Con l’avvento massiccio dell’elettronica di bordo e dei GPS satellitari, sembra che il tavolo da carteggio sia diventato un pezzo inutile dell’arredamento di una barca da diporto. Praticamente del tutto “estinto” negli arredi delle imbarcazioni a motore, quasi a voler significare che la potenza e la velocità di una barca, con la rotta e la navigazione non c’entrano nulla.
Certo se si è impegnati a sfrecciare a 40 nodi sulle onde, risulterà assai difficile anche tracciare una rotta o fare un punto nautico; se poi di fronte alla timoneria c’è uno schermo multicolore da 15 pollici del GPS, chi ce lo fa fare di stare chinati sulla mappa, con matita, riga e squadretta?
A parte queste considerazioni, quasi scontate da parte di un velista puro, l’utilizzo del tavolo da carteggio pian piano sta scomparendo dalle abitudini del marinaio, quasi a voler lasciare il passo alla sola tecnologia digitale e multimediale. Di recente, parlando con un venditore di forniture nautiche, questi mi spiegava che ormai la vendita di carte nautiche era in forte calo per non dire quasi del tutto scomparsa e le poche che gli erano rimaste a breve sarebbero diventate pezzi da museo, nonostante la recente ristampa.
Oggi sulle barche a vela, dove forse più per tradizione che per necessità, il tavolo da carteggio continua ad essere presente e quasi sempre ben dimensionato, anche se l’avvento della tecnologia ha reso questa parte della barca più una sorta di ripostiglio di vari oggetti che l’angolo dell’ufficiale di rotta.
Molti miei amici che si definiscono “velisti”, ormai non sanno più carteggiare e non si sognano neanche di pensarci a farlo , vista la “troppa” fatica che si fa a tracciare un punto od a prendere un rilevamento. Il GPS ormai sovrasta la vita dei marinai che inseriscono una marea di way point senza preoccuparsi di capire come e dove stanno andando.
La pigrizia mentale, purtroppo, lascia il posto alla sottomissione strumentale dei sistemi di navigazione elettronici e satellitari, senza sapere che prima o poi questi ausili e gadget dell’elettronica, si fermeranno o forniranno dati non corretti, lasciando i nostri “marinai” senza conoscenze e competenze per poter affrontare una corretta navigazione in barca.