EPIRB, come operare correttamente

In Italia ci sono poco più di 3500 barche che hanno a bordo l’EPIRB, un numero certamente esiguo rispetto a tutte le unità che navigano nelle nostre acque territoriali. Prevalentemente ciò è dovuto al fatto che solo pochi conoscono l’effettiva utilità di questo sistema di richiesta di soccorso, mentre anche chi lo possiede ce l’ha solo perché deve rispondere alla normativa per la navigazione oltre le 50 miglia dalla costa, ma  in effetti non conosce il suo corretto utilizzo ed i suoi vantaggi.

Un tempo la diffusione dell’EPIRB era legata al fatto che i costi d’acquisto erano molto elevati e superavano i mille euro per i modelli base e molti armatori, superficialmente, consideravano l’EPIRB superfluo per l’uso che loro intendevano fare della propria imbarcazione.

Quando si è in estrema difficoltà a bordo o mentre stiamo affondando, è sempre difficile mettere in atto le richieste e le procedure di soccorso attraverso l’uso del VHF dato che molto spesso le batterie dei bordo sono gia fuori uso. In questi casi avere l’EPIRB risolve tutto dato che gettando in acqua il “radio soccorso ” satellitare si attiva la procedura di recupero dei naufraghi.

Dato che l’attivazione dell’EPIRB comporta l’immediata organizzazione dei soccorsi con dispendio di molti mezzi, come navi della Guardia Costiera, Aerei elicotteri e ed  altre navi dirottate sul punto in cui è partito il segnale, in caso di falso allarme è obbligatorio comunicare immediatamente tramite VHF l’accaduto pena la possibilità di essere perseguito penalmente.

Il modo corretto di utilizzare l’EPIRB è quello di gettarlo in acqua avendo cura di legare la sagoletta alla zattera od alla barche se questa galleggia ancora. Nel caso in cui tutto l’equipaggio dovesse spostarsi sulla zattera è obbligatorio portare con se l’EPIRB dato che questo continuerà ad inviare il segnale e la relativa posizione di rilevamento al satellite e se la zattera si allontana dall’EPIRB potrebbe vanificare tutti i soccorsi.

Se si attiva accidentalmente il sistema si hanno due minuti per disattivare il tutto tramite il pulsante “ready”, che normalmente serve anche per effettuare il test di funzionamento dell’apparato. Una volta attivato si attivano due luci: una stroboscopia per i segnali notturni e l’altra una spia rossa lampeggiante che indica il corretto funzionamento dell’EPIRB.

In commercio vi sono due modelli differenti di EPIRB, uno che si attiva solo manualmente e l’altro che è sia manuale che automatico, attivandosi quando entra in contatto con l’acqua. Personalmente ritengo questo apparato di soccorso fondamentale e dovrebbe essere tenuto a bordo di ogni imbarcazione abilitata alla navigazione d’altura o classificata in classe A) secondo la normativa CE.

Lascia un commento