Vento, studiare la direzione per scoprire la rotta giusta

Foto dal Satellite meteo
Ogni modifica dell’intensità, della direzione e della forza del vento preannuncia una mutazione delle condizioni climatiche nei vari strati dell’atmosfera. Per vento si deve intendere una massa d’aria che si sposta, parallelamente alla superficie terrestre, ad una determinata velocità.

Tralasciando il sistema di circolazione dell’aria a livello di isobare, in questo post analizzeremo le origini del vento che si genera a livello del suolo e che notoriamente interessa maggiormente i navigatori.

Le brezze si generano per il riscaldamento della superficie terrestre dovuto a seguito dell’ irraggiamento solare, in quanto masse di aria più densa e pesante si contrappongono a zone di aria più leggera in cui la pressione atmosferica e minore.

In questo caso le masse d’aria che si trovano nelle zone di alta pressione, vengono richiamate verso le zone di passa pressione  generando il cosiddetto vento di gradiente che naturalmente tende a compensare le differenze di pressione.  

A livello della troposfera accade il contrario. Le masse d’aria dalle zone cicloniche salgono in quota si raffreddano per poi dirigersi verso le zone anticicloniche dove discendono al suo per poi convergere nuovamente verso le zone di bassa pressione. Questo tipo di circolazione delle masse d’aria prende il nome di cella connettiva.

Tuttavia il vento di gradiente rimane solamente teorico dato che le masse d’aria subiscono una deviazione rispetto alla direzione teorica da una serie di fattori tra i quali ricordiamo: la forza d’attrito, la rotazione terrestre, gli ostacoli orografici.

Inoltre una volta iniziata la propria corsa la massa d’aria viene deviata anche dalla forza di Coriolis, che è conseguenza diretta della rotazione terrestre. Dato che il movimento della terra è diretto da ovest verso est, le masse d’aria deviano alla loro destra nell’emisfero boreale e alla loro sinistra in quello australe.

In questo modo si può capire come mai se riportiamo sulle carte barometriche delle isobare possiamo vedere che nel nostro emisfero, il vento esce dall’area di alta pressione in senso orario per entrare nella bassa pressione e ruotare in senso antiorario.

In sostanza per capire qual è la rotta giusta da tenere con una barca a vela per sfruttate il vento è necessario guardare le carte isobariche e poi tracciare delle curvilinee dalla aree anticicloniche verso quelle cicloniche con un angolo di 45 gradi rispetto alle linee delle isobare.

Con questa facile rappresentazione è possibile capire se la nostra rotta ideale potrà sfruttare il venti portanti o al contrario si dovranno tirare dei bordi di bolina.

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