Boston Whaler 370, l’offshore per la pesca

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Quando nei primi anni sessanta il marchio Boston Whaler comparve sulle nostre acque era considerato un barchino stranissimo dalle forme inusuali e senza futuro per i patiti dell’epoca.

In realtà era la prima barca con una carena mai vista prima, piatta e squadrata, e con la garanzia dell’inaffondabilità di questo guscio molto pesante e robusto. Per chi all’epoca era abituato ad altre forme ed ai classici gommoni, questo mezzo apparve subito innovativo tanto da conquistarsi ben presto una folta schiera di ammiratori, soprattutto tra pescatori sportivi e cacciatori da laguna

Moody Boats 62 DS, il “monomarano”

Moody Boats 62 DS

 

Il cantiere americano Moody Boats allarga la sua gamma con uno scafo definito dai più il “monomarano”, cioè una barca con il classico scafo a monocarena, ma con un’abitabilità simile a quella di un multiscafo.

Questa tipologia di barca, nata principalmente per l’utilizzo in Charter alla fine degli anni novanta, trova con il nuovo Moody 62 DS la sua nuova dimensione ideale. Grazie alla firma del progetto, da parte dello studio Dixion Yacht Design, questa barca può vantare una nuova dimensione armatoriale che coniuga spazio, abitabilità e qualità costruttiva.

Sea Ray 475 Sundancer, voglia d’estate.

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Molte barche made in USA sono considerate, da noi europei, semplicemente dei “plasticoni” con cui fare solo delle uscite giornaliere o un bagno al largo, dato che la maggior parte delle barche a motore statunitensi sono concepite per avere ottime prestazioni e super motori.

In realtà esistono cantieri statunitensi che da anni producono belle barche con standard e livelli qualitativi pari, se non superiori, alla media dei produttori del vecchio continente. Certo lo stile, il design e la tradizione nautica italiana sono molto difficili da eguagliare, ma pur sempre parliamo di cantieristica di lusso per la quale il target di mercato è assai elevato.

Hunter 39, il “cacciatore” di oceani

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Il cantiere americano è noto soprattutto per le doti di solidità delle sue imbarcazioni ed anche l’Hunter 39 non fa eccezione. Una barca facile da governare, anche in solitario, molto robusta e con una linea di carena non troppo spinta che garantisce navigazioni in tutta tranquillità.

L’ultimo modello del cantiere a stelle e strisce denota subito la sua tipica impostazione da crocerista puro, con ampi spazi e confort sia in pozzetto che sottocoperta.

Romantic Life 44, il gusto delle cose belle

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Quando vedo le barche contemporanee non sempre rimango entusiasta del disegno e delle tecniche costruttive. I progettisti attuali cercano sempre di proporre qualcosa di nuovo come se le barche fossero un bene di consumo di massa. E’ comprensibile che si tenda ad innovare ma a parer mio il troppo storpia.

A furia di rincorrere il design puro, molti cantieri, hanno perso di vista i principi basilari di progettazione di una barca, realizzando quella omologazione stilistica che non differenzia o quasi i prodotti tra i vari cantieri . Inoltre applicando principi di costruzione di massa, alla stregua di una catene di montaggio e col solo scopo di risparmiare sui costi vengono prodotte barche anonime e molto poco marine.

Dash 750, un trimarano carrellabile da Corsair

Per chi ama i multiscafi, sono tempi interessanti. America’s Cup a parte, le novità negli ultimi anni sono state sempre a favorire l’incremento di questa tipologia di imbarcazioni – che privilegia la stabilità, la superficie sopracoperta e le prestazioni.

Dalla California, il paese delle arance, dei bikini e di un sacco di altre cose belle, Corsair Marine propone un trimarano carrellabile da 7 metri e cinquanta niente male. Sviluppato sulla base del suo predecessore, il Corsair 24 MKII, ne mantiene inalterate alcune caratteristiche come il sistema di piegatura degli scafi laterali, la realizzazione dello scafo in sandwich di pvc e carbonio e kevlar, mentre le prestazioni sono migliorate, attestandosi la velocità testata dalla rivista Cruising World Magazine sui 14 nodi, con vento variabile tra 12-14 nodi.

Viking 54 C, come pescare dal salotto di casa.

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La Viking Yacht Company da molti anni è specializzata nella realizzazione di Fisherman, cioè quelle barche costruite soprattutto per gli amanti della pesca d’altura.

Sarà perché dalle parti di Atlantic City il connubio pesca/sport è una realtà da sempre, visto anche la posizione privilegiata della capitale del gioco d’azzardo della est coast, o forse perchè chi esce in mare da quelle parti deve poter contare su scafi solidi e molto marini.

Sunreef One Fifty, quando il lusso è anche ecosostenibile

sunreef-one-fiftyNonostante i catamarani non siano molto diffusi nel nostro Paese – forse per il prezzo, forse per ragioni storiche – essi sono indubbiamente sinonimo di comfort, e quindi di lussovisto che parliamo di imbarcazioni, per cui ogni metro quadrato in più di superficie calpestabile si paga in modo esponenziale.

Tutto il comfort di cui parliamo è strettamente legato all’energia disponibile – elettrica, naturalmente – per alimentare tutti i carichi che occorrono a crearlo. Arriva proprio in un momento in cui il risparmio energetico – ma anche quello monetario – da Sunreef la soluzione, seppur parziale, ai nostri problemi o meglio, a quelli dell’armatore che potrà permettersi un biscafo di 45 metri.

Sea Ray 255 Sundancer, l’entry level made in USA

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La Sea Ray, noto cantiere americano, offre una grande opportunità a tutti coloro che vorrebbero entrare nel mondo della nautica con sicurezza, convenienza, ma senza impegnarsi con budget da capogiro, proponendo il suo modello entry level: il SeaRay 255 Sundancer.

Questa è una barca adatta a tutti: dalla famiglia, ai giovani e per chi vuole  vivere il mare, anche alle prime esperienze. Veloce, facile da guidare, semplice da gestire,comoda da vivere anche per lunghi week-end.

Santa Cruz 37, undici metri di pura regata

santa-cruz-37-4In tempi difficili per il mercato nautico, dove armatori e cantieri si interrogano sul futuro incerto, qualcuno riparte e lo fa puntando tutto sull’innovazione tecnologica. La novità arriva da oltreoceano, e la parola chiave è carbonio.

I cantieri Santa Cruz Yachts, nati praticamente in un capannone nel 1971, hanno capito che il punto fermo della vela è la facilità di manovra, caratteristica a cui rinunciare sarebbe anacronistico, e hanno realizzato il Santa Cruz 37, un undici metri con scafo e coperta in carbonio, nella prima barca di serie.

J97, da J Boat un cabinato sportivo sotto i dieci metri

J97Dopo vent’anni, il cantiere statunitense J Boat in collaborazione con la propria filiale francese ha realizzato un cabinato sportivo da 32 piedi, 9,65 metri per la precisione. Dalle linee tecniche, decisamente classiche per la classe in cui si pone, J97 si presenta come una soluzione adatta a chi predilige velocità e maneggevolezza piuttosto che a comodità e comfort di navigazione.

E’ una scelta abbastanza decisa, per chi sa cosa vuole da una barca, e sa soprattutto come ottenerlo, nonostante tutte le manovre siano eseguibili dall’equipaggio sistemato nel pozzetto. Una lunga linea di galleggiamento e una ridotta superficie bagnata sono essenziali per raggiungere velocità elevate, mentre la chiglia bassa VCG fornisce un’eccezionale stabilità di bolina, a detta del costruttore.

Cigarette 50 Marauder, 100 nodi ma non per tutti

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Molti credono che andare a 300 km/h con una super car come una Ferrari Testarossa od un Porche GT 3, sia una cosa estrema ed emozionate, altri pensano che sia una pazzia soprattutto se la corsa è fatta sull’autostrada, magari quella dietro casa. In mare, per ora, non ci sono limiti di velocità od autovelox in agguato, pertanto chi volesse provare emozioni forti può comprarsi il Cigarette 50 Marauder: una vera Formula 1 del mare.

Il cantiere americano ha concepito questa imbarcazione con il solo scopo di raggiungere una velocità record, fino a poco tempo fa impensabile, per uno scafo costruito in serie e non da competizione.  E’ vero che il brand statunitense è noto soprattutto per la realizzazione di motoscafi super veloci, ma arrivare a varare  un monocarena da far invidia agli off-shore di classe 1  è proprio da ”fuori di testa”.

Catalina 445, innovazione e design made in USA

catalina-445-3Dopo aver chiuso i battenti proprio alcuni giorni fa, il 49° Salone Nautico Internazionale di Genova lancia nel mercato diverse imbarcazioni interessanti. Una tra queste proviene dagli States, e precisamente dalla Florida e dalla California, sedi dei due stabilimenti di uno dei più grandi produttori di barche a vela del mondo.

Catalina Yachts ha prodotto dal 1969, anno della sua fondazione, più di 60 mila imbarcazioni, di ogni tipo e dimensione. In questo caso si tratta di un 44,5 piedi (tredici metri e mezzo), in cui esperienza, tecnica e soluzioni innovative trovano grande spazio, riuscendo in un mix che non tutti azzeccano.

Bmw Oracle produce il Certificato di Stazza richiesto dal Deed of GiftDee

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10 Agosto 2009 – l’Antefatto.

L’avvocato del GGYC dichiara che l’imbarcazione sulla quale BMW Oracle naviga da quasi un anno negli Stati Uniti è USA, è la barca sfidante per l’America’s Cup.

Questa è quanto fu rilasciato dalla Société Nautique de Genève (SNG) dopo l’udienza che si tenne presso la Suprema Corte di New York in merito alla tempistica di presentazione da parte del Golden Gate Yacht Club (GGYC) del Custom House Registry dell’imbarcazione sfidante alla 33a America’s Cup:  “Siamo soddisfatti che dopo quasi due anni di reticenze e di silenzi, l’avvocato del GGYC abbia finalmente dichiarato oggi in aula che l’imbarcazione sulla quale BMW Oracle naviga da quasi un anno negli Stati Uniti è USA, la barca sfidante per l’America’s Cup e che la stessa deve rispettare le dimensioni dichiarate dal GGYC nel suo atto di sfida.