Protezione contro la corrosione: l’anodo sacrificale

motore-corrosioneI fenomeni corrosivi a cui vanno incontro tutti i metalli immersi in acqua di mare è da sempre stato un problema per le imbarcazioni. L’effetto è quello di presentare ossidazione – la classica patinatura rosso-arancio in caso di ossido di ferro – che a lungo andare rende discontinue e fragili le strutture, e non smette fino a quando c’è metallo da corrodere.

Diverse sono le parti soggette a corrosione, e diverse sono le interazioni tra i diversi metalli immersi in una soluzione elettrolitica (vedi l’acqua di mare) che creano una differenza di potenziale, quindi un anodo e un catodo.

Giubbotti di salvataggio, la normativa

giubbotti-salvataggioCon l’introduzione della nuova norma in tema di sicurezza a bordo, i giubbotti di salvataggio sono stati sostituiti da nuovi modelli, differenti dai vecchi per tutta una serie di obblighi di conformità. La vecchia norma è stata sostituita con le nuove norme EN ISO 12402, recepite in Italia dal Decreto Ministeriale del 18 marzo 2009.

In sostanza, la nuova normativa prevede l’adattamento dei giubbotti di salvataggio agli standard ISO – acronimo di Internationa Organization of Standardization, un organismo che certifica gli standard i ogni ambito a livello internazionale – che istituisce vari livelli prestazionali.

MagicWinch, l’evoluzione elettrica del verricello

magicwinchChi l’ha detto che per governare una barca a vela occorre una buona preparazione fisica? Non fatevi ingannare da quanti si spacciano per marinai navigati, la soluzione non è questa.

Disponete invece una presa elettrica facilmente accessibile dalla sovracoperta, in modo da attaccarci questo ritrovato della tecnologia che farà felice – forse – molti: un avvolgitore elettrico, da collegare a qualsiasi verricello presente nella vostra barca. Issare una randa o riavvolgere un fiocco, o sollevare il tender, o ancora issare un uomo in cima all’albero o effettuarne il recupero in mare sarà un gioco da ragazzi.

Rotowind, navigare ad osteriggi spiegati

rotowindIl naturale ricircolo dell’aria sottocoperta è un aspetto importante durante la navigazione. Per quel micromondo che è la barca, vuol dire avere aria fresca e quindi una minore tendenza all’umidità, alla permanenza di aria viziata, e più largamente alla regolazione dei flussi di aria in entrata o in uscita che sono fortemente dipendenti dalla direzione del vento.

Per ovviare a questa dipendenza, ci ha pensato una società francese chiamata Innov’vent: è lei ad aver inventato Rotowind,  osteriggio girevole e quindi regolabile a seconda della direzione del vento. Ciò permette una regolazione del flusso di aria che entra ed esce dalla barca, e se questo potrà sembrarvi a primo acchito solo un accessorio, pensate a quanti sono i casi in cui il ricambio d’aria risulta essere importante. Ad esempio, nel caso di fumi di cottura in cambusa, agevolerebbe tanto se si è impertinenti ad optare per il fritto misto.

Andatura di bolina, ricercate quella ideale

Barche di bolina

Tutti i velisti, più o meno esperti, hanno sentito parlare in barca della bolina, quell’andatura che serve ad una barca per risalire il vento. In realtà esistono varie tipologie di andatura di bolina. Si parte dalla bolina larga e via via, orzando sempre di più, si passa dalla bolina piena a quella stretta. Al di là si entra nell’angolo morto nel quale non è possibile avanzare a vela se non effettuando una virata.

Qui di seguito parlerò di alcuni esempi di come è possibile ottenere quelle che gli skipper definiscono la “miglior bolina”, concernente l’andatura che una barca deve seguire se è costretta a bordeggiare per raggiungere un punto situato nel settore del vento. La bolina non è certo confortevole per chi sta in barca, dato che si deve vivere, magari anche per parecchi giorni, con uno sbandamento della barca di 15/20 gradi minimo. Questo tipo d’assetto non facilità la vita di bordo rendendo faticosa qualsiasi operazione compresa quella apparentemente più semplice: dormire.

Vhf a bordo, non è un giocattolo

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In tanti anni di navigazione mi è capitato di ascoltare ogni genere di conversazione sulle frequenze del mio Vhf, in tutte le lingue e dialetti del mondo. Se poi si veleggia nelle acque territoriali del “bel paese”  allora è meglio spegnerlo, visto che le conversazioni sono talmente fitte da non riuscire, talvolta, a distinguere quelle che ci interessano.

Molti forse non sanno che il Vhf (Very high frequency) non è stato inventato come strumento di conversazione, ma come apparecchio ricetrasmittente di comunicazione e soccorso,  per mezzo di onde radio ad alta frequenza.

Generatori di corrente, l’importante è consumare

Onan 9 kw

Oramai sulle barche, come nelle proprie abitazioni, sono presenti tutti gli accessori, o meglio elettrodomestici di uso più comune – condizionatore, lavastoviglie, forno a microonde, lavatrice, televisore, congelatore, frigo, impianto stereo – quasi a voler riprodurre la sensazione di non poter abbandonare mai la propria dimora, neanche in crociera.

Personalmente, non essendo un super purista della vela, non disdegno la presenza di tali confort a bordo, anche se posso navigare benissimo privandomene. Certo se dovessi scegliere di vivere per lunghi periodi in giro per oceani, credo che anch’io farei installare sulla mia barca qualche gadget di quelli nominati in precedenza.

Accessori nautica: la pompa di sentina

pompa di sentinaLa pompa di sentina è, tra gli accessori di nautica, quello di cui nessuno dovrebbe fare a meno, ed è talmente importante che sulle barche di una certa dimensione ne vengono spesso installate alcune di riserva.

Ne esistono di diverse tipologie: a mano, elettriche e alimentate meccanicamente direttamente dal motore della barca, che differiscono dalle penultime per l’interposizione di una macchina elettrica tra la trasmissione primaria – motore benzina o diesel che sia – e la pompa stessa.

Navionics per iPhone, cartografia nautica per tutti

iphone_navionicsCon l’introduzione nel mercato degli smartphone, le possibilità di avere tecnologia di svariato tipo a portata di mano è sempre maggiore. L’iPhone di certo costituisce il rappresentante più famoso tra questi, forte del suo background tecnologico, del design accattivante, e dalla possibilità – per gli appassionati di sotfware così come per le major dei titoli elettronici – di creare applicazioni investendo un centinaio di dollari, e sfruttando poi il canale di commercializzazione di Apple, ovvero iTunes.

Trovare quindi tantissime delle presenza di marchi che offrono servizi su iPhone è la realtà, e dopo i navigatori satellitari, il settore nautico non poteva certo starsene in disparte. Ecco quindi che Navionics, leader mondiale – italiano – nella settore della cartografia nautica, sceglie proprio il melafonino per presentare una versione mobile della propria cartografia, ottenendo così gli stessi risultati di sistemi invece più costosi.

Giubbotti di salvataggio: è meglio indossarli, sempre!

Giubbotto Salvataggio vid
Lo ammetto, non sempre quando navigo indosso il jacket di salvataggio auto gonfiabile, soprattutto durante il giorno ed in condizioni di bel tempo, tranne quando faccio stage e corsi di vela, dove l’obbligo di portarlo comincia non appena ci si allontana dal molo. E’ una regola di sicurezza per i Glénàns, la mia associazione velica, e qui le regole si applicano e basta.

I dati ci danno ragione: 14.000 corsisti all’anno, per oltre 60 anni di attività e crociere di tutti i tipi, con due soli eventi tragici, dovuti più alla sfortuna che all’imprudenza.

Fanali di via a LED, l’importante è far “luce” sulle norme

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Da lontano i fanali di via molte volte si vedono a stento soprattutto il verde, che nelle notti con forte tasso d’umidità si affievolisce parecchio, se poi ci sono altre luci sul ponte e l’osservatore ha qualche diottria in meno del visus ottimale, il segnale che indica la dritta diventa praticamente invisibile.

Chi viaggia per mare sa di cosa sto parlando e sicuramente gli sarà capitato di incontrare imbarcazioni o navi che avevano luci di via talmente fioche, da non poter distinguere nulla se non a poche centinaia di metri dall’incrocio con l’altro mezzo. Non parliamo di traghetti o pescherecci, le cui luci di via praticamente non servono a nulla, visto le altre miriadi di luci di tutti i colori che sfoggiano, dal giallo, al blu al viola, più che navi paiono veri e propri alberi di natale galleggianti.

Accessori barche: CoolFreeze CF-32UP

CoolFreeze-CF-32UP

Uno degli accessori barche necessari per la maggior parte delle imbarcazioni, compresi gommoni e tender, è il frigorifero. Basta un’uscita in barca di qualche ora, ed ecco che la necessità di avere bibite fresche a portata di mano, o uno yogurt o un pò di frutta è qualcosa a cui non siamo disposti a rinunciare, specialmente nella stagione calda.

Un thermos o una borsa frigo, però, hanno autonomia di poche ore, e il potere di conservazione della temperatura varia notevolmente con la loro esposizione, e comunque con la temperatura esterna: in estate, ad esempio, non potremo certo pretendere che le birre stiano fresche per più di 6 o 8 ore, poi cominceranno a riscaldare.

Bénéteau First 50, non solo per “lupi” di mare

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La settimana scorsa ho potuto provare, grazie ad un amico armatore, il Bénéteau First 50, sorella maggiore della categoria dei fast-cruiser del cantiere transalpino, che da tempo è impegnato nello sviluppo di una categoria di imbarcazioni prettamente orientate alla regata, che però non disdegnano il confort per la crociera amatoriale.

Nato dalla matita del progettista francese Philippe Briand e così  da lui definito:

L’efficacia di un disegno di una barca a vela sta nella sua capacità di incontrare le bave di vento e le scie d’acqua e di lasciarle dietro sè nello stesso stato…questi sono i pregi del First 50.

il First 50 rappresenta una prima genitura della nuova classe che a breve distanza vedrà rinnovarsi tutta la gamma.

Se l’ancora non galleggia, la barca va a fondo

Sfera galleggiante

La maggior parte dei velisti e dei marinai in genere non le considerano  strumenti utile da riporre nelle dotazioni di sicurezza, alcuni non sanno neanche cos’è ed a cosa serva, forse perché non hanno mai affrontato un mare in tempesta con venti sopra ai 50 nodi ed onde alte più di dieci metri, ma chi le burrasche le ha viste davvero sa bene quanto siano utili. Stiamo parlando della “ancora galleggiante” e delle “spere”

Il numero dei metodi per superare il mare in tempesta è aumentato da quando si possono reperire sul mercato questi tipi generatori di resistenza idrodinamica cioè attrezzi che  calati da prua o da poppa trattengono lo scafo da una delle estremità rallentandolo.