo sforzo.

La coperta ed il pavimento del pozzetto sono rivestiti con legni ti teak così come la spiaggetta di poppa ricavata nelle parte inferiore della poppa dove i montanti delle murate scendono formando una bombatura sagomata.

Najad 460, stile classico in “balsa” moderna

Gli amanti del cantiere Najad mi scuseranno per il gioco di parole che ho utilizzato nel titolo per sintetizzare le caratteristiche di questa barca made in Svezia. Lo stile e la tradizione classica sono coniugate con la moderna tecnologia che il cantiere ha messo in atto.

Lo scafo è stato realizzato con la tecnica dell’infusione mediante controllo elettronico della iniezione della resina in sacco a vuoto. Lo stratificato è in sandwich di vetroresina ed anima di schiuma sintetica di Divinycell.

Advanced Yacht 66, la “terrazza” sul mare

Premiata come barca dell’anno del 50° Salone della Nautica di Genova, il nuovo scafo del cantiere Advanced Yacht si presenta con delle caratteristiche uniche e certamente innovative. A prima vista si nota immediatamente il grande spazio riservato alla zona pozzetto che rappresenta uno degli elementi che caratterizzano e rendono davvero unico l’A66. Nell’area del piano di coperta, inoltre, sono stare ricavate tre differenti zone alle quali si può accedere senza incontrare alcun ostacolo.

L’accento dei progettisti è stato messo principalmente sulle aree del piano di coperta, consentendo di concentrare tutte le manovre in un unico spazio ben raccolto ed organizzato. La consolle centrale raccoglie tutta la strumentazione per l’ausilio alla navigazione permettendo di avere immediatamente e ben visibili tutte le informazioni e i comandi necessari alla gestione della barca.

Aluwind 56, stile classico cuore moderno

In un mondo della nautica dominato dal design, che definire estremo non è una bestemmia, e dove barche bellissime possono essere solo esposte negli stands delle fiere di settore, quasi come fossero ormai in un salone di bellezza, c’è chi ancora vuole realizzare scafi per navigare davvero.

Aluwind, azienda italiana specializzata nelle produzione di scafi in lega leggera, propone una barca dallo  stile tipicamente classico, ma con una tecnologia molto avanzata per consentire ai futuri proprietari di poter navigare a lungo ed in tutte le condizioni di mare possibili. Il concetto è semplice: riproporre una barca con linee ispirate ai cutter di un tempo, ma prua verticale, quasi fossero dei pescherecci d’altura adatti ad affrontare mari tempestosi.

Sunreef 60′, il mono-catamarano

Il Sunreef 60 è il primo motoscafo realizzato dal noto cantiere polacco Sunreef, da anni impegnato e specializzato nella costruzione di multiscafi, sia a vela che a motore. Il progetto di questo sloop da 18 metri porta la firma di Luc Bouvet, già autore di numerosi scafi e noto, al grande pubblico, per aver disegnato barche vincenti anche in regate.

Realizzato integralmente in alluminio, lo scafo riprende la tendenza attuale di avere linee moderne con un’ottimale distribuzione dei volumi immersi e con un baglio massimo arretrato, così da garantire ed aumentare la stabilità di forma nelle andature portanti. La scelta di optare per la doppia pala del timone consente un’eccellente manovrabilità anche con angoli di sbandamento notevoli, dove la risposta del timone, sul alcune barche, lascia desiderare.

Panthalassa , il Ketch da “Sogno” di Perini Navi.

Il  nome Panthalassa (dal greco “pan“, “tutto”, e “thalassa“, “mare”) è stato dato all’unico e gigantesco oceano, che era presente sul nostro pianeta  ai tempi del Triassico , quando primi stadi dell’evoluzione del mondo iniziavano a monifestarsi, molto tempo prima della deriva continenti.

Secondo la nota teoria della tettonica a zolle l’enorme oceano circondava la Pangea, l’unico supercontinente presente. In seguito, con il progressivo allontanamento delle varie zolle tettoniche, la Panthalassa si divise in più oceani, sino a raggiungere l’attuale dimensione e conformazione dei mari.

Murray Products, la sedia da “battaglia”


Gli amanti della pesca d’altura sanno bene quanto è difficile catturare una preda di grosse dimensioni. La forza di un pesce è sorprendente e ci si può impiegare anche diverse ore prima che un grosso tonno od una bella Lampuga, si lascino issare a bordo.

Il combattimento è certo molto faticoso, anche dal punto di vista fisico, e per questo motivo molte barche si dotano di appositi accessori come le sedie da pesca. Infatti la comodità e la pazienza sono due fattori determinanti per una buona pesca.

Bénéteau, il “non” Sense 50

Tra le varie imbarcazioni esposte all’ultimo salone di Genova c’è ne stata una che mi ha colpito in modo particolare, anche se non saprei dire se del tutto positivamente. Infatti il nuovo Sense 50, del cantiere francese Bénéteau, è  decisamente una barca inconsueta se rapportata ai più recenti modelli “sfornati” dallo stesso cantiere o dai suoi diretti concorrenti.

La nuova filosofia ispiratrice , sense o non sense che dir si voglia, racchiude in se un duplice concetto: uno scafo dal disegno moderno e performante ed una tuga alta, squadrata e dal design tipico delle barche degli anni settanta, sormontata da un roll-bar, a parer mio, del tutto superfluo.

Southernwind 102 DS, lo “scirocco” del Sud Africa

Per chi ama la vela poter navigare su barche importanti come il nuovo Southern Wind 102 Ds è certamente più di un sogno. Allo stesso modo la nascita di questo cantiere è stata  la realizzazione del sogno di un uomo che da sempre ha respirato l’aria di mare.

Guglielmo Persico, conosciuto da tutti come  Willy, passo la sua gioventù a Napoli, una delle più belle città  italiane di mare. Egli visse l’esperienza dei cantieri navali sin da quando era un ragazzo  al seguito del lavoro paterno contornato da un mondo fatto di odori, lavoratori e di oggetti che gradualmente prendevano forma per diventare grandi navi.

Vitruvius 50 M Exuma, “l’incrociatore” da diporto.

A vederlo dal vivo forse potrebbe sembrare meno impressionate che guardando le foto pubblicate sul sito del Cantiere, ma l’Exuma 50 M, a mio modesto avviso, sembra proprio un incrociatore da pattugliamento delle coste, come uno di quelli che si vedono in televisione scortare i cargo nel Golfo di Aden.

Con il suo scafo in alluminio  di color grigio e le linee quasi estreme con una prua altissima, squadrata e profonda, mentre il pescaggio è limitato quasi a voler copiare le nuove tendenze degli scafi velici da corsa.  L’impostazione tipica quasi  da sailing yacht la si può anche notare nel pozzetto di poppa dove i due divani a C sono contornati da tavoli estendibili.

RIO AIR 54, il mare a cielo “aperto”

C’è molta attesa per vedere in acqua la nuova ammiraglia del cantiere orobico, impegnato da qualche lustro al rinnovamento la sua gamma con degli scafi dal Look sportivo e molto innovativo con linee d’ispirazione tipica agli sport coupé.

La novità più importante del nuovo Rio Air 54 è sicuramente il disegno del Hard top che ora si allunga sul pozzetto sin quasi alla poppa, come a voler coniugare l’abitabilità e la comodità del Fly, pur  rimanendo privo dell’ingombrante  e, per certi versi, antiestetico ponte superiore.

Azimut 58 Fly, “scafo” d’autore.


Il nuovo Fly da 58 piedi di casa Azimut si è fatto certamente notare, all’ultimo Salone di Genova, soprattutto per un insolito colore verde brillante dello scafo, quasi a voler ribadire la sua diversità rispetto ai modelli precedenti.

Lo scafo presenta delle linee di carena molto aggressive contornate da ampie finestrature, che ora si spostano sempre più verso prua, quasi a voler creare un contatto particolare con l’esterno, mettendo in risalto il lavoro dei progettisti per ottenere una vista suggestiva sul mare da ogni ambiente della barca.