Gli “Alberi” crescono in materiale composito

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Sin dall’antichità era già noto che unendo materiali diversi si miglioravano le caratteristiche meccaniche che avrebbe avuto un singolo elemento. Gli Egizi univano paglia al fango per realizzare mattoni da costruzione più resistenti, così come oggi si utilizzano tondini di ferro per armare il calcestruzzo e renderlo più resistente ai carichi di trazione e flessione.

La composizione di due o più materiali diversi in un materiale composito produce oggi manufatti che hanno applicazione in diversi campi. Ad esempio l’uso delle fibre ad elevate proprietà meccaniche consente di impiegare materiali polimerici per costruire barche, automobili o aerei.

Voyager, con i visori a infrarossi ci vedi sempre chiaro

Flir VoyagerLa FLIR, azienda statunitense specializzata nella costruzione di camere termografiche, ha studiato una telecamera ad infrarossi per uso nautico, da installare sugli yacht. Il principio fisico su cui si basa il funzionamento di queste termocamere, sfrutta la capacita dell’energia termica o infrarossa di avere una lunghezza d’onda elevatissima, troppo grande per essere vista dall’occhio umano, e  che nello spettro elettromagnetico viene comunemente definita calore.

Ogni oggetto avente una temperatura superiore allo zero assoluto ( -273 °C) emette infrarossi che le telecamere della FLIR rilevano a distanza. Attraverso un’elaborazione elettronica vengono prodotte immagini video simili a quelle di una normale telecamera.

MagicWinch, l’evoluzione elettrica del verricello

magicwinchChi l’ha detto che per governare una barca a vela occorre una buona preparazione fisica? Non fatevi ingannare da quanti si spacciano per marinai navigati, la soluzione non è questa.

Disponete invece una presa elettrica facilmente accessibile dalla sovracoperta, in modo da attaccarci questo ritrovato della tecnologia che farà felice – forse – molti: un avvolgitore elettrico, da collegare a qualsiasi verricello presente nella vostra barca. Issare una randa o riavvolgere un fiocco, o sollevare il tender, o ancora issare un uomo in cima all’albero o effettuarne il recupero in mare sarà un gioco da ragazzi.

Nahema 150, inizia l’era dei super catamarani

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Sta per arrivare sul mercato un mega catamarano di lusso da oltre 150 piedi di lunghezza. Il progetto di Nahema 150 – questo il nome – è frutto dell’accurato studio del mago dei multiscafi Gilles Vaton che da anni collabora con il cantiere francese Nahema.

Le misure sono impressionanti: 45 metri di lunghezza per 16 di larghezza – quasi un campo di calcetto a 5 – albero rotante di 52 metri ed un superficie velica intorno ai 1400 mq.  A vedere i disegni del progetto si capisce subito che è stato privilegiato lo studio del confort e della vita all’aperto. La coperta flush deck spicca per una pulizia di linee, con il ponte di governo fly che si raccorda perfettamente con la tuga armoniosamente inserita tra i due scafi.  

Stealth, la barca dell’Avvocato

Stealth

Tutti sanno della passione dell’Avvocato Giovanni Agnelli per la bella vita, per la  sua Juventus, per le Ferrari e le corse d’auto e per la vela. Negli anni sessanta l’Avvocato, durante uno dei suoi numerosi viaggi negli USA, aveva avuto l’occasione di veleggiare persino sulla barca del Presidente del Stati Uniti JF Kennedy.

Fu in quel periodo che gli venne l’idea di organizzare un consorzio italiano per lanciare la sfida alla Coppa America, ma quando rivelò le sue intenzioni agli amici d’oltre oceano fu vivamente sconsigliato visto che da noi la vela era ancora a livello primordiale. Venti anni dopo, con la complicità di Cino Ricci e dell’architetto Vallicelli , convinse il presidente e fondatore dello Yacht Club Costa Smeralda, il principe Karim Aga Khan, a costruire la mitica Azzurra che nell’edizione della America’Cup del 1983 arrivò sino alle semifinali, battuta dall’invincibile Australia II che poi compì l’impresa di soffiare la coppa agli Americani.

Webasto Air Top Evo 3900 riscalda il tuo “guscio”

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L’inverno è ormai alle porte e molti pensano che veleggiare in questa stagione sia tempo sprecato a causa delle condizioni ambientali. In realtà per i velisti la stagione fredda rappresenta un momento topico per mettere la prua al vento, che in questo periodo non manca mai. Inoltre esistono moltissimi campionati invernali che propongono regate per tutte le categorie e per tutti i livelli di competizione.

Se poi si ha la fortuna  di trovare una bella giornata, in riviera, la temperatura di giorno può arrivare anche a 20 gradi centigradi regalando splenditi momenti di navigazione. Purtroppo al tramonto il tepore dell’irraggiamento solare scende bruscamente ed aumenta notevolmente anche l’umidità relativa.

e-Bike: hai voluto la barca? E ora pedala!

e-BikeIn effetti il famoso detto è un pò diverso, ma non c’è modo migliore per presentare e-Bike, una bici elettrica da barca – ma anche da campeggio, volendo – che è il naturale complemento di una barca a vela, per sua natura una dei mezzi di trasporto più ecocompatibili esistenti.

Perché una bici da barca? Per spostarsi agevolmente a terra, ovvio, ma anche per approvvigionare la stiva, visto che e-Bike ha tre borse portaoggetti in dotazione. E anche perché è piccola, richiudibile in pochissimo spazio, ha il telaio in alluminio, quindi molto leggero, e funziona a pedalata assistita. Ciò vuol dire che non è uno scooter, ma una bicicletta che aiuta il ciclista a ridurre lo sforzo di ogni pedalata, rendendo lo spostamento molto più semplice. Ma funziona anche senza energia elettrica, nonostante in questo caso sia più pesante di una bici normale.

Titanio, materiale del futuro della nautica

Titanio

All’inizio si usava il legno, poi c’è stata la vetroresina. Oggi i materiali compositi con fibre di carbonio. E domani sicuramente il titanio sarà il materiale utilizzato per la costruzione delle barche o di componenti per i quali oggi si usa l’acciaio.

Le tecnologie dei materiali hanno avuto uno sviluppo notevole negli ultimi anni anche in campo nautico. Oggi, con diverse migliaia di tonnellate di titanio a servizio delle applicazioni in mare aperto, le vecchie nozioni sui costi, sulla disponibilità e sulla fabbricazione sono completamente sfatate.

Rotowind, navigare ad osteriggi spiegati

rotowindIl naturale ricircolo dell’aria sottocoperta è un aspetto importante durante la navigazione. Per quel micromondo che è la barca, vuol dire avere aria fresca e quindi una minore tendenza all’umidità, alla permanenza di aria viziata, e più largamente alla regolazione dei flussi di aria in entrata o in uscita che sono fortemente dipendenti dalla direzione del vento.

Per ovviare a questa dipendenza, ci ha pensato una società francese chiamata Innov’vent: è lei ad aver inventato Rotowind,  osteriggio girevole e quindi regolabile a seconda della direzione del vento. Ciò permette una regolazione del flusso di aria che entra ed esce dalla barca, e se questo potrà sembrarvi a primo acchito solo un accessorio, pensate a quanti sono i casi in cui il ricambio d’aria risulta essere importante. Ad esempio, nel caso di fumi di cottura in cambusa, agevolerebbe tanto se si è impertinenti ad optare per il fritto misto.

Andatura di bolina, ricercate quella ideale

Barche di bolina

Tutti i velisti, più o meno esperti, hanno sentito parlare in barca della bolina, quell’andatura che serve ad una barca per risalire il vento. In realtà esistono varie tipologie di andatura di bolina. Si parte dalla bolina larga e via via, orzando sempre di più, si passa dalla bolina piena a quella stretta. Al di là si entra nell’angolo morto nel quale non è possibile avanzare a vela se non effettuando una virata.

Qui di seguito parlerò di alcuni esempi di come è possibile ottenere quelle che gli skipper definiscono la “miglior bolina”, concernente l’andatura che una barca deve seguire se è costretta a bordeggiare per raggiungere un punto situato nel settore del vento. La bolina non è certo confortevole per chi sta in barca, dato che si deve vivere, magari anche per parecchi giorni, con uno sbandamento della barca di 15/20 gradi minimo. Questo tipo d’assetto non facilità la vita di bordo rendendo faticosa qualsiasi operazione compresa quella apparentemente più semplice: dormire.

Fjord 40 Open, per ora meglio il Salmone

Fiord 40 open
Non sempre le belle barche sono apprezzate da tutti, così come le barche che ricevono encomi o premi devono essere necessariamente innovative. È il caso del Fjord 40 Open premiato al Salone di Düsseldorf,  con l’European Powerboat of the year prevalendo su altre 90 concorrenti in lizza per lo stesso riconoscimento.

La barca, frutto del progetto del cantiere olandese del gruppo Hanse, si presenta con linee acqua estremizzate e volutamente squadrate, con angoli retti visibili sia sul dritto di prua che sullo specchio di poppa. Il design riprende lo stile già introdotto qualche anno fa dal cantiere monegasco Wally che, con il suo 47 piedi, è stato il precursore di questa nova moda dei cosiddetti war-boats.

Konigin II, la “Fiamma Nera” che fu di Mussolini

konigin-IIUna storia interessante quella della Konigin II, una yawl tipica olandese varata dai cantieri tedeschi Abeking & Rasmussen nel 1912 che si distinguevano per le loro realizzazioni eleganti e lussuose.

Konigin II deve la sua notorietà non tanto alle sue qualità stilistiche o nautiche, ma a Benito Mussolini che la usava per i suoi incontri con Claretta Petacci, dopo essere stata ribattezzata “Fiamma Nera” dal suo proprietario – il gerarca fascista Alessandro Parisi Nobile – certamente in tema con le idee monocromatiche del dittatore.

Coppa America, sarà una sfida a “volo” d’ala

BOR ala

Dopo l’ennesima sentenza della corte di giustizia di New York ed il conseguente colpo di scena con il quale si nega, al team Alinghi, la possibilità di scegliere come campo di regata il mare degli  Emirati Arabi Uniti, poiché sia il luogo che il periodo sono in contrasto con quanto stabilito dal Deed of Gift, finalmente sembra che la 33° edizione della America’s Cup si disputerà nelle acque di Valencia.

Vicende giudiziarie a parte, forse non tutti sanno che questi  nuovi trimarani hanno delle soluzioni talmente esasperate ed avveniristiche da renderli più simili a degli arerei che a delle barche vere e proprie.

Bussola, come non perderla in mare.

Bussola
Sin dalla sua invenzione, che alcuni storici attribuiscono ai cinesi, la bussola magnetica ha rappresentato uno strumento indispensabile per la navigazione e l’orientamento sia sulla terra ferma, che in mare. Il nome deriva dalla scatola – Buxula appunto – nella quale gli antichi ponevano l’ago  che indicava l’orientamento del meridiano magnetico.

Oggi, con l’avvento dei sistemi satellitari, moltissimi “navigatori” si sono dimenticati  a  cosa serva la bussola e quali siano i principi che regolano il suo funzionamento, quasi a voler ignorare l’esistenza del fenomeno fisico del magnetismo terreste.