La patente nautica, per molti sfortunati “non vedenti” sta diventando peggio di una gimcana ad ostacoli, quasi fosse diventato un brevetto per super Top Gun della Marina Militare Statunitense. Sì perché con la recente modifica di una norma del Codice del Diporto, oggi per avere il tanto agognato pezzo di carta è necessario possedere una super vista modello Superman.
La prescrizione normativa prevede che per il rilascio o il rinnovo della patente Nautica i richiedenti devono possedere una vista complessiva – cioè la somma dei valori di misure dei due occhi – non inferiore ai 10/10, misurata con eventuali lenti di correzione.
Inoltre la cosiddetta acutezza visiva naturale non può essere inferiore ai 3/10 nell’occhio migliore, limite francamente molto penalizzante per tutta una serie di soggetti che soffrono di miopia, astigmatismo o ipermetropia.
La cosa assurda è che questo limite per esempio consente a molti, come il sottoscritto, di poter tranquillamente guidare la macchina o possedere addirittura il porto d’armi per potersi esercitare al poligono di tiro, mentre se dovessi oggi rinnovare la mia patente nautica avrei necessariamente bisogno di un medico più “tollerante” che accerti il mio difetto con minore severità.
La norma inizialmente era stata considerata dai medici che eseguivano le visite come una vera e propria “svista” del legislatore, sperando che prima poi il ministero competente rendesse la cosa più chiara a tutto vantaggio di quei marinai che da decenni vanno per mare e che adesso invece dovrebbero restare a terra.
In precedenza addirittura il codice non prevedeva alcun limite di acutezza visiva dato che era sufficiente possedere un normale “campo visivo”, senza alcun limite metrico, così da permettere anche a chi non vedeva veramente quasi nulla di avere la patente. Ora invece il legislatore ha ritenuto di dover rovesciare i precetti della norma introducendo dei limiti assurdi quasi che la maggior parte dei diportisti debba trovarsi a condurre una superpetroliera di 300.000 tonnellate o come se la vela fosse un’attività ad alto rischio, più di quella del pilota di aereo privato.
Se poi si considera che a bordo la norma dice che lo skipper non necessariamente deve stare sempre al timone è normale che la vista sia un requisito secondario rispetto ad altri parametri fisici che invece non vengono neanche presi in considerazione.
Per fortuna il mio prossimo rinnovo scade nel 2014 e pertanto spero per quella data che il legislatore modifichi la norma o che la mia vista miracolosamente posso migliorare altrimenti povero skipper “senza la lente mi salta la patente”.