Dopo il sequestro del super yacht Force Blue, da parte della Guardia di Finanzia tutte le imbarcazioni con bandiera extra UE possedute o riconducibile a cittadini italiani potrebbero essere soggette allo stesso “trattamento”.
A parte le metodiche attuate dalla nostra solerte polizia tributaria, di cui non vogliamo entrare in merito, per effettuare questo sequestro preventivo che , quanto meno, sono state troppo plateali visto anche la presenza contemporanea e quasi singolare dei mas media, televisioni comprese, ci pare interessante porre l’accento sulla questione giuridica della proprietà di una imbarcazione con bandiera extra UE.
Quello che i giudici contestano a Briatore è di aver costituito una società fittizia alla isole Cayman con il solo scopo di non pagare sia l’IVA sul prezzo dell’imbarcazione sia l’Iva e le accise sui carburanti.
Infatti la società di Charter a cui è intestata il Force Blue, sempre secondo quando emerso della carte dei giudici, sarebbe direttamente riconducibile a Briatore stesso sarebbe solo stata creata a doc per interporre come tramite, tra il reale proprietario ed il bene, un soggetto giuridico strumentale al solo fine di creare uno schermo e quindi nascondere delle imposte.
Questa ipotesi a dire la verità è molto complessa dato che fa riferimento ad un istituto completamente legale, anche in Italia, che è quello del Trust, nel quale il patrimonio è separato dall’effettivo proprietario in quanto affidato ad un soggetto fiduciario, che lo gestisce in modo autonomo.
In sostanza il Giudice delle indagini preliminari sostiene che se il soggetto beneficiario può decide e disporre a suo piacimento del bene ed imporre al trustee disposizioni ed ordini, in questo caso il trust posto in essere risulta del tutto inesistente e dal punto di vista fiscale ricollega il bene al all’effettivo proprietario.
Fin qui tutto fila liscio e non possiamo che considerare del tutto logico e legittimo il ragionamento posto in esser del giudice e dalla Guardia di Finanza, però quello che non mi quadra è perche questo sequestro è giunto solo adesso quando da anni ormai il Force Blue scorrazzava per i porti e mari della UE, senza che nessuno mai abbia contestato l’ illegittima utilizzazione e la relativa ipotesi di evasione.
Quello che sorprende è che le barche per loro stessa definizione non sono beni che è semplice occultare o nascondere, dato che sono attraccati nei porti e nelle marine italiane e il loro passaggio viene registrato ad ogni scalo.
A mio parere basterebbe un semplice controllo a ferragosto in tutti i porti e marine italiane per scoprire i veri proprietari degli yacht e se sono o meno degli evasori.