Nel mondo della nautica da diporto le novità sono sempre state un segno di progresso e sviluppo del settore, che negli ultimi decenni ha registrato certamente delle piccole e grandi rivoluzioni. Nel settore dei RIB, ovvero quelli che noi comunemente chiamiamo “gommoni” anche se sarebbe meglio definirli: battelli pneumatici, si sono viste delle novità assolute, quasi a voler stravolgere il concetto stesso di mezzo nautico con tubolari ad aria.
Dai primi Zodiac e Pirelli degli anni Sessanta/Settanta dove al massimo la lughezza del gommone era di 5 metri, oggi grazie a nuove tecniche produttive si è arrivati oggi a realizzare super “gommoni” di 15-18 metri, che tutto sembrano fuorché dei battelli pneumatici. Ma, poiché alla fantasia non c’è mai limite, adesso assistiamo anche al varo del primo Power Yacht RIB: l’Heaven 80.
Si tratta di un mega super “gommone” da 24 metri dotato di due motori da 1800 hp circa – in opzione si possono avere di 4 motori yanmar da 720 hp – per una potenza massima di oltre 3600 hp.
Con delle prestazioni velocistiche uniche nel suo genere, visto che può raggiungere i 58 nodi/ora di velocità massima, grazie al vantaggio di ottenere un peso contenuto a “soli” 37.000 kg, questo mega-super-gommone sarà certamente apprezzato da chi desidera possedere un mezzo da “smanettoni” , alla continua ricerca di prestazione, e per non passare inosservato quando sarà ormeggiato in banchina.
Anche se questo tipo di yacht sono certamente il sentore di un continuo sviluppo della tecnologia costruttiva, grazie anche a nuovi materiali idonei a saldare i grandi tubolari allo stampo di vetroresina, personalmente ritengo del tutto snaturato il principio ispiratore originario della nascita dei gommoni.
Agli albori, con l’invenzione dei gommoni, si volevano sostituire delle barche pesanti ed ingombranti con dei battellini leggeri, molto stabili e facilmente stivabili a bordo, grazie alla possibilità di gonfiare e sgonfiare i tubolari.
Negli anni, ’applicazione della chiglia rigida in VTR ai tubolari, ha fatto sì che le misure di questi natanti crescessero sino ad arrivare alle maxi dimensioni odierne, dove i tubolari gonfiati hanno una funzione minima, rispetto al dislocamento generale, diventando quasi un “corollario” delle strutture in vetroresina.
Francamente, non saprei dire se ci sarà uno sviluppo per questo settore di barche, nell’ambito dei gusti dei diportisti classici, ma se questo rappresenta il “paradiso” della nautica, allora, è certamente meglio attendere anni migliori.