Barche in alluminio, belle ma costose

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Negli ultimi decenni la vetroresina ha rappresentato il materiale preferito per la costruzione di imbarcazioni da diporto, soprattutto per la produzione di serie. Con un costo estremamente competitivo rispetto ad altri materiali e la sua facilità di utilizzo, visto che le barche in vetroresina sono fatte su stampi femmina, consente altresì un notevole risparmio di tempo ed impiego di manodopera.

Inoltre si era convinti, che la polimerizzazione delle resine con la fibra di vetro, non comportasse manutenzione, rendendo la barca “eterna”. Nella realtà col passere dei lustri si è visto che anche la vetroresina poteva avere dei problemi gravi quali: osmosi, delaminazione e stress da fatica strutturale.

Elios e storie tese dei pannelli solari

BARCA CON APNNELLO SOLARE

Produrre energia elettrica dal sole non è certo una scoperta recente ma sino ad ora installare dei pannelli fotovoltaici sulle barche non è stato semplice, né tanto meno conveniente. Paradossalmente anche sui mega yacht, da decine di milioni di euro, dove si può trovare ogni tipo di accessorio o gadget per il confort di bordo, di pannelli solari non se ne vedono molti e non certo per questione di costi.

I designer di barche non li amano perché sono “antiestetici” e di difficile collocazione a bordo, i cantieri non li offrono quasi mai tra gli optionals perché costosi e gli armatori non sanno che farsene di “energia pulita” e preferiscono risparmiare.

Cucinare in barca, fantasie da chef

La Cucina della barca

Molti pensano che cucinare in barca sia una cosa facile e divertente, altri pensano che sia una cosa impossibile e c’è poi chi, come il Prof. Marino Malissano esimio nutrizionista, vi “terrorizza” affermando:

Cucinare in barca non è un’impresa facile scordatevi le comodità di casa, perchè non è possibile preparare piatti sofisticati od elaborati dati gli spazi ristretti, con un frigo piccolo e la mancanza di luoghi idonei dove conservare la cambusa ed i cibi freschi.

Nella realtà, come sempre, la verità sta nel mezzo e per esperienza diretta, anche in navigazioni oceaniche, posso garantire che su ogni barca è possibile preparare piatti gustosi, succulenti da fare invidia a molti Chef de Rang. Al massimo è il servizio che lascia a desiderare visto che nella stragrande maggioranza delle barche non vi sono piatti di porcellana, calici di Boemia e posate d’argento.

Il Radar in barca, questo sconosciuto

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Quando si naviga per mare di notte, con scarsa visibilità o peggio quando c’è una nebbia da fare invidia a quella che si trova di solito nella bassa Val Padana, lo strumento di ausilio e sicurezza più utile è sicuramente il Radar.

Nato per scopi militari all’inizio degli anni 30 del ventesimo secolo, salvò la Gran Bretagna dall’invasione nazista, durante la II° Guerra Mondiale, permettendo alla flotta ed aviazione britannica di individuare con largo anticipo i bersagli nemici su cui dirigere l’aviazione da “caccia” ed il fuoco di sbarramento della contraerea.

Cambusa e giardinetto: cosa coltivare a bordo

GermogliColtivare piante e germogli a bordo può costituire una piacevole, economica e salutare soluzione navigando per lunghi tratti. I semi germogliati costituiscono un’ottima fonte di enzimi, oligoelementi ed aminoacidi essenziali e soprattutto di vitamine e sali minerali sempre preziosi in barca, particolarmente quando fa caldo e si suda molto.

Nel secolo scorso, gli equipaggi delle navi a vela che percorrevano lunghe rotte oceaniche, erano spesso decimati dallo scorbuto e da altre malattie causate dalla mancanza di cibi freschi e, quindi, di vitamine. Già da allora si coltivavano, ma esclusivamente per gli alti gradi a bordo, piante e germogli nel giardinetto sistemato a poppa, in corrispondenza della cabina del capitano e dal quale deriva il nome «andature al giardinetto» per le andature portanti.

Col Pogo 10.50 si “vola” Low Cost

Pogo 10.50Volare è sempre stato il sogno di ogni uomo sin dai tempi epici di Icaro o dell’epopea dei fratelli Wright, ma “volare sull’acqua” è ancora una chimera per moltissimi velisti, soprattutto per coloro i quali non hanno a disposizione budget milionari per costruirsi dei multi scafi iper tecnologici come quelli visti nelle regate oceaniche o nei vari tentativi di record di velocità.

In verità oggi è possibile, per chi ha una buona esperienza velica di base, provare forti emozioni planando sull’acqua ad oltre 15 nodi con uno scafo di serie e dal prezzo contenuto. Mi riferisco al Pogo 10,50 costruito dal cantiere bretone Pogostructures.

Il vostro motore “beve” troppo?

motore entrobordo

In Italia, con il prezzo dei carburanti alla pompa tra i più alti del mondo, quando si compra una barca a motore una delle prime domande che si pone al venditore è: ma quanto consumano questi motori?

Nella stragrande maggioranza dei casi l’abile e scaltro broker o concessionario vi risponderà in maniera convincente od evasiva a seconda dell’esperienza nautica che avete dimostrato, nelle vostre esternazioni in fase di trattativa, e con frasi del tipo: Questi motori vanno a gasolio” (come se al distributore lo regalassero) o peggio: “ Certo è un motore a benzina ma è  4 tempi, quindi consuma meno di una Panda”

Ambrogio Fogar, storia di un grande navigatore

Ambrogio FogarAmbrogio Fogar nasce a Milano il 13 Agosto 1941. Fin da giovanissimo coltiva la passione per l’avventura e gli sport estremi attraversando con gli sci le Alpi,  praticando il paracadutismo ed arrivando persino ad ottenere il brevetto di pilota per  aerei acrobatici.

All’inizio degli anni Settanta nasce poi il grande amore per il mare. Nel 1972 attraversa in solitario l’Atlantico del Nord per buona parte della tratta col timone in avaria. Nel gennaio 1973 partecipa alla regata Città del Capo – Rio de Janeiro.

Bow Thruster, un accessorio inutile?

elica di prua modello btp 140

Molti navigatori e velisti mi chiedono spesso consigli sulla utilità di possedere o meno un “Bow Thruster”, (meglio conosciuta come elica di prua) sulla propria imbarcazione. Ormeggiare barche di stazza e dimensioni notevoli in porti o marine che hanno magari spazi angusti non è certo un’operazione facile anche per i “manici” del timone, soprattutto quando ci sono condizioni meteo difficili se non proibitive.

Per facilitare le delicate operazioni d’ingresso e d’attracco in banchina, oggi sono disponibili sul mercato questi tipi di dispositivi, costituiti da un piccolo motore elettrico abbinato ad una o due eliche controrotanti, manovrabili per mezzo di comandi remoti, generalmente posizionati nei pressi della timoneria,  che vengono installati in appositi tunnel dello scafo, permettendo la traslazione della barca rispettivamente sia a babordo che a tribordo (sinistra e destra ndr).

Garmin GPSMAP 5010, un chartplotter definitivo

Garmin

Garmin, azienda leader nel settore di navigazione satellitare, ha presentato un nuovo chartplotter, il  GPSMAP 5010, che va si avvale delle più moderne tecnologie presenti oggi sul mercato in fatto di navigazione marina.

Interfacciato con un ampio touchscreen da 12″ con risoluzione 1024×768, restituisce una visione ottimale della cartografia, che si avvale della tecnologia BlueChart g2 (opzionale). Questa particolare tecnologia permette la visualizzazione in 3D della informazioni cartografiche, al di sopra e al di sotto della linea di galleggiamento foto ad alta risoluzione e immagini satellitari che permettono di orientarsi in zone sconosciute.

Sailing Maker, un simulatore di vela dinamico

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Per apprendere le fondamenta della vela occorrono come minimo una barca a vela e, naturalmente, il mare. L’ovvietà di questa affermazione non può che essere confermata dai più, nonostante vi sia un’eccezione. Non tanto per la vela, quanto per il secondo elemento: il mare.

La pensa così Sergio Pariscenti, 51 anni, cremasco, istruttore FIV (la Federazione sportiva nazionale che coordina e gestisce totalmente l’attività velica in Italia), a cui è venuta l’idea di Sailing Maker, primo simulatore dinamico per l’apprendimento della vela.

Perrier-Jouët e My Dionea, champagne a bordo della nave yacht

mydionea

Non è raro trovare, anzi sarebbe strano non trovarne, dello champagne esclusivo su uno yacht di lusso. Questa volta il legame yacht-champagne è sancito da una partnership di collaborazione tra due player di questi distinti ma contigui mondi del lusso.

L’accordo di cui parliamo è quello tra la Maison Perrier-Jouët e My Dionea, un elegante megayacht frutto di un sofisticato restyling di una navetta degli anni ‘60. Un rapporto che va al di là della semplice collaborazione, un legame dettato dalla volontà comune di distinguersi nel settore luxury offrendo un ‘oggetto d’arte’ caratterizzato dalla qualità e dallo stile unico.

Yacht di lusso

Pegaso

Per gli amanti del mare e delle imbarcazioni di lusso, è fondamentale scegliere lo yacht più adeguato alle proprie esigenze, dotato di tutti i comforts e arredato con eleganza. Il mercato della nautica internazionale propone numerose offerte di cabinati di grandi dimensioni, dotati di motori potenti e tecnologie all’avanguardia che permettono di solcare le acque in assoluta comodità e sicurezza.

Tra le imbarcazioni di lusso di nuova generazione, Ona è uno yacht moderno, realizzato a partire dal 2005 presso i cantieri olandesi di Oceanco.

Allergici al timone, quanto costa lo skipper?

Arriva l’estate, o meglio è già arrivata e molti “profani” della vela si pongono la
solita domanda “Non sono in grado di condurre una barca, posso noleggiarla lo stesso?”
Di solito le agenzie e le aziende che offrono il noleggio di barche a vela presentano
delle formule contrattuali che includono del personale che possa gestire l’imbarcazione.
Lo skipper è la persona che ha il comando di una imbarcazione, ma non ne è necessariamente l’armatore. È all’incirca l’equivalente di un capitano. Infatti quando l’imbarcazione è in acqua, è importante sapere che lo skipper ha il comando assoluto sull’equipaggio, e risponde civilmente e penalmente del comportamento della stessa.
C’è addirittura chi ha studiato la psicologia degli skipper, o meglio la fenomenologia
delle situazioni che si collegano a tale professione. Infatti Michael Stadler, docente di psicologia sperimentale all’università di Brema, fornisce interessanti lumi scientifici su molti dei fenomeni sociali e percettivi che investono l’individuo e l’equipaggio di un’imbarcazione da diporto, in vacanza e regata e stila un elenco delle virtù di un bravo Comandante, tra cui  “indirizzare gli ordini ad una persona specifica o predeterminata e non dare istruzioni multiple”. Eh si, preparatevi a pagare e ad essere comandati!
Tornando al nostro quesito, per chi si appresta a noleggiare una barca a vela, in media il prezzo per avere uno skipper che si occupi della navigazione e della barca, si aggira intorno ad una cifra che varia da 120 ai 170 € al giorno.
Probabilmente non troverete al timone un veterano dell’Admiral’ s Cup, ma di certo
avrete risolto tanti problemi, e soprattutto potrete salpare!
skipper
Arriva l’estate, o meglio è già arrivata e molti “profani” della vela si pongono la solita domanda “Non sono in grado di condurre una barca, posso noleggiarla lo stesso?”.  Di solito le agenzie e le aziende che offrono il noleggio di barche a vela presentano delle formule contrattuali che includono del personale che possa gestire l’imbarcazione.

Lo skipper è la persona che ha il comando di una imbarcazione. È all’incirca l’equivalente di un capitano. Infatti quando l’imbarcazione è in acqua, è importante sapere che lo skipper ha il comando assoluto sull’equipaggio, e risponde civilmente e penalmente del comportamento della stessa.