Il Sereine è la barca simbolo della scuola vela più antica d’Europa: i Glènans. Su questa imbarcazione hanno navigato per oltre trent’anni migliaia di stagisti e centinaia di Chef de board, che hanno girato per tutti i mari ed il nord Atlantico.
Sereine è un barca di 12,5 metri, molto bella ed armata a Cutter Bermudiano, sullo stile classico delle barche da crociera degli anni cinquanta. Realizzata dal maestro d’ascia Henry Dervin e varata nel 1952 in Bretagna presso l’arcipelago dei Glénans. Dal 1952 al 1998, anno in cui per motivi di sicurezza è stato messo a riposo per ristrutturazione, ha percorso più di 150.000 miglia nautiche.
All’inizio del terzo millennio la scuola Bretone decide che Sereine deve restare nel patrimonio storico dei Glaénans e diventare il simbolo delle barca da crociera. Dopo alcuni anni di accurato restauro, soprattutto per modernizzare la barca nelle dotazioni di sicurezza e comunicazione nel settore dell’elettronica, la barca è ritornata a solcare i mari ed a formare nuovi allievi.
Gli interventi di restauro non hanno interessato volutamente la struttura e la forma dello scafo e della coperta ma si sono limitati alla sostituzione ed al rifacimento di quelle parti che si erano deteriorate con l’uso negli anni. L’armo è stato ammodernato con vele di nuova fattura ma che riprendono lo stile ed il taglio di quelle originali.
La chiglia è stata restaurata e sono state cambiate tutte le prese a mare, così come il motore è stato completamente rigenerato. Gli interni sono stati ripristinati e migliorati nel confort complessivo per renderli più ottimizzati per le crociere d’altura moderne.
Nel 2001 Sereine ha ottenuto il riconoscimento di monumento storico quale imbarcazione pioniere dello sviluppo della vela competitiva in Francia.
Dal suo ritorno in mare sino ad oggi sono molti i fortunati che hanno potuto ritornare a veleggiare su questo splendido Cutter e tra questi il sottoscritto è uno di quelli che ne è rimasto tra i più entusiasti, viste le sue doti marine e prestazioni veliche, a dimostrazione del fatto che una volta i maestri d’ascia, anche senza l’uso dei computer, sapevano creare dei veri e propri capolavori capaci di navigare in ogni condizione di mare.