Diving Kit Plastimo, “amico” d’immersione.

 

A chi va per mare sarà capitato spesso di dare fondo alla propria ancora in qualche porto dove erano ormeggiate altre imbarcazioni, col rischio di trovarsi incagliati sotto altri “ferri” o catene dei vicini. Se poi vi succede di arare e malauguratamente finite sotto una grossa catena di un peschereccio d’altura alla fonda, allora sono guai.

Questa disavventura può essere facilmente risolvibile se avete a bordo un Diving kit come quello proposto dalla Plastimo, altrimenti dovete fare come il sottoscritto e scendere a 12 metri in apnea per liberarvi dalle maglie della pesante catena.

Multi Function Dispaly, la rivoluzione è già qui!


Sino a qualche decennio fa il GPS era una rarità sulle barche da diporto, mentre oggi la sua diffusione ha raggiunto anche i diportisti che navigano su piccole imbarcazioni. I costi dei Chart –plotter o meglio GPS cartografici sono talmente alla portata di tutti che è quasi impossibile navigare senza l’ausilio di tali strumenti.

L’evoluzione dei GPS cartografici è arrivata con l’introduzione dei nuovi sistemi MDF – Multi Function Display –  che unisco le caratteriste dei GPS alla nuova tecnologia in 3D.

Come scegliere il “tender” ideale


Quando si decide di affrontare una lunga crociera, magari intorno al mondo, è sempre necessario portarsi dietro un piccolo gommone – per gli anglofoni sfegatati: tender o dinghy che dir si voglia-, che ci consenta di por sbarcare anche quando non è possibile trovare un attracco in un porto sicuro.

In molti casi avere un tender di buona qualità serve anche per poter scendere a terre quando si da fondo all’ancora in rada, perché  si è deciso di non voler sostare nei porti e nelle marine, giusto per poter godere appieno dei vantaggi della vita in mare e provare i vantaggi della privacy  delle baie poco affollate.

Manovre di bordo, come non farsi male.


La barca a vela per sua natura è piena di insidie e potenziali pericoli e per questo motivo quando si sale a bordo si deve essere consci di quali possono essere i rischi che si corrono  per evitare di farsi male.

Carrelli, bitte, winch, scotte osteriggi sono tutti potenziali fonti di rischio e pertanto e bene sapere sempre come comportarsi in ogni fase della navigazione. Personalmente sconsiglio sempre di camminare sul ponte a pieni nudi, anche se molti armatori pretendono ciò dall’equipaggio e degli ospiti, solo per non rovinare il teak od il paiolato interno.

Skipper, non basta la “patente”

Nelle letteratura marinaresca è piena zeppa di storie di comandanti di navi che per scarsa attitudine al comando sono stati rimossi dal loro ruolo o peggio hanno subito un vero e proprio ammutinamento.

L’esempio tipico è quello di William Bligh che pur essendo un ottimo marinaio fu un pessimo comandante e subì l’ammutinamento di quasi tutti i suoi ufficiali e di parte della ciurma. Al contrario ci sono stati comandanti o navigatori, come Nelson o Colombo, che pur non essendo dei grandi uomini di mare, il primo addirittura soffriva spesso di chinetosi, sapevano comunque sfruttare il loro carisma per motivare l’equipaggio e condurlo sempre con grande sicurezza verso mete lontane o battaglie importanti.

In barca con Fido si può, ma non sempre.


Per chi ama gli animali è sempre difficile potersi staccare dal proprio compagno Fido, soprattutto quando si va in vacanza o si vuole trascorrere qualche periodo lontano da casa. Se poi si decide di andare in barca, allora le cose diventano leggermente più complicate dato che già di per sè il tipo di vacanza richiede sacrificio e non sempre gli animali sono preparati per poter affrontare il mare.

Nella mia esperienza di skipper ho visto molti padroni/armatori che tranquillamente portavano il loro cane o gatto in barca senza che questo apparentemente soffrisse. In altri casi invece ho assistito a padroni sciagurati che hanno rinchiuso il loro cane in barca, col  risultato che il povero animale latrasse tutta la notte non facendo dormire i vicini di barca.

Le vele della barca, la tormentina.

Tormentina
Da quando le barche da crociera montano le vele rollabili i novelli diportisti sembra che non conoscano l’uso di altre tele se non quelle del Genova e della Randa. In realtà esistono numerose soprattutto quelle di prua.

Oltre al già citato genova esistono i fiocchi, il solent, la tormentina, il gennaker, lo Spi, l’MPS ed il Code Zero. In questo posto vorrei soffermarmi sulla tormentina quasi del tutto sparita nel corredo di velo delle barche moderne.

Strumentazione in barca, la centralina del vento

 Stazione Vento

 

Da quanto l’essere umano è sulla terra ha sempre cercato di capire le forze della natura ed interpretare gli effetti che generano. Nella nautica moderna è fondamentale saper valutare le condizioni meteo marine con i rischi ed i vantaggi connessi.

Basta considerare che sino a 15 / 20 anni fa il GPS era uno strumento ad esclusivo uso militare, mentre oggi è presente ed utilizzato su tutte le imbarcazioni oltre che su molti mezzi di trasporto.

Motore diesel, come si spurga

Motore diesel 2

 
La quasi totalità della barche a vela e moltissime di quelle a motore utilizzano ormai propulsioni a moti alimentati a gasolio i cosiddetti motori diesel, dal nome del suo inventore il tedesco Rudolph Diesel appunto.

La semplicità di funzionamento e i rischi limitati d’incendio sono una delle ragioni che hanno indotti i produttori di barche ad utilizzare questo tipo di motore piuttosto che quelli alimentati a benzina, la quale essendo più volatile e certamente più infiammabile.

Coltelli da barca, non solo per “tagliare la corda”

victorinox-skipper

Nella tradizione marinaresca il coltello è, da sempre, il fedele compagno del buon marinaio. Un tempo oltre che per le varie operazioni e lavori di coperta il coltello serviva anche come unica posata per mangiare, oltre che elemento di offesa durante gli arrembaggi sulle altre navi.

Oggi i tempi sono cambiati ma nelle dotazioni di bordo non può certo mancare un buon coltello da barca. Sul mercato vi sono numerosi modelli di lame, ma la cosa importante è quella che siano adatte a sopportare le condizioni più esteme.

Come preparare una traversata e gestire la barca

Attraversare
L’estate è arrivata e molti pensano di trasferire la propria imbarcazione in qualche lido lontano o nell’isola preferita, per poter trascorrere in tutta tranquillità la tanto agognata vacanza. Per poter effettuare una tranquilla traversata è necessario sempre programmare con attenzione tutto quanto è necessario per effettuare una navigazione in tutta sicurezza.

In primo luogo è importante controllare le dotazioni di sicurezza, l’attrezzatura della barca, l’albero e le vele, effettuare una giusta cambusa e controllare il motore. Una volta terminato il controllo preliminare è bene pianificare la rotta, decidendo anticipatamente il luogo di atterraggio  ed annotando tutti i punti cospicui che si incontreranno durante il tragitto per poter determinare il punto nave anche senza utilizzare necessariamente il GPS.

AIS, la scatola che evita le collisioni

AIS
Quando si naviga di giorno, ma soprattutto di notte uno dei principali problemi è quello di evitare gli abbordi in mare. Anche se si possiede un radar molto efficiente la domanda che ricorre, quando di incrocia un’altra imbarcazione sulla nostra rotta, è sempre la stessa: ci avrà visto?

Oggi per rispondere e rassicurare su ogni dubbio in navigazione è possibile utilizzare uno strumento molto semplice ed efficace: l’AIS. La parola è l’acronimo di Automatic Idetification System. Con tale apparato a bordo è molto più facile essere visti  vedere le altre barche, che hanno a bordo il medesimo sistema.

Plancia di comando, innovazione delle forme

Plance moderne

Le forme e lo sviluppo delle plance degli yacht negli ultimi anni hanno avuto un continuo cambiamento grazie ad all’impostazione stilistica che i designer introducono nei nuovi modelli al fine di poter integrare gli arredi con le consolle di guida.

Il centro della plancia è sempre la timoneria attorno alla quale si organizza tutta la strumentazione che deve essere al contorno del cockpit. Schermi a Lcd, strumentazione moderna sono fattori fondamentali che oggi si trovano non solo sulle grandi imbarcazioni, ma anche sui natanti di media e piccola stazza.

La nuova frontiera del Rigging, i cavi in fibra composita

Dynex Dux Dyneema
Dopo anni di studi e ricerche finalmente è arrivata la svolta nel settore del Rigging. Con la nascita delle prima sartie, stralli e paterazzi in materiale di fibra sintetica sembra che le manovre dormienti in spire d’acciaio siano a breve destinate a scomparire dalle nostre barche.

La diffusione dei cavi in fibra composita è ancora a livello embrionale, ma in prossimo futuro potrebbe soppiantare tutti i manufatti ferrosi, come già sta accadendo per le manovre correnti che ormai sono presenti su molte barche anche non da regata.