Ice Maker, la fabbrica del ghiaccio a bordo

Ice maker

Lo devo ammettere, non riesco a bere una bevanda “calda” senza ghiaccio. Il magico cubetto in una bibita od anche solo in un bicchiere d’acqua, durante le afose giornate estive, riesce a darti quella frescura in più, che la sola permanenza in frigo non  può certo offrire. Se poi devi accompagnare un piatto di pesce con una ottima bottiglia magari di Funtanaliras, beh allora un secchiello porta vino, riempito con ghiaccio e sale, non può proprio mancare sulla mia tavola. Sarà una piccola mania, che deriva dai numerosi viaggi e soggiorni in USA dove il ghiaccio viene sempre aggiunto ad ogni bevanda sia analcolica che alcolica, ma non vi posso proprio rinunciare.

Normalmente la barche con cui navigo non hanno la possibilità di avere a bordo un ice maker per produrre cubetti a volontà, ma se ho la fortuna di avere un ingaggio su un grande yacht, dotato di tutti i confort compresa “la fabbrica del ghiaccio”, allora il lavoro e la mia cura per la “catena di montaggio” del freddo è totale.

Air-X Marine, energia dal vento

Air-X-MarineIn tema di nautica tradizionale, nello specifico quella a vela, con l’avvento di tecnologie sempre più electronic-oriented si è affermata la necessità di avere a disposizione energia elettrica che un pò stride con il concetto di rinnovabilità della barca a vela.

Se infatti questa è mossa dal vento, tutto ciò che viene usato sottocoperta, ma anche sopra, è alimentato dalle batterie, o da un generatore in ogni caso. La più sfruttabile fonte rinnovabile a mare, tralasciando i pannelli fotovoltaici che in una barca a vela non si saprebbe proprio dove sistemarli a causa dell’ampia superficie velica che proietterebbe ombre sui pannelli, diminuendone drasticamente il rendimento, è proprio il vento.

La delaminazione dello scafo – parte prima

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Molte barche da regata ed alcune anche da crociera, attualmente, vengono costruite con almeno  un tipo di materiale di nucleo interno al laminato dello scafo e coperta.

Le anime rendono gli scafi delle barche rigidi e leggeri consentendo alla barca di diminuire la resistenza idrodinamica ed al contempo di aumentare la velocità. Inoltre il materiale di nucleo isola lo scafo dal caldo e dal freddo, attenua le vibrazioni delle onde battenti e del motore, migliorando così il confort di bordo.

Umidità a bordo? DDH 10-1, una soluzione per piccole imbarcazioni

ddh-10-1Per combattere gli alti livelli di umidità a bordo, dannosi per tutta una serie di fattori legati in primis alla salute, alle colture batteriche che involontariamente si alimentano, all’ossidazione dei metalli e non ultima alla durata dei tessuti di rivestimento delle nostre amate barche, esistono diverse soluzioni.

Le più diffuse forse comprendono le stufette a olio che riscaldando l’aria permettono una evaporazione della quantità di acqua in essa presente, fornendo però un apporto di calore all’ambiente che non è sempre gradito (come, ad esempio, in estate), e mettendo a repentaglio la salute per i residui della combustione nonché per i pericoli di incendio che generano.

Wauquiez Centurion 40S, la barca dei “Pretoriani” del mare

Il cantiere francese Wauquiez gode di ottima fama nel mondo della nautica da diporto, per avere sempre costruito barche di pregio e molto ben rifinite, rispetto alla media delle concorrenti d’oltralpe, e quando presentò il Centurion 40S  si capì subito che, il nuovo scafo, sarebbe stato all’altezza della sua nomea.

Il progetto dello scafo fu affidato allo studio Berret-Racoupeau che lavorò, partendo dallo sviluppo del 45 piedi, per arrivare a realizzare un classico fast-cruiser con caratteristiche di comfort che gli permettono di guardare anche ad una clientela che non predilige solo la velocità in regata.

Dissalatori, acqua pura a volontà

Dissalatore

Chi va per mare sa quanto è importante disporre di una buona riserva d’acqua dolce. Le barche moderne sono dotate di capienti serbatoi, ma se si naviga per giorni e giorni, soprattutto d’estate, può capitare che le riserve d’acqua si esauriscano in fretta.

Personalmente cerco sempre di far capire, alle persone che imbarco o con le quali navigo, che è molto importante razionare l’uso dell’acqua, visto che non è sempre facile nè comodo rifornirsi.  Basta un attimo di disattenzione ed un rubinetto aperto per sprecare 40/50 litri in pochi minuti; se poi ci si fa la doccia come a casa, lasciando scorrere sempre l’acqua, in pochi giorni si esauriscono le riserve. Per evitare i problemi di approvvigionamento d’acqua dolce molti cantieri, già da parecchi anni, offrono ai loro clienti impianti dissalatori ad osmosi inversa.

Beneteau First 31.7, per “giovani” corsari da regata

FIRST317 

 Il Beneteau First 31.7 nasce dalla firma di due dei maggiori progettisti della nautica mondiale: Finot e Conq. La barca per le sue caratteristiche – Lunghezza 9,66 mt, larghezza 3,23 mt e dislocamento di 3600 kg –  è adatta sia all’uso crocieristico, sia per regate di categoria dove spesso è risultata vincente.

Con linee di carena pulite ed un baglio massimo molto arretrato rispecchia la tendenza moderna dei progettisti di realizzare barche veloci, ma con grande abitabilità e confort, tanto che questo modello viene largamente utilizzato per il noleggio o charter.

Lo SPOT della Genoav, ti rintraccia a “spot”

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Da alcuni mesi è presente, sul mercato delle apparecchiature satellitari, un curioso sistema  di trasmissione e localizzazione denominato SPOT – acronimo di Satellite Personal Tracker -. La casa produttrice lo definisce un comunicatore satellitare di posizione integrato da particolari funzioni per  l’invio di una richiesta d’aiuto e/o soccorso.

Con questo dispositivo, che utilizza la rete satellitare GPS, si possono ricevere ed inviare le coordinate di posizione che, tramite un apposito collegamento a Google Maps, possono essere viste sul computer di casa; inoltre è possibile inviare, ai destinatari abilitati, un messaggio voce pre-registrato.

J97, da J Boat un cabinato sportivo sotto i dieci metri

J97Dopo vent’anni, il cantiere statunitense J Boat in collaborazione con la propria filiale francese ha realizzato un cabinato sportivo da 32 piedi, 9,65 metri per la precisione. Dalle linee tecniche, decisamente classiche per la classe in cui si pone, J97 si presenta come una soluzione adatta a chi predilige velocità e maneggevolezza piuttosto che a comodità e comfort di navigazione.

E’ una scelta abbastanza decisa, per chi sa cosa vuole da una barca, e sa soprattutto come ottenerlo, nonostante tutte le manovre siano eseguibili dall’equipaggio sistemato nel pozzetto. Una lunga linea di galleggiamento e una ridotta superficie bagnata sono essenziali per raggiungere velocità elevate, mentre la chiglia bassa VCG fornisce un’eccezionale stabilità di bolina, a detta del costruttore.

Sky Sails, con il kite il cargo “vola”

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Mi ricordo che da piccolo possedevo parecchi aquiloni, alcuni  costruiti personalmente con legno di balsa e carta velina, altri, più sofisticati, mi venivano regalati da genitori o parenti. Insieme agli amici sulle spiagge della riviera passavamo giornate intere a far volare il nostro giocattolo alato.

Sui bambini questo tipo di gioco ha sempre avuto un fascino ed un’attrazione incredibile. Forse saranno i colori, forse sarà  l’istinto umano di imitare il volo degli uccelli, che è nel DNA dell’uomo, sta di fatto che bambini ed anche molti adulti, sin dai tempi antichi, quando vedono un aquilone ne sono inevitabilmente attratti. Gli aquiloni hanno ispirato certamente gli inventori del paracadute, i cui studi risalgono addirittura a Leonardo, e successivamente del parapendio e del deltaplano.

Protezione contro la corrosione: l’anodo sacrificale

motore-corrosioneI fenomeni corrosivi a cui vanno incontro tutti i metalli immersi in acqua di mare è da sempre stato un problema per le imbarcazioni. L’effetto è quello di presentare ossidazione – la classica patinatura rosso-arancio in caso di ossido di ferro – che a lungo andare rende discontinue e fragili le strutture, e non smette fino a quando c’è metallo da corrodere.

Diverse sono le parti soggette a corrosione, e diverse sono le interazioni tra i diversi metalli immersi in una soluzione elettrolitica (vedi l’acqua di mare) che creano una differenza di potenziale, quindi un anodo e un catodo.

Winchs e bozzelli, ora vanno in lavatrice

Lava ad ultrasuoni

Molte volte mi è capitato di vedere, su barche che ho ispezionato per lavoro,  winchs, bozzelli o carrelli bloccati a causa di salsedine, polvere e sporco che si deposita tra gli ingranaggi durante il normale uso.

I winchs, le pulegge dei bozzelli, si muovono su meccanismi che possono essere a seconda del tipo ghiere dentate, sfere e/o su rulli cilindrici che servono per assicurare il minimo attrito durante lo scorrere delle scotte o delle drizze.

Giubbotti di salvataggio, la normativa

giubbotti-salvataggioCon l’introduzione della nuova norma in tema di sicurezza a bordo, i giubbotti di salvataggio sono stati sostituiti da nuovi modelli, differenti dai vecchi per tutta una serie di obblighi di conformità. La vecchia norma è stata sostituita con le nuove norme EN ISO 12402, recepite in Italia dal Decreto Ministeriale del 18 marzo 2009.

In sostanza, la nuova normativa prevede l’adattamento dei giubbotti di salvataggio agli standard ISO – acronimo di Internationa Organization of Standardization, un organismo che certifica gli standard i ogni ambito a livello internazionale – che istituisce vari livelli prestazionali.