Swift Trawler 44, l’invito alla crociera

Tra le novità del salone di Parigi 2010 spicca sicuramente il nuovo modello di casa Bénéteau : il Trawler 44, che va a completare la gamma della serie Swift Trawler.

La cosa che più mi ha colpito, di questa tipologia d’imbarcazioni, è il ritorno ad uno stile classico, con linee d’ispirazione retrò che si coniugano alla perfezione con il nuovo motto del cantiere transalpino: “la cultura del viaggio e l’universo del mare”.

FIRST 44.7, l’usato garantito.

Ci sono barche che sui campi di regata hanno fatto la storia della vela, vincendo e conquistando moltissime vittorie. Il First 44,7 nasce dalla firma del prestigioso studio Farr autore di scafi velocissimi e sempre molto ben rifiniti anche sotto coperta.

Lo scafo è realizzato in vetroresina laminata piena con tessuti multiassiali e mat polimerizzati con resina di poliestere. La struttura della chiglia è rinforzata da un contro stampo strutturale che ingloba sia i madieri che i longheroni.

Catana 50 Ocean Class, la “spada” del mare.

La Catana ( in realtà con la K) come tutti sanno è la tipica spada lunga giapponese. Anche se molti nipponici usano questa parola per indicare genericamente una spada, il significato del termine “katana” indica una spada a lama curva con taglio singolo di lunghezza superiore ai 60 centimetri usata soprattutto dalla casta dei samurai.

Catana è stata, per anni, anche un modello di moto di un noto marchio sportivo del Sol Levante, che molti della mia generazione ricordano sfrecciare su piste e strade. Oggi Catana è il primo esemplare di una nuova serie di catamarani realizzati dal cantiere transalpino Ocean Class. Questo multiscafo si presenta con della linee moderne ed innovative dove spiccano per importanza, non solamente estetica, una prua molto filante e sottile e due derive mobili che escono sopra la coperta da dove possono essere gestite.

Bénéteau, il “non” Sense 50

Tra le varie imbarcazioni esposte all’ultimo salone di Genova c’è ne stata una che mi ha colpito in modo particolare, anche se non saprei dire se del tutto positivamente. Infatti il nuovo Sense 50, del cantiere francese Bénéteau, è  decisamente una barca inconsueta se rapportata ai più recenti modelli “sfornati” dallo stesso cantiere o dai suoi diretti concorrenti.

La nuova filosofia ispiratrice , sense o non sense che dir si voglia, racchiude in se un duplice concetto: uno scafo dal disegno moderno e performante ed una tuga alta, squadrata e dal design tipico delle barche degli anni settanta, sormontata da un roll-bar, a parer mio, del tutto superfluo.

Gib’Sea 234, il “piccolo” della famiglia

Non sempre una grande barca deve essere necessariamente uno scafo dalle dimensioni superiori ai 10 metri, perché contenuti tecnici e prestazioni veliche dipendono, soprattutto dalla bontà del progetto e dalla capacità del cantiere di coniugare scelta di materiali e capacità costruttive.

Oggi, che la maggior parte dei grandi cantieri, penalizzati dalla crisi mondiale, stanno riscoprendo i piccoli natanti da crociera, i quali se ben realizzati possono anche soddisfare l’esigenze di molti armatori senza per questo doversi svenare economicamente, sembra strano che la Gibert Marine abbia smesso di produrre proprio una delle barche più ricercate: il Gib’Sea 234.

Jeanneau Prestige 30, “anima” silenziosa.


Jeanneau, con il Prestige 30, completa la gamma degli scafi a motore che comprende ben cinque modelli sino a 52 piedi. Questo motor yacht è disponibile nelle due versioni: una completamente Open e l’altra, cosidetta, Sport Top, per via del tetto apribile, ormai di moda su questo tipo di scafi.

Il progetto è frutto della collaborazione tra il designer italiano Vittorio Garroni, che ha realizzato il layout interno, e lo studio tecnico del cantiere che si è occupato del disegno della carena e della tuga. Nelle sue linee essenziali l’hard top non appesantisce molto la sovrastruttura della barca integrandosi con armonia nel roll-bar, grazie anche alle ampie finestre laterali che consento una buona vivibilità del pozzetto in completa “plein air”.

Tofinou 7, una barca d’altri tempi

Quando sono andata al Salone di Cannes, durante il viaggio ho incontrato un signore molto discreto, infatti, furono le scarpe che indossava a confessarmi la sua passione per il mare, un classico paio di mocassini di cuoio coi lacci in cuoio e la suola in gomma. Subito dopo, iniziammo a fare due chiacchiere e mi disse che aveva una “barchetta” di 7 metri costruita dal Cantiere Latitude 46. Capii subito che si doveva trattare di un Tofinou.

Tofinou 7 è una barca a vela veramente bellissima, con uno stile inconfondibile e dal gusto dichiaratamente anni Trenta. Con Latitude 46 è come fare un salto nel passato. Infatti, Philippe Joubert, fondatore del cantiere, ha lanciato una vera e propria moda per il retrò classico, ma nell’arco di 15 anni ha saputo farsi apprezzare anche e soprattutto per la grande cura dedicata alla costruzione delle barche. Oggi vanta un’equipe di 20 artigiani e ben 300 barche in giro per i mari del mondo.

Kaidoz, esercizio di stile ?

Recentemente, scorrazzando per vari siti web di alcuni cantieri, mi sono imbattuto in quello della Kaidoz Yacht. Un cantiere francese che ha fatto dell’innovazione tout court, la sua filosofia principale. 

A vedere alcune foto delle barca i puristi delle linee rimarranno a bocca aperta, vista l’inconsuta forma della “tuga” , sostituita da una struttura mobile.  Sicuramente bisogna essere veramente coraggiosi per poter disegnare e realizzare una barca del genere, soprattutto in un momento come questo, dove il mercato della nautica mondiale è certamente in ribasso.

Progetta la “tua” barca con Bénéteau


    Ci sono molti appassionati ed anche professionisti della nautica da diporto che sempre più spesso suggeriscono ai cantieri produttivi come rifinire la barche e quali sono le esigenze principali di chi in barca ci va spesso.Oggi il cantiere francese Bénéteau offre, a tutti gli appassionati di mare e di vela, la possibilità di interagire direttamente, al fine di dare consigli, suggerimenti od semplici osservazioni, per poter definire insieme la barca del prossimo futuro. 

Beneteau Montecarlo 47, l’ammiraglia col Fly


Dopo il successo di pubblico e di vendite, ora il Bénéteau Montecarlo 47 si può avere anche con il ponte superiore. Tutto il resto è rimasto uguale, motori, trasmissioni, tuga e specchio di  poppa.

Il nuovo scafo non ha nulla da invidiare alla versione precedente, mentre il prezzo è salito di circa 35000 euro. Le prestazioni sono quasi identiche grazie anche all’ottima motorizzazione Volvo Penta IPS 600 che consente anche alle versione più alta di raggiungere e superare i 30 nodi di velocità di punta.

Bénéteau, lancia il primo motore ibrido


I motori ibridi elettici ed endotermici stanno prendendo sempre più piede nell’industria automobilistica, mentre per quanto riguarda la nautica da diporto il loro impiego è solo agli albori.

Alcuni cantieri però si stanno impegnando per sviluppare dei sistemi ibridi, soprattutto in funzione di ausilio ai motori endotermici alimentati a diesel con enormi benefici sia in termini di emissioni che di risparmio di carburante e di conseguenza aumento dell’autonomia.

Bénéteau First 30, petit peste

First30

Sono passati oltre 30 anni dal primo esemplare varato da Bénéteau del First 30, ma il concetto ispiratore è sempre lo stesso: creare una piccola imbarcazione dalle grandi caratteristiche tecniche per poter dare ai futuri neo armatore uno scafo capace di competere nelle regate di categoria e poter essere anche comodo in crociera.

A prima vista si nota subito che nel progetto non è stata tralasciata la ricerca del giusto compromesso tra comodità e prestazioni, lo scopo del cantiere d’oltre alpe è proprio quello varare un modello capace di primeggiare tra le boe sia in tempo reale che in compensato.

Jeanneau Leader 8, il “piccolo” dal grande cuore.

Jeanneau-Leader-8
E’ lo scafo più piccolo della serie creata da Jeanneau per gli amanti degli scafi a motore, ma racchiude in se doti e dotazioni di grande levatura tanto da far concorrenza anche ai modelli concorrenti di classe superiore.

A prima vista le linee paiono filanti e morbide nonostante la soluzione estetica un po’ superata del roll-bar che funge da sostegno al tendalino copri parasole del pozzetto.  Le murate sono all’altezza giusta e sono aggraziate dalla presenza di due finestre basse che portano luce agli interni sottocoperta.

First 35, arriva la “furia” del mare

first 35 2
Il nuovo First 35 è frutto dell’opera dello studio Farr design che ha già progettato la sorella maggiore della serie il 40 piedi. Le linee d’acqua si distinguono per le sezioni prodiere molto sottili così da garantire un morbido e deciso ingesso sull’onda.

La poppa è larga è svasata per poter compensare i volumi immersi in fase di sbandamento. La tuga è molto bassa e filante sulla quale spiccano le inconfondibili finestrtature rettangolari vero must dello scafo. Certamente un progetto molto adatto alla velocità in ogni condizione di navigazione tanto che la chiglia è dotata di un bulbo a T rovesciata così da abbassare il baricentro sotto la lama di deriva.