Spinnaker, consigli per l’uso

spinnakerLo Spinnaker era in origine una vela studiata per le regate ed il suo modo d’impiego rimane legato alla sua primordiale vocazione. Vela aristocratica, essa non si affida a manovre accessorie e non sopporta d’aspettare, tanto che deve essere issata subito pena la ribellione della “caramella”.

I detrattori la definiscono capricciosa ed ostica, ma in realtà ha solo manie di “grandezza” e non ammette mezze misure. Molto sensibile, sviene facilmente alle grandi emozioni dei suoi spasimanti. Le sue regolazioni durante la navigazione sono molto difficili e soprattutto nelle virate di poppa vengono costantemente analizzate.

Le manovre per issarla ed ammainarla meritano invece uno studio particolare, perché esse nascondono una buona parte delle difficoltà legate alla sua utilizzazione. All’inizio, gli Spi usati nelle regate erano due trinchette gemelle cucite insieme lungo le rispettive balumine.  Poi man mano si è visto che era meglio arrotondare i lati della vela ed incavarli per ottenere un triangolo curvilineo, bombato e verticalmente simmetrico.

L’angolo superiore della vela, che può arrivare sino a quasi 180°, si chiama punto di drizza o di penna, gli angoli inferiori simili da 135° circa si chiamano alternativamente punto di mura e punto di scotta a seconda che si trovino sopra o sottovento. Esistono vari tipi di Spi a seconda delle misure e del materiale di cui sono fabbricati, in tessuti più o meno leggeri per essere utilizzati a diverse intensità del vento.

Per amare le manovre dello Spi: braccio, scotta, amantiglio, caricabasso, ecc. consiglio di preparale prima o di lasciarle in posizione d’attesa lungo le draglie, mentre la vela deve essere portata  sul ponte poco prima dell’issata onde evitare che la stessa inavvertitamente possa prendere vento e gonfiarsi disastrosamente.

Generalmente è meglio preparare lo Spi sottocoperta e giuncarlo (metterlo in chiaro e legarlo con fili di lana )  soprattutto quando si pensa d’issarlo senza fiocco.  E’ sempre meglio conservare il fiocco prima di issare un vela simmetrica, dato che questo le impedisce di gonfiarsi troppo presto ed evita che s’incaramelli sullo strallo, anche se ciò comporta qualche difficoltà in più in manovra.

Che si giunchi o no, uno dei metodi più pratici per preparare lo Spi è quello di utilizzare un secchio senza fondo. Il principio è quello di tirare la vela attraverso il secchio iniziando dal punto di drizza e seguendo le ralinghe, affichè esse non facciano dei giri e siano ben parallele. Si tira così sino ai punti di scotta e poi si ripone tutto nel sacco, mantenendo i tre punti ( penna, scotta e mura) fuori e ben separati.

Se si vuole giuncare correttamente lo Spi occorre annodare il primo filo di lana a circa due metri dal punto di penna e poi procedere riducendo la distanza dei nodi, sino ai due punti di scotta e mura.

Una volta preparato il tutto è necessario portare il sacco a prua ed assicuralo al pulpito davanti allo strallo. Dare sempre un ultimo controllo al posizionamento corretto delle manovre e poi prepararsi all’issata secondo questo schema:

  • Il Timoniere porta la barca al lasco, da evitare la poppa assolutamente;
  • Lascare decisamente la randa;
  • Cazzare il fiocco affinché non impedisca i movimenti;
  • Alzare il tangone e portarlo orizzontale all’asse della barca;
  • Assicurare tutti i membri dell’equipaggio alle life line .

Quando la sequenza è terminata, issare rapidamente con l’aiuto di un uomo alla drizza a piede albero e poi: godersi lo spettacolo, i colori e l’emozione dell’andatura sotto Spinnaker.

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