Yacht con bandiera estera, quando dichiararli in Unico?

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Mi preme chiarire alcuni problemi pratici sorti dopo la risoluzione dell’Agenzia dell’Entrate n° 172 del 3 luglio 2009, nella quale si affermava che gli Yacht acquistati e detenuti all’estero devono essere dichiarati nel modello Unico al quadro RW, in quanto investimenti che potrebbero produrre redditi suscettibili di tassazione in Italia.

Dalla risoluzione parrebbe che tutte le barche battenti bandiera comunitaria o iscritte nei registri esteri, devono essere soggette al così detto  monitoraggio fiscali di cui al quadro RW. Nella citata risoluzione si precisa inoltre che la compilazione del quadro RW è obbligatoria per tutte le attività od investimenti esteri in grado di produrre redditi imponibili nel nostro paese.

Dash 750, un trimarano carrellabile da Corsair

Per chi ama i multiscafi, sono tempi interessanti. America’s Cup a parte, le novità negli ultimi anni sono state sempre a favorire l’incremento di questa tipologia di imbarcazioni – che privilegia la stabilità, la superficie sopracoperta e le prestazioni.

Dalla California, il paese delle arance, dei bikini e di un sacco di altre cose belle, Corsair Marine propone un trimarano carrellabile da 7 metri e cinquanta niente male. Sviluppato sulla base del suo predecessore, il Corsair 24 MKII, ne mantiene inalterate alcune caratteristiche come il sistema di piegatura degli scafi laterali, la realizzazione dello scafo in sandwich di pvc e carbonio e kevlar, mentre le prestazioni sono migliorate, attestandosi la velocità testata dalla rivista Cruising World Magazine sui 14 nodi, con vento variabile tra 12-14 nodi.

Viking 54 C, come pescare dal salotto di casa.

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La Viking Yacht Company da molti anni è specializzata nella realizzazione di Fisherman, cioè quelle barche costruite soprattutto per gli amanti della pesca d’altura.

Sarà perché dalle parti di Atlantic City il connubio pesca/sport è una realtà da sempre, visto anche la posizione privilegiata della capitale del gioco d’azzardo della est coast, o forse perchè chi esce in mare da quelle parti deve poter contare su scafi solidi e molto marini.

Mare di Bretagna – parte terza

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Purtroppo questa situazione non durerà a lungo; infatti alle 16.24,  in rotta Sud per 185° ed in posizione 45°, 58 Nord e 06°,18 Ovest, mentre mi trovo in pozzetto insieme a Guillaume, Clement e con Romain al timone, avviene il fattaccio: sentiamo un tonfo sordido e vediamo “partire” il Solent. 

Una raffica di oltre 55 nodi ci ha rotto l’attacco dello strallo volante facendo cadere in mare parte della vela squarciata. Senza neanche rendermene conto, istintivamente, mi precipito a prua.

Valencia 2010, la Coppa America sarà di nuovo spagnola

Americas_cup_AlinghiLe battaglie legali per la sede dell’America’s Cup per il 2010 sono finite. La decisione è inappellabile, e tra l’altro era ora visto che nell’ultimo periodo si era spostata l’attenzione più sui tribunali che sulla regata vera e propria. Il 15 dicembre l’Alta Corte dello Stato di New York ha deciso che il trofeo più ambito nel mondo della vela avrà come campo di regata le acque di Valencia,  respingendo il ricorso presentato dal la SNG – Società Nautica di Ginevra, il circolo che detiene il trofeo da due edizioni consecutive, in cui gareggia il team svizzero Alinghi di Ernesto Bertarelli.

La decisione è stata accettata non senza polimiche da parte del team svizzero, che commenta dicendo che per la prima volta dalla costituzione del Deed of Gift, il team detentore del trofeo sarà privato della decisione della scelta del luogo in cui disputare la regata. Questo il commento:

Navigare d’inverno, coi Glénans alla Canarie si può!

Foto Sito dei Glenans

Mi è appena giunta la notizia che i Glénans, la più grande e famosa, scuola europea organizzerà uno stage nel mese di Febbraio 2010.

Al contrario della maggior parte delle scuole veliche, soprattutto quelle italiane, che durante l’invero vanno in letargo, i maestri dei corsi d’altura hanno studiato uno stage appositamente per i velisti del vecchio continente.

Astondoa 42 Fly, la movida del Mar

Astondoa 42 fly

Il marchio spagnolo Astondoa non è  molto conosciuto in Italia, anche se costruisce barche molto belle a livello dei nostri cantieri top. Le qualita costruttive, il design e le linee di carena di questo brand fanno sì che venga molto apprezzato nel contesto europeo, mentre nel mercato peninsulare trova qualche difficoltà di penetrazione.

Certo è difficile competere con marchi storici come Riva, Azimut, Franchini, Aprea, solo per citarne alcuni, che la fanno da padroni ormai da perecchi lustri in tutto il globo. 

Rimborsi per traghetti in ritardo, così come gli aerei

viaggio-traghettoNon è una notizia freschissima – risale ad aprile di quest’anno – ma una lettura di una rivista che si occupa di nautica mi ha messo la pulce nell’orecchio, e me la sono andata a cercare.

Un parlamentare europeo francese, Michel Teychenne – PSE, Parti socialiste européen o Partito del Socialismo Europeo – ha presentato una proposta per equiparare i diritti dei naviganti via mare a quelli degli aerei, che già godono della Carta dei diritti Internazionale del viaggiatore. Il Parlamento si è pronunciato in merito a tale proposta, attuando modifica il regolamento (CE) n. 2006/2004 sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa che tutela i consumatori.

LightPower, da Solbian i moduli fotovoltaici flessibili

SoldiniFino a una manciata di anni fa era solo un sogno quello dei pannelli fotovoltaici flessibili. Vado a memoria, ma mi ricordo che la ST Microelectronics stava lavorando ad un progetto simile, in Francia, ma giusto come primo approccio a questa tecnologia.

Trovarseli già sul mercato, oggi, è proprio una bella soddisfazione. Li commercializza la Solbian, e oltre ad essere dotati di una tecnologia avanzata, sono anche a buon prezzo. Il prezzo che un acquirente riesce a spuntare contattando direttamente la Solbian – dal loro sito internet – è infatti di 10 Euro x Wp (watt di picco), quindi le due versioni proposte verrebbero a costare 370 Euro – versione da 37 Wp – oppure 740 Euro – versione da 74 Wp.

Aquagen, energia dall’acqua (o dall’aria)

aquagenIn ambito di generatori a bassa tensione, gli ultimi anni sono stati davvero interessanti per la gran quantità di prodotti che sono usciti dalla fase di prototipo per entrare nel mercato. Per le barche a vela, oggi, esistono diverse soluzioni, tutte improntate al risparmio energetico,e soprattutto allo sfruttamento delle fonti rinnovabili. La vela, poi, è sempre stata una “dimensione rinnovabile” da sempre, per questo le novità che vengono presentate per questo settore ottengono, a mio avviso, la più idonea collocazione.

Navigando – per il momento in rete – mi sono imbattuto su un oggetto interessante. Si tratta di un generatore di corrente elettrica a bassa tensione interessante per la sua versatilità: Aquagen può essere infatti mosso sia dall’acqua, che dal vento. I realtà Aquagen è la versione “marina” di Aerogen, un generatore eolico che va sopracoperta, e che è accomunato al fratello “marino” dallo stesso gruppo generatore. La conversione di Acquagen in Aerogen avviene in pochi minuti, e se si preferisce sfruttare entrambe le fonti energetiche la LVW – la ditta inglese che lo produce – vende il kit scontato.

I cantieri Colombo ampliano la gamma Bellagio

colombo-bellagio-36I cantieri di Giacomo Colombo S.p.A. hanno in progetto il varo del secondo dei motoscafi sportivi della linea Bellagio – che oltre ad essere un famoso casimò di Las Vegas è anche un comun del comasco – un 36 piedi che tende a confermare la linea esclusiva che il suo predecessore aveva già annunciato.

L’imbarcazione intende enfatizzare, attraverso stilemi attuali, i valori di qualità ed esclusività tipici del marchio Colombo. Il design è stato curato dallo studio di progettazione Nuvolari-Lenard, apprezzato in ambito internazionale – tra le loro collaborazioni, una per un mega-yacht di 80 metri costruito in Olanda con Oceanco – che ha saputo dare allo coperta un design contemporaneo, mentre la carena è stata disegnata dallo studio d’architettura navale Victory Design di Brunello Acampora.

Lampade a led, quando la parola d’ordine è: risparmio!

barca-lampade-ledL’illuminazione artificiale è una delle voci che incide maggiormente sulla disponibilità energetica di una barca. Le lampade a incandescenza, o alogene, sono un’esauribile fonte di calore, oltre che di fotoni, per cui non sono certo al passo coi tempi. Tempi di crisi, di risparmio non solo energetico ma anche monetario.

Vediamo quanto si può risparmiare installando al posto delle vecchie lampade, quelle che fino a poco tempo fa erano appannaggio di superappassionati di elettronica che si divertivano a stupire gli amici con i led jumbo – costosissimi e ingombranti – tempi troppo prematuri per pensare a qualche applicazone seria. Parlo delle lampade a led – se non si era capito – piccoli semiconduttori capaci di emettere una luce bianchissima e straordinariamente potente con poca energia.

Mare di Bretagna – seconda parte

Bretagna mappa

Alle 04.45 del 16 agosto salpiamo dalla rada di Bananec per rotta 265° con vento proveniente da SW. Dopo un pilotaggio di circa un’ora, tra le varie isolette dell’arcipelago, sfruttando gli allineamenti offerti dal faro dell’isola di Fort Cicogne e dalle boe luminose di segnalamento, usciamo in mare aperto.

Proseguiamo per circa 7 ore sempre in direzione W, con vento al traverso di 15 nodi e mare poco mosso. Alle 13 e 10  in posizione 47° 32 N e 04° 33 W, il vento cambia direzione e gira decisamente ad Ovest. Ho iniziato il mio turno di barra da circa un’ora e vista la situazione del vento, decido di virare per rotta 180° al fine di verificare quale angolo di bolina riesco a stringere e che velocità posso tenere con queste mura.

Schenker, acqua dolce acqua a batteria

schema-dissalatore-schenkerQuanti hanno una barca, piccola o grande che sia, sanno quanto è importante una riserva di acqua dolce a bordo. Oltre al fabbisogno organico, anche un pò di igiene personale – ogni tanto – male non fa.

Specialmente se si imbarcano amici o parenti, che non sanno cosa vuol dire risparmiare a bordo, diventa quasi impossibile resistere per tutta la durata della navigazione. Le soluzioni sono due, anzi tre: o riempirsi di acqua fino all’impossibile, con recipienti aggiuntivi che non compromettano però la sicurezza a bordo, o costringere gli ospiti ad una razionalizzazione forzata chiudendo i rubinetti a loro insaputa. La terza, mano ovvia specialmente per piccole imbarcazioni, prevede l’installazione di un dissalatore.