Luca Carboni è già in scalata verso l’apice musicale quando realizza la canzone “Mare mare“. Siamo nel 1992, il cantautore emiliano (bolognese doc classe 1962) non vive più nell’anonimato di un “saranno famosi” già da qualche anno prima. A garantirgli il successo nazionale, l’album omonimo “Luca Carboni” che – pubblicato il 26 settembre 1987 – contiene due singoli capaci di calamitare l’attenzione del pubblico italiano.
“Silvia lo sai” (generazionale, contro la droga) e “Farfallina” (classica canzone d’amore capace di confluire in più di un passaggio melodico nella ballata struggente).
Carboni entra a pieno diritto nella grande scuola dei musici bolognesi grazie a un aintuizione: quella di lasciare, ancora ignoto al grande pubblico, testi di canzoni presso l’Osteria “Da Vito“, luogo di ritrovo degli artisti nati all’ombra delle due Torri. Stringe amicizie personali con i conterranei Lucio Dalla e Ron, si avventura in collaborazioni artistiche coi grandi autori sfornati dall’Emilia Romagna.
Su tutti, Gaetano Curreri, anima e voce degli Stadio ma anche riferimento musicale di primo piano (storiche e proficue le sue scritture a quattro mani con Vasco Rossi). Il mare incrocia la strada di Carboni – e viceversa – nel 1992.
Carboni pubblica l’ennesimo album da primato nel quale “Mare mare” riesce a essere un traiono commerciale fondamentale (vince il Festivalbar di quell’anno). L’energia di un mare rivisitato in chiave rock, in versione estiva. Ma pure la malinconia di chi ha insegnato a tramutare in atre la vena nostalgica.
“Nella mia testa Genova è molto simile a Bologna, ma ha il mare. E io ho sempre desiderato avere il mare a Bologna“: eccolo, il mare di Carboni. La meta per eccellenza di chi ne immagina le fattezze, le sfumature, odori e sapori per un anno intero. Perchè lì, a due passi, il mare non c’è e arriva – in modo conseguenziale – ad assumere il duplice significato di “obiettivo per antonomasia” e “periodo di ferie meritate“.
Quel mare che diventa il modo migliore per lasciarsi alle spalle il passato più o meno recente. Il mare che consente di staccare la spina e non pensare ai problemi della vita. “Lo so questa notte ti troverò“. Il mare che da solo giustifica il viaggio, appaga le aspettative, soddisfa ogni necessità. “Mare mare mare cosa son venuto a fare se non ci sei tu“.
Il mare che rasenta l’Entità divina, l’Essere supremo al quale ci si affida e con cui ci si confida. Dandogli del tu, raccontando ogni sfaccettatura della nostra vita, costruendone uno nella sfera più intima che ricalchi – per grandezza e maestosità – quello vero. “Mare mare mare sai che ognuno c’ha il suo mare dentro il cuore sì e che ogni tanto gli fa sentire l’onda“. Il mare che è fine ultimo della vita stessa. “Mare mare mare ma sai che ognuno c’ha i suoi sogni da inseguire sì per stare a galla e non affondare no no“.
VIDEO “MARE MARE”
Mare mare – Luca Carboni
TESTO “MARE MARE”
Ho comprato anche la moto
usata ma tenuta bene
ho fatto il pieno e in autostrada
prendo l’aria sulla faccia.
Olè tengo il ritmo prendo un caffè
lo so questa notte ti troverò.
Son partito da Bologna
con le luci della sera
forse tu mi stai aspettando
mentre io attraverso il mondo.
Olè questa notte mi porta via
Alè questa vita mi porta via… mi porta al mare.
Ah…
Mare mare mare
ma che voglia di arrivare lì da te da te
sto accelerando e adesso ormai ti prendo
mare mare mare sai che ognuno c’ha il suo mare
dentro il cuore sì
e che ogni tanto gli fa sentire l’onda.
Mare mare mare ma sai che ognuno c’ha i suoi sogni da inseguire sì
per stare a galla e non affondare no no.
Ma son finito qui sul molo a parlare all’infinito
con le ragazze che sghignazzano e mi fan sentire solo
ma cosa son venuto a fare
ho già un sonno da morire.
Va beh cameriere un altro caffè per piacere
alè tengo il ritmo e ballo con me.
Ma…
Mare mare mare cosa son venuto a fare
se non ci sei tu
no non voglio restarci più no no no
mare mare mare cosa son venuto a fare
se non ci sei tu
no non voglio restarci più no no no
mare mare mare avevo voglia di abbracciare
tutte quante voi
ragazze belle del mare mare
mare mare mare poi lo so che torno sempre a naufragare qui…