La storia del mitico RollyGo, voluto dall’imprenditore-skipper milanese Giorgio Falck nasce come sfida alla terza edizione -81/82- della Whitbread, la più importante regata a tappe in equipaggio che prevedeva il periplo del Globo e che oggi è stata sostituita dalla Ocean Volvo Race, con i monotipo da 70 piedi.
La barca fu progettata dall’argentino German Frers, già autore di scafi per la coppa America, e realizzata presso gli storici cantieri Sangermani di Lavagna.
RollyGo fu varata il 4 Aprile del 1979. Lo scafo di oltre 16 metri, era stato costruito in fibra di kevlar e legno di balsa, così da rendere la struttura molto leggera, ma allo stesso robustissima.
All’epoca la lavorazione in materiale composito del laminato era agli albori e le barche, così realizzate, soffrivano spesso di delaminazione quando venivano sottoposte a forti stesse. Secondo quanto affermato dallo stesso Falck lo scafo fu assemblato per “dare la volta al mondo”, partecipando alla Whitbread 81\82, una lunga ‘corsa’ di oltre 30.000 miglia attraverso gli oceani più difficili al mondo Atlantico, Indiano e Pacifico, a latitudini molto basse tra i quaranta ruggenti ed i cinquanta urlanti.
Con la partecipazione alla Whitbread, per la prima volta, l’Italia scoprì la grande vela oceanica ed iniziò di fatto l’era della vela professionistica mondiale, prima relegata solo ai grandi navigatori, più avventurieri e filosofi, che veri e propri sportivi. In preparazione a questo evento RollyGo partecipò così al Fastnet del 1980 e appena finita la Whitbread alla Transat des alisées 1983.
Durante l’edizione del’ 81/82 l’equipaggio del RollyGo fu protagonista di una brutta disavventura, fortunatamente finita bene. Uno degli uomini imbarcati su Rolly Go, Paolo Martinoni, a causa di un’onda anomale che investì lo scafo, finì in acqua nel Pacifico, ma venne miracolosamente ritrovato e salvato. Nessuno prima di lui era stato mai ripescato vivo alle basse latitudini dei mari del Sud.
Quattro anni dopo, con la quarta edizione del 1985-86, cambia notevolmente la formula della regata e formazione della flotta. Quasi tutti gli equipaggi parteno per vincere presentandosi con barche nuove e molto sofisticate, l’epoca dei navigatori finisce per sempre e si apre quella dei professionisti delle regate d’altura. RollyGo viene messo in secca e solo grazie all’impegno di alcuni appassionati, oggi è ritornato a navigare e regatare.
bell’articolo!
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