Acquistare una barca, evitare la truffa – il caso della Rimini Yacht –


In questa seconda parte del post, dedicato ai consigli per evitare brutte sorprese quando si acquista un’imbarcazione, voglio porre l’accento su quello che le magistratura ha definito: una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla truffa nel settore della nautica da diporto: la Rimini Yacht.

La notizie, apparsa su tutti i giornali e televisioni, riguarda le note vicende legate alla Rimini Yacht ed al suo titolare tale Giulio Lolli, resosi irreperibile alle forze dell’ordine, dopo essere stato per alcuni anni uno dei “Big”nel settore della nautica di lusso

In pochi anni il Lolli era divenuto uno dei maggiori dealer della riviera adriatica potendo contare sulla rappresentanza di marchi famosi di super motoryacht di lusso. Le sue pubblicità ed interviste si sprecavano sui rotocalchi e riviste patinate, le quali non esitavano a definire il Lolli un esempio di serietà e professionalità a cui tutti ispirarsi.

La cosa strana e che faceva storcere a tutti gli addetti ai lavori, compreso il sottoscritto, è come facesse il Lolli a vendere le barche con sconti superiori a quelli che i cantieri praticavano a lui stesso. Ovviamente ad alcuni “furbi” compratori questo faceva comodo e le domande si limitavano allo stretto necessario senza mai entrare nei dettagli del “listino” praticato.

La cosa stupefacente è che il “bravo” ed abile venditore aveva escogitato un sistema semplice e quanto mai facile da applicare, avvalendosi soprattutto della lentezza burocratica dei sistemi amministrativi e dei registri  nautici.

In particolare egli aveva scoperto che anche a San Marino esisteva un registro nautico, ma che lo stesso non comunicava assolutamente con quello italiano e pertanto tutte le imbarcazioni registrate sotto questa bandiera non potevo essere note all’autorità italiane

Così, per il tramite società fittizie con sede nella Repubblica del Titano, il Lolli si poteva permettere di acquistare dai cantieri le barche, vederle ai clienti a prezzi scontatissimi , per poi ricederle a società di leasing sempre di San Marino facendole successivamente locare allo stesso venditore, tramite le sue società di comodo.

In questo modo gli “ignari” e furbetti clienti-armatori, che avevano acquistato una barca dal Lolli, non sapevano che la stessa barca era stata  anche registrata sotto la bandiera di San Marino, oltre a quella italiana, e continuarono a navigare tranquillamente sino a quando lo stesso Lolli non decise di sparire, pare portandosi via oltre 90 milioni di euro, e lasciandoli nelle peste.

Se da un lato questa truffa bene articolata ha coinvolto in primis le società di leasing e solo in seconda battuta gli armatori,  molti clienti si sono visti sigillare la propria barca dalla GdF, in attesa che tutta la vicenda venga chiarita, ovviamente dopo aver accertato tutte le responsabilità dei soggetti coinvolti. In alcuni casi pare che poi il Lolli come, proprietario e locatario, allo stesso tempo, abbia anche venduto a due o più persone la stessa barca aggirando ogni controllo visto che la stessa risultava immatricolata a San Marino.

La morale della storia è quella che si deve sempre diffidare quando si acquista una barca usata da persone troppo disinvolte e che promettono sconti totalmente fuori mercato. Inoltre, anche quando si compra una barca nuova,  è sempre meglio farsi assistere da un esperto che sappia controllare tutta la documentazione relativa e la provenienza legale della barca.

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