Nautica, navigazione stimata: il solcometro

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La navigazione stimata, ovvero il metodo fondamentale di navigazione – vedremo più in seguito gli altri sistemi di navigazione che vanno dalla costiera all’astronomica passando attraverso la radionavigazione – con cui si impara a tenere la giusta “via” utilizzando la conoscenza della direzione di rotta e della lunghezza del percorso, mette di fronte al problema fondamentale di dover conoscere in ogni istante la propria posizione. Sapere sempre qual è il punto stimato.

A facilitare tale compito e consentire alll’equipaggio di districarsi al meglio, vi sono strumenti di cui non si può fare a meno. Uno di questi – al pari della bussola, come l’orologio – è il solcometro (o Log). Tale attrezzo, chiamato anche tachimetro o contamiglia, può essere genericamente di tre tipologie: a pressione idraulica, a elica e digitale.

Nel primo caso – solcometro a pressione idraulica – lo strumento si basa sulla pressione che esercita l’acqua su un corpo immerso in movimento. E’ formato da un tubetto, noto con il nome di Tubo di Pitot, fissato sotto lo scafo collegato elettricamente a un quadro che indica il il percorso e la velocità della nave.

Nel secondo caso – quello del solcometro ad elica – l’attrezzo si basa sulla rotazione di un’elica a “pesce” fissata sotto lo scafo e collegata con un cavo a un contagiri che ne registra i giri proporzionali alla velocità del fascio d’acqua: da qui, l’indicazione sia della velocità che delle miglia percorse dalla nave.

Nel terzo caso – quello del solcometro digitale – lo strumento è pensato sul meccanismo di due unità, emittenti e riceventi, sistemate sulla carena e sul bordo della chiglia. La velocità del suono dei segnali delle due unità si modifica in seguito alla velocità del flusso d’acqua nel quale si muovono. Ciò determina l’indicazione della velocità della barca.

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