Mattia 52, il catamarano tutto “Italiano”

Da sempre la Francia è la patria dei multiscafi, sia da regata che da crociera, e lì ogni anno escono dai loro cantieri splandite imbarcazioni che navigano in tutto il mondo soprattutto nei carabi e nella Polinesia .

In Italia, al contrario, la tradizione cantieristica era limitata sino ad ora a piccole imbarcazioni per lo più  sportive e da regata. La Mattia, azienda lariana con sede a Dervio,  che  da oltre trenta anni produce catamarani, di recente ha annunciato la nascita del suo primo multiscafo da crociera: il Mattia 52.

Cranchi Sixsty 4 HT, salta in “lungo”

A prima vista si capisce subito che questa nuova imbarcazione del cantiere lombardo Cranchi, che produce barche sin dal lontano 1870, è frutto di uno studio attento sia in termini di stile che per quanto riguarda le qualità tecniche.

La progettazione è la sintesi del lavoro svolto all’interno del cantiere ed è risultato della concertazione del settore studi e ricerca e quello del reparto prototipi. In questo nuovo Sixsty 4 HT tutto è studiato per essere pratico e di estrema funzionalità, segno evidente che il cantiere vuole tentare il salto verso il segmento dei grandi Yacht, quelli cioè che generalmente superano i 20 metri di lunghezza e che sempre più si avvicinano alle navi da diporto.

V Yacht 37, passione imprenditoriale


Molto spesso le nuove avventure imprenditoriali nel settore della nautica da diporto nascono quasi per caso, grazie soprattutto all’entusiasmo ed alla passione di armatori che a loro volta diventano costruttori.

Nel caso però del cantiere V Yacht la passione non coincide assolutamente con l’improvvisazione dato che questa realtà della cantieristica nostrana nasce da un pool di esperti sia del Big Game che della vela da regata, che hanno messo a frutto la loro esperienza ed hanno creato dei nuovi progetti capaci di confortarsi senza timore con i vari concorrenti.

Come scegliere il “tender” ideale


Quando si decide di affrontare una lunga crociera, magari intorno al mondo, è sempre necessario portarsi dietro un piccolo gommone – per gli anglofoni sfegatati: tender o dinghy che dir si voglia-, che ci consenta di por sbarcare anche quando non è possibile trovare un attracco in un porto sicuro.

In molti casi avere un tender di buona qualità serve anche per poter scendere a terre quando si da fondo all’ancora in rada, perché  si è deciso di non voler sostare nei porti e nelle marine, giusto per poter godere appieno dei vantaggi della vita in mare e provare i vantaggi della privacy  delle baie poco affollate.

SW 110 Thalima, la classe per la navigazione d’altura

E’ il primo esemplare di fast cruiser realizzato in sud africa grazie alla collaborazione dello studio Farr e della nauta design. Questo nuovo Southern Wind da 110 piedi nella versione Rasied Saloon si caratterizza per una linea moderna e molto performante con un armo frazionato ed albero e boma in carbonio ad alto modulo di resistenza, mentre il sartiame ed in Pbo.

Le rifiniture sono all’altezza della fama del cantiere con un ponte rivestito interamente in teak ed una tuga molto bassa anche se abbastanza squadrata con i paramare che si estendo sino a superare la doppia timoneria.

Austin Parker 42, nome straniero barca italianissima

 

A vederla sembra proprio un modello made in USA, ma nella realtà di straniero ha solo il nome, per il resto tutto è frutto della capacità produttiva ed innovativa di una realtà tutta italiana. Il design è stato curato dal cantiere con l’aiuto di Flavio de Simoni e si presenta con uno stile classico che riprende le linee dei vecchi Lobster americani.

L’intervento dello stilista ha certamente corretto gli aspetti meno estetici di questo tipo di barche. La tuga è stata contenute in altezza e dimensioni risultando molto slanciata, mentre la carena rimane potente e con una linea di carena adatta ad affrontare anche le condizioni di mare più impegnative.

Bénéteau, lancia il primo motore ibrido


I motori ibridi elettici ed endotermici stanno prendendo sempre più piede nell’industria automobilistica, mentre per quanto riguarda la nautica da diporto il loro impiego è solo agli albori.

Alcuni cantieri però si stanno impegnando per sviluppare dei sistemi ibridi, soprattutto in funzione di ausilio ai motori endotermici alimentati a diesel con enormi benefici sia in termini di emissioni che di risparmio di carburante e di conseguenza aumento dell’autonomia.

Gieffe Yacht 60, eleganza e prestazioni made in “Orobie”

L’ultimo nato in casa Gieffe Yachts, noto cantiere con sede e produzione nelle valli Orobiche, sorprende per le sue linee molto aggressive che lo fanno apparire un racer puro, quasi a voler rincorrere l’ultima moda delle barche spiccatamente corsaiole e con linee d’acqua volutamente estreme.

Nella realtà l’intento della MP Design, progettiste di riferimento di Gieffe, è quello di creare una barca vivibile ed adatta alla crociera anche se con caratteristiche molto vicine alle barche da regata.

Aluyacht 480, la barca in alluminio non è il Domopak

AY480-prua

Molti amici non credono che le barche in alluminio siano migliori di quelle in vetroresina, anzi sono convinti che poi, in fondo in fondo, questo metallo sia soggetto a corrosioni ed usura al pari delle altre barche costruite in materiali vari.

Personalmente sono convito che le barche in alluminio siano superiori sia per caratteristiche intrinseche che per la possibilità quasi unica di lavorazione del materiale estremamente personalizzabili ed a costo contenuti.

Salpa Laver 32.5, la dolce vita partenopea

Salpa Nautica 32.5

Vi sono cantieri di grande blasone con i quali la nautica italiana riesce ad avere il primato assoluto nel settore diporto e grazie a queste aziende che costruiscono i grandi yacht destinati ai mercati più esclusivi, la bilancia commerciale con gli altri paesi concorrenti è sempre in attivo.

Oltre alla fascia dei big esistono delle realtà produttive, magari non ancora molto conosciute a livello internazionale, che riescono a meravigliare chi pensa che certi livelli di eccellenza non possano essere raggiunti da chi opera nelle fasce più basse, per dimensioni e listini.

Al via la terza edizione del Primatist Trophy

Primatist trophy

Molti appassionati di motonautica sentono la mancanza di competizioni sportive dedicate ai diportisti puri che però vogliono dare sfogo ai numerosi cavalli delle loro imbarcazioni.

In ossequio allo spirito competitivo, da sempre nel DNA della famiglia Abbate, quest’anno la nuova edizione del Primatist Trophy di correrà nelle acque del  Granducato dove storia e motori potranno affascinare anche i semplici appassionati di nautica.

Blu Martin, batte la crisi con nuovi investimenti

Blumartin st 55

 

Nonostante il 2010 sia ancora un anno molto difficile per la nautica da diporto, con fatturati scesi di oltre il 50 % rispetto a due anni fa e molte barche restino invendute, alcuni cantieri investono nuove risorse promuovendo e diversificando le strategia di vendita e la cura al cliente.

In questo panorama non roseo il piccolo, ma consolidato cantiere comasco Blu Martin ha iniziato un profondo programma di investimenti ed innovazione a tutti i livelli. In primo luogo è arrivato al traguardo il progetto di completamento della gamma con importantissime novità.

Maxi Dolphin, mega eleganza e prestazioni

Maxi Dolphin 65
Il nuovo Maxi Dolphin 65 è stato realizzato con la collaborazione di Luca Brenta e Steve Huish che hanno unito le proprie capacita sopraffine per realizzare uno scafo della elevate prestazioni, ma con linee eleganti e molto innovative.

Le tecniche impiegate dal Cantiere Maxi Dolphin, specializzato proprio in barche ed yacht su “misura”, hanno permesso di poter differenziale lo stile generale di questa barca che volendo può avere anche uno scafo colorato ed un ponte interamente rivestito in teak di grande qualità.

Azimut, sbarca in Brasile

Azimut - Benetti group
Paolo Vitelli, presidente del Gruppo Azimut-Benetti ha annunciato lo sbarco di Azimut nel continente sudamericano del Brasile. La nuova società, Azimut do Brasil Yachts, gestirà la realizzazione di imbarcazioni a marchio Azimut tramite un proprio sito produttivo ubicato ad Itajai, nello stato brasiliano di Santa Catarina.

Il nuovo sito produttivo sarà pronto al decollo già a partire dal prossimo agosto, e prevede, in questa fase di start-up, la realizzazione delle prime unità entro la prossima estate. La cosa veramente impressionante che questo nuovo cantiere si sviluppa su una superficie complessiva di oltre  200.000 mq che ne fa il più grande cantiere nautico coperto al mondo, un primato certamente invidiabile.