Rose Island Lobster 38, per chi vuole pescare e magiare aragoste senza annoiarsi.

Roshe Island Lobster 38

Nello Stato del Maine quelli che noi chiamiamo Astici vengono definite Lobster – Aragoste  letteralmente -.  All’inizio degli anni 50 molto pescatori iniziarono a farsi costruire della tipiche imbarcazioni, le Lobsterboat  appunto, per uscire nelle gelide acque dell’Atlantico e poter catturare questi preziosi crostacei.

Queste barche nate per offrire il massimo dell’affidabilità, come era richiesto a una vera e propria imbarcazione da lavoro, nel corso degli anni  sono state trasformate in motoryacht per il diporto, mantenendo quanto più inalterate sia le qualità marine che l’estetica.

Selva, un italiano a capo della nautica mondiale

Selva Motori

La notizia ai più forse interessa poco o nulla, ma per gli operatori del settore nautico è certamente una novità di tutto rispetto. Lorenzo Selva, già vicepresidente di Ucina, è stato nominato presidente del nuovo comitato esecutivo dell’Icomia, associazione le maggiori federazioni nautiche del mondo.

La nomina, avvenuta a Cigago il 12 giugno scorso in occasione del 44° Annual General Meeting, conferma il grande spessore e considerazione che in questi anni ha raggiunto la nautica Italiana nel panorama mondiale.

Pershing 92, l’ultima sfida di Ferretti Group

Pershing 92
Nella conferenza stampa a Milano, di martedì 15 giugno,  è stata svelata una nuova ammiraglia del gruppo Ferretti: il Pershing 92, che sarà presentato in anteprima mondiale al prossimo 50° Salone internazione della Nautica di Genova.

La particolarità di questo nuovo super motoryacht è l’azione sinergica di altri due marchi mondiali leader nei rispettivi settori: Poltrona Frau ed Ernesto Meda. Due marchi d’eccellenza del made in Italy per una barca dalle qualità eccezionali, quasi a voler riprendere anche sulle barche lo stile classico delle produzione industriale di qualità con divani di pregio e cucine super tecnologiche e dal design unico.

Serapo 42, il Gozzo che “vola” sulle onde

Serapo 42
A prima vista  lo Serapo 42 sembra una barca molto più grande dei suoi “soli” quasi 13 metri di lunghezza fuori tutto. In realtà questo gozzo planante offre spazi molto ben sfruttati ed un’abitabilità fuori dal comune, segno evidente che il progettista ha saputo magnificamente conciliare l’eleganza delle linee  con i disegni dello scafo.

Una volta questo tipo d’imbarcazioni erano considerate una sorta di ibrido, una di via di mezzo tra le barche da pesca e quelle da crociera o per il puro diporto. Oggi invece lo studio del progetto non ha nulla a che vedere con i vecchi gozzi sia in termini di prestazioni che per stabilità di rotta ed assenza totale di vibrazioni.

Della Pietà 70’, il passato glorioso.

Della Pietà 70

I Cantieri Nautici Dalla Pietà rappresentavano e forse rappresenteranno ancora un patrimonio di tradizione e di tecnologia applicato alla nautica da diporto.

Molti dei lavori del cantiere venivano basati sulla manualità ed artigianalità in unione con le nuove tecnologie in materia di carena/trasmissioni/propulsioni e lay out interni ed esterni. Purtroppo non è facile capire come questo patrimonio sia stato oggetto di un repentino declino che ha condotto alla vendita delle strutture in mani straniere.

Morgana 72, la “fata” della Vela

Arredomar  Morgana 72

 

Molto spesso quando si provano delle barche si possono provare sensazioni forti come non mai  anche se non sempre è possibile descrivere quello che una sta vivendo.

Quando ebbi la fortuna di salire sul  Morgana 72′, lo sloop «one off» realizzato dal cantiere Arredomar di Sergio e Renzo Marchi, cantiere che dal 1927 regala al mondo della nautica da diporto imbarcazioni di prestigio, la vela prese una dimensione diversa molto simili a quella di volare.

Dominator, la crisi si supera anche così!

Dominetor

Dopo poco più di un decennio di vita il cantiere di Fano  Dominator passa di mano. Il brand Dominator è infatti stato acquistato da un gruppo di investitori austriaci che tenteranno di rilanciare il marchio e la produzione di questi prestigiosi scafi.

Il cantiere fanese, che negli ultimi anni si era imposto all’attenzione del pubblico e degli operatori del settore per la costruzione di barche molto innovative e ben disegnate, alla fine del 2009 aveva chiesto l’amministrazione controllata ed un concordato preventivo coi creditori , dato che i debiti erano esplosi esponenzialmente.

Gobbi 225 S, la piccola peste corre ancora

Gobbi 225 S

Ci sono barche che per ognuno di noi rappresentano della pietre miliari per la nostra storia nautica. 

Il Gobbi 225 S, marchio che oggi non esiste più dato che è stato assorbito da un grande gruppo, era certamente un motoscafo poteva soddisfare l’esigenze di un’utenza che ricercava la competenza come parametro di acquisto di un daly cruiser  unitamente al suo design innovativo e per certi versi rivoluzionario per l’epoca.

Sessa C38, la “febbre” vola sull’acqua

sessa-marine-c38

Dopo il successo commerciale del C35, Sessa Marine ha varato il nuovo undici metri da crociera che alla sua prima apparizione ha già ottenuto il premio quale miglior sport cruiser nella categoria under 45 piedi, al London Boat Show 2010.

Lo scafo riprende le linee dei suoi predecessori con una prua molto proporzionata che si integra magnificamente con la tuga slanciata tipica delle barche sport di ultima generazione.

Oyster 34, la perla della nautica

Oyster 34
Dopo anni di oculata gestione e consolidato sul mercato la propria posizione, ampliando la l’azienda, Sessa Marine decise di percorrere parallelamente la strada dei cabinati oltre la soglia del natante.
Verso la fine degli anni novanta con la presentazione e il lancio dell’ammiraglia Oyster 36, Sessa Marine ottenne  entusiastici consensi, superiori alle aspettative, tanto che oggi  il numero di esemplari cabinati prodotti supera di oltre il 30% tutte le previsioni stimate al tempo.

Per questo  il cantiere  pensò che strategicamente fosse il momento di lanciare sulla scia del 36, una nuova importante imbarcazione cabinata.  Gemella :l’Oyster 34,

Scillino 25, e la pesca sia con voi!

Sciallino 25

Il cantiere navale Sciallino da sempre vanta una lunga nome ed  esperienza nella costruzione di barche da pesca e da diporto. Il gozzo Sciallino è da oltre trent’anni sinonimo di qualità e sicurezza grazie alle sue doti di navigabilità e sicurezza, per le quali in mare formato diventano il compagno di ogni giorno.

Nel cantiere di Ceriale Ligure l’attività è sempre la stessa. La frenesia degli addetti è tale che per poter soddisfare le moltissime richieste dall’Italia e dall’estero sono state abolite le pause caffé -almeno prima della crisi era così-

Flares 26, l’innovazione ed il progetto che piacerebbe a Tremonti

Flares 256

Quando Michele Carnevale, grazie alla sua caparbia volontà di affermarsi nel mondo del diporto, riuscì dopo molto tempo a sviluppare le sue creature grazie anche alla gestione attenta ed oculata del suo nuovo cantiere, fu un successo immediato  I prodotti in breve tempo incontrarono  molto  interesse sia tra gli appassionati del settore nautico, che tra gli addetti.

Ne è una prova lampante il 256 Flares, il piccolo/grande motoryacht, che al tempo proponeva interessanti risvolti anche di natura fiscale essendo  omologato come natante – entro i 7,5  metri – , ma che in realtà superava i 9 e passa metri di lunghezza fuori tutto, abbinati ad una capace e sorprendente abitabilità interna.

Barche storiche, Rio 850 Cruiser

Rio 850 cruiser

Nella memoria di tutti gli uomini di mare o appassionati di nautica ci sono barche  come il Rio 850 che suscitano sempre stupore e fascino ogni volta che se ne incontra una in qualche porto o marina.

Questo piccolo grande cabinato dalle sorprendenti doti abitative è ricco di soluzioni originali e utili alla vita di bordo. Ai tempi veniva omologato entro i 7,50 metri, ma in realtà tra la coperta, la prua e la poppa vi era circa un metro in più, sfruttato per garantire molto spazio sia nel pozzetto che sottocoperta.