Molti credono che andare a 300 km/h con una super car come una Ferrari Testarossa od un Porche GT 3, sia una cosa estrema ed emozionate, altri pensano che sia una pazzia soprattutto se la corsa è fatta sull’autostrada, magari quella dietro casa. In mare, per ora, non ci sono limiti di velocità od autovelox in agguato, pertanto chi volesse provare emozioni forti può comprarsi il Cigarette 50 Marauder: una vera Formula 1 del mare.
Il cantiere americano ha concepito questa imbarcazione con il solo scopo di raggiungere una velocità record, fino a poco tempo fa impensabile, per uno scafo costruito in serie e non da competizione. E’ vero che il brand statunitense è noto soprattutto per la realizzazione di motoscafi super veloci, ma arrivare a varare un monocarena da far invidia agli off-shore di classe 1 è proprio da ”fuori di testa”.
Baste leggere le caratteristiche tecniche per capire di cosa stiamo parlando. La barca è lunga poco più di 15 metri e larga 2, 5 m, con un dislocamento di poco superiore alle 8 tonnellate e spinta da tre super Mercury Rancing da 9,1 litri , che erogano la bellezza di 1075 hp cadauno a 6000 giri/minuto.
Per poter controllare tanta potenza è stata progettata una carena super performante con linee d’acqua molto pronunciate e con vari step, uno a centro barca e altri due posti verso le sezioni poppiere per facilitare il controllo in fase di planata. Con una “cavalleria” così esagerata era necessario installare una trasmissione in grado di reggere la forza propulsiva ed allo stesso tempo mantenere una facilità di guida , un confort ed una precisione di rotta, oltre un buon margine di sicurezza generale. La scelta di montare i piedi di trasmissione della serie Drive 6, sempre della Mercury, ed eliche da 6 pollici x 34, si è rivelata molto valida e vincente.
Il mezzo entra in planata già a 24 nodi e non è necessario agire troppo sui flaps per compensare la cabrata e mantenere la giusta visibilità. Con un assetto neutro e con i trim leggermente positivi si riescono facilmente a superare i 60 nodi di velocità. Per arrivare ai 90 nodi è sufficiente affondare le manette del gas per alcuni secondi in modo che lo scafo possa guadagnare gradualmente velocità. A questi livelli l’attenzione sulla rotta di navigazione deve essere massima, perché in pochi secondi si possono raggiungere le altre barche che a vista paiono molto distanti, mentre i tempi di reazione sono minimi.
Per superare il “muro” dei 100 nodi è necessaria un’esperienza da pilota o quasi, tanto è vero che i comandi di gas e correttori d’assetto sono duplicati sulla sinistra, nel classico posto da throttleman nelle barche da corsa, essendo praticamente impossibile navigare e timonare da soli questo mostro a certe velocità. Infatti la sfida di superare i 190 km/h orari sull’acqua con il Marauder si vince solo se si agisce sui trim con precisione maniacale, visto che le onde ed il vento generano un’instabilità cronica dell’assetto che deve essere costantemente variato e che solo un pilota esperto può fare.
Gli interni sono rifiniti con materiali di pregio ma in stile minimalista, dato che l’ultimo pensiero del progettista e dei potenziali acquirenti è la vivibilità di bordo.
Anche se il rivenditore italiano afferma che questa è una barca “facile” da condurre, personalmente ritengo che 100 nodi non siamo proprio per tutti, ma solo per chi ha molta esperienza, coronarie d’acciaio ed un portafoglio a fisarmonica, visto il prezzo d’acquisto di circa 1.900.000 dollari ed i consumi, con una media di € 1.500 ogni ora, alla velocità di crociera di 60 nodi.