Con i suoi 85 metri, il motor yacht Cakewalk dei cantieri navali Derecktor ha stabilito il record per la più grande imbarcazione di categoria mai costruita negli Stati Uniti d’America. Il precedente record apparteneva Corsair IV costruito da J.P. Morgan nel lontano 1931. Il superyacht rappresenta un passo significativo per il cantiere di Bridgeport e più in generale per la nautica statunitense dimostrando – come ha osservato il CEO Paul Derecktor – che una società americana può costruire una barca in linea con gli standard internazionali.
Cantieri Americani
Catalina 375, cabinato a vela innovativo
Il Catalina 375 è un cabinato a vela che presenta delle caratteristiche innovative. Si tratta di un’imbarcazione che fuoriesce da un progetti dei suddetti cantieri navali americani che hanno realizzato una barca a vela della lunghezza di 11 metri, con baglio massimo di 3 metri, utilizzando a piene mani la vetroresina per la costruzione dello scafo.
Comprare una barca negli USA conviene?
Comprare una barca negli USA, quando il nostro euro era molto forte sul dollaro, nel Belpaese, si innescò una corsa all’acquisto di barche americane. In molti casi, si rivelò un ottimo affare, mentre altri sprovveduti, invece, si sono ritrovati con delle vere e proprie “fregature” e senza neppure la consolazione di potersi lamentare.
Regal, barca open USA
Dagli Usa arriva il Regal, una barca open che mette la voglia di navigare sotto costa. Si tratta di una proposta americana che illustra come ci sia la possibilità di avere un’ottima barca open per il diporto con tutta la famiglia a bordo.
Chi volesse fare dei piccoli spostamenti da costa a costa, per passare il fine settimana all’insegna della vita marinaresca, può scegliere un’imbarcazione come la Regal. Al prezzo di poco inferiore ai 26.000 euro, il cliente porta con sé una barca veramente maneggevole e divertente.
Ganbare, il “Sol One Tonner”
Verso l’inizio degli anni settanta un profondo dilemma investì tutti i progettisti nautici specializzati in barche da regata: era meglio costruire barche con dislocamento leggero o pesante?Molti regatanti scelsero la seconda versione viste le scarse qualità boliniere della barche cosiddette “leggere”.
Solo e controcorrente il giovane Doug Peterson, all’epoca progettista già conosciuto nel settore delle regate, realizzò un progetto dove il compromesso tra peso e performance era del tutto omogeneo ed equilibrato. Disegno così il Ganbare, un One Tonner di tutto rispetto. Lo scafo venne realizzato utilizzando la tecnica dello strip planking con lamine e listelli, di Cedro rosso, a sezione quadra ricoperti di resina epossidica ed appoggiati sulle ordinate.
Cabo 44 HTX, sognando “California”
Ci sono barche che sono nei sogni di ogni amante del mare e, per fortuna, qualche volta i sogni si avverano. Il nuovo Cabo 44 è una di questa barche da sogno, soprattutto per gli amanti della battute di pesca d’altura. Questo nuovo modello va a sostituire il precedente 45 piedi e si pone come valida alternativa alle concorrenti di un settore che da anni si presenta molto agguerrito e concorrenziale.
Il cantiere di Adelanto, in California, ha pensato di rinnovarsi senza però stravolgere le caratteristiche peculiari del suo modello di punta, grazia anche alla collaborazione con il progettista Micheal Peters. L’accento è stata posta sulla ricerca di un maggiore confort di bordo sia nelle zone del ponte che sottocoperta.
Grady White 180 Sport, “petit peste”
Di recente ho potuto provare, nelle acque della Liguria, un Grady-White 180 Sport, la tipica imbarcazione da pesca made in USA. Sin dal primo approccio si capisce subito che questo piccolo 18 piedi nasconde, in realtà, delle doti sorprendenti sia in termini di tenuta che di affidabilità in ogni situazione di mare.
L’aspetto innovativo di questo Center Console, unito ad un’ottima abitabilità e comfort, sono studiati su misura per un “neo fisherman”, che vuole cimentarsi in questa disciplina per la prima volta e senza avere molta dimestichezza con la conduzione di grandi scafi.
Manitou, il “dio” della vela di JKF
Molti uomini famosi ed importanti amano andare in barca a vela e tra i vari personaggi storici come non ricordare il presidente degli USA John F. Kennedy, morto a Dallas il 22 novembre 1963 dopo essere stato colpito a morte durante un oscuro attentato, perpetrato ai suoi danni, forse da apparati del governo e dei servizi segreti. Da buon marinaio del New England il mare e la vela erano certo nel suo DNA sin dalla nascita, anche se poi crebbe in un elegante sobborgo di Boston.
La l’amore per il pare portò Kennedy, durante la seconda guerra mondiale, a diventare ufficiale di marina combattendo nel pacifico al comando di alcune motovedette siluranti. Negli anni del conflitto si distinse anche per imprese eroiche che gli consentirono di ottenere alte onorificenze militari.
Crownline 250 CR, da provare…per vivere il mare!
C’è chi si compra una barca per vivere il mare e c’è chi invece le barche le utilizza solo per ostentare boriosamente la propria ricchezza. Nulla in contrario se uno può permettersi uno scafo da 20 metri e più, io mi domando solo se veramente tutti i “nababbi”, poi, riescono ad apprezzare la vita e lo spirito marinaresco stando a bordo di un “minitransatlantico”, dotato di tutti i confort quasi fosse una villa di lusso.
Alcuni proprietari di mega yacht mi spiegavano che loro, non amando “navigare”, preferivano la barca a motore così da spostarsi più rapidamente da un punto all’altro della terra ferma, in modo da evitare assolutamente i problemi dovuti alla lunga permanenza in mare. Libero per pensiero in libero stato, direbbero gli illuministi di una tempo, inutilità e dispendio di risorse, direi io oggi.
Barche con chiglia lunga, il ritorno dei “grandi” scafi
La tendenza dei moderni designer è quelle di costruire barche a vela sempre più veloci e sempre più simili agli open da 40 piedi od ai VOR 70, impegnati nelle sfide oceaniche. Carene, piatte, bagli massimi arretrati lame lunghe con profilo idrodinamico sono le caratteristiche principali dei moderni sloop, denominati pomposamente fast cruiser.
Nella realtà questi fast-cruiser non sono barche che possono garantire una navigazione d’altura confortevole specialmente quando trovano onde e mare contrario e devono risalire e bordeggiare di bolina. In queste situazioni ad ogni onda lo scafo sbatte, si pianta e si ha la sensazione che la chiglia si possa spezzare in due. Non parliamo poi se si ha la sfortuna di dormire nella cabina di prua, dove diventa impossibile chiudere occhio a meno che non siate dei provetti saltimbanco.
Corsair 37, la rivoluzione dei trimarani
Da quando si è conclusa l’ultima edizione della Coppa America, vinta dal maxi trimarano del team di BMW Oracle, sembra che questo tipo di scafi abbia riscosso e suscitato l’interesse del grande pubblico.
Molti armatori, nonostante le difficoltà oggettive di possedere questo tipo di barca, hanno optato per questa scelta rivolgendosi a quei pochi cantieri che mettono in produzione i multi scafi. Se fino ad oggi al massimo era possibile acquistare un catamarano da crociera, adesso invece si possono trovare anche trimarani dalla dimensioni generose e dalla prestazioni superlative.
Eliche Bravo 3, l’evoluzione della specie
Mercury Marine ha annunciato il lancio sul mercato di una nuova versione delle eliche Bravo , per piedi poppieri. La nuova gamma comprende tre 4 pale anteriori con passo che può variare dai 20 pollici sino ai 22,5.
Questo nuovo set di eliche per trasmissioni entrofuoribordo della serie Bravo consiste in due eliche controrotanti installate sullo stesso piede, con quelle anteriori a quattro pale mentre quella posteriore resta come la precedente a 3 pale.
Maxum 2100 Cuddy, la spider del mare
A vedere le linee sportive e molto filanti del Maxum 2100, pare proprio di trovarsi di fronte ad una vera e propria spider del mare. La Maxum Marine che fa parte del gruppo Brunswick, colosso americano della nautica, ha realizzato nel suo cantiere di Pipestone, nel Minnesota stato dei grandi laghi americani, un vero gioiellino di tecnologia.
Questo nuovo sport-boats vanta un disegno della carena innovativo con una V molto pronunciata verso prua ed un deadrise variabile che degrada verso poppa così da consentire maggiore portanza nella fase di planata della barca.
La scelta giusta, Catamarano o Monoscafo?
Dopo le sfide della 33° edizione della Coppa America, c’è da pensare ad una nuova era per i multiscafi da crociera, quasi da sempre relegati al rango di barche espressamente concepite per il charter, rispetto ai mono.
Certamente non è facile mettere a confronto due tipologie così differenti dato l’approccio estetico che per molti fa pendere l’ago verso i classici monoscafi.